
Approvata all’unanimità in consiglio la mozione che esprime posizione contraria allo studio di fattibilità dell’AUBAC
Il Comune di Acquapendente dice no all’ipotesi di costruzione di una diga di 56 metri di altezza nel territorio della Media valle del Paglia, individuata nella “stretta” sotto Torre Alfina, al confine tra i territori di Acquapendente (Lazio) e Allerona (Umbria).
Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione che esprime posizione contraria a quanto prospettato dal Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DFAP) dell’Autorità di Bacino per l’Appennino Centrale (AUBAC). La posizione di Acquapendente è condivisa con il comune laziale di Proceno e con quelli umbri di Allerona, Castel Viscardo e Orvieto, impegnandosi a favorire e promuovere tutte le iniziative necessarie, anche congiunte, affinché siano escluse soluzioni progettuali fortemente impattanti.
In particolare, si sottolinea la fragilità della zona dal punto di vista geologico e idrogeologico, un rischio elevato che un invaso di oltre 35 milioni di metri cubi di acqua andrebbe ad aggravare. Quindi, l’importanza della salvaguardia ambientale e paesaggistica di un territorio ad alto tasso di biodiversità su cui insistono, tra l’altro, la Riserva Naturale di Monte Rufeno e il territorio protetto della Selva di Meana.
La mozione richiede all’AUBAC di migliorare e mantenere un continuo dialogo con il Comune e gli altri enti interessati, ma anche con cittadini e associazioni. Un confronto che deve essere anche finalizzato all’eventuale realizzazione di opere effettivamente necessarie, sostenibili e integrate nel territorio, considerando le criticità emerse durante lo svolgimento del dibattito pubblico avviato. Inoltre, esiste già un Contratto di fiume stipulato a febbraio 2022 tra tutti i comuni coinvolti e la Regione Lazio, ma che non risulta sia stato tenuto in considerazione negli studi e nei progetti effettuati dall’Autorità di bacino.
Infine, è necessario inserire nel dibattito comuni ed enti competenti del tratto di fiume Paglia in Toscana, al momento esclusi, visto che la sorgente si trova nel territorio di Abbadia San Salvatore. Si chiede in particolare che la regimazione delle acque tramite vasche di espansione laterali e gli altri interventi finalizzati a evitare le dannose conseguenze di alluvioni e siccità possano essere condivisi con tutto il territorio sul quale insiste il fiume Paglia.
Il dibattito pubblico avviato da AUBAC per far conoscere le diverse proposte contenute nello studio di fattibilità e raccogliere opinioni in studi e approfondimenti scientifici in merito, ha restituito fino ad oggi una contrarietà diffusa nei confronti della costruzione dello sbarramento e l’emergere di punti oscuri che non hanno trovato risposta. Il Comune di Acquapendente si augura che, alla luce di questo, si possa addivenire alla coraggiosa scelta di co-progettare insieme a tutto il territorio.