
Ritirate le 3 mozioni all’odg sul tema
Martedì 14 ottobre si è tenuto il Consiglio comunale viterbese. Tra le varie istanze all’ordine del giorno dovevano esserci anche 3 mozioni presentate su Gaza, Palestina e Israele.
Dopo aver dibattuto a lungo su sicurezza urbana ed escalation di furti nella frazione di San Martino al Cimino, colpo di scena: il presidente Marco Ciorba ha comunicato, senza neanche arrossire, che le mozioni presentate dai vari gruppi venivano ritirate, in quanto il recente fragile accordo raggiunto le rendeva superate (ancora presente sul sito istituzionale del Comune la convocazione, pubblicata il 13 ottobre 2025, con i punti da esaminare: https://comune.viterbo.it/novita/consiglio-comunale-martedi-14-ottobre-la-prossima-seduta/).
Questa comunicazione tradisce o una scarsa conoscenza della situazione attuale o una deliberata strumentalizzazione dell’accordo su Gaza, infatti, sebbene tutti noi siamo ben felici che l’avanzata israeliana sia sospesa (ma non annullata, visto che ancora oggi l’Idf ha ucciso civilli palestinesi), sebbene siamo contenti che le famiglie degli ostaggi israeliani abbiano potuto riabbracciare i loro cari – tra l’altro mantenuti in vita dai rapitori in un ambiente infernale creato dallo stesso Israele -, gli orrori per il popolo palestinese non sono ancora terminati, ancor oggi si attende che vengano riaperti i valichi per far passare quegli aiuti senza i quali migliaia di persone continueranno quotidianamente a morire a causa delle ferite e dell’assenza di cibo e acqua, le prospettive future sono altamente incerte e non solo per Gaza ma anche per la Cisgiordania, di fatto esclusa dagli accordi.
Temiamo quindi che, ancora una volta, ci si voglia lavare le mani di fronte al genocidio, all’occupazione e all’apartheid a cui i palestinesi sono sottoposti.
Sarebbe bastato, quindi, votare alcuni dei punti all’ordine del giorno, contenuti nelle prime due mozioni, che non sono purtroppo ancora superati, in particolare quello riguardante il riconoscimento dello Stato della Palestina, ma di fatto nessuna delle parti ha preso posizione sul riconoscimento dello Stato di Palestina né sul genocidio.
In buona sostanza: quindici giorni fa i tempi non erano ancora maturi mentre oggi è troppo tardi. Sta di fatto che in oltre due anni di genocidio perpetrato da Israele a Gaza, il Comune di Viterbo a trazione Frontini non è stato in grado di prendere una posizione sull’argomento.
“Ma la pace lascia sanguinanti tracce come la guerra. Un’altra mostruosità inscena i suoi spettacoli al posto delle stragi”. (Pier Paolo Pasolini, Orgia)
I cittadini viterbesi, nonostante la loro amministrazione, non distolgono lo sguardo da Gaza.
Il presidio in piazza del Comune continua tutti i giorni, dalle 18.00 alle 19.00, per monitorare l’attuazione di un accordo unilaterale di tregua, e non certo di pace, per la Palestina, vessata da decenni dall’occupazione illegale israeliana.
“Ricucire lo strappo che si è fatto all’anima del popolo palestinese”. (Francesca Albanese). È questo il tassello mancante nel mosaico di un patto, stipulato tra aggressori, Hamas e paesi arabi che sembrano aver a cuore i propri interessi economici, piuttosto che i loro fratelli e sorelle palestinesi, senza minimamente contemplare i vinti.