
In un momento in cui le istituzioni democratiche e i principi del diritto internazionale sono sempre più sotto attacco, il Tavolo per la Pace di Viterbo annuncia la propria adesione alla mobilitazione contro lo svuotamento della Legge 185/90 (https://retepacedisarmo.org/export-armi/organizzazioni-aderenti-alla-mobilitazione-basta-favori-ai- mercanti-di-armi/) e al Comitato nazionale per la difesa della Corte Penale Internazionale (CPI) e dell’Onu (https://www.perlapace.it/colpo_stato_internazionale/ ) La prima mobilitazione, promossa dalle maggiori associazioni laiche e cattoliche tra cui la Rete Italiana Pace e Disarmo, è volta a contrastare le modifiche alla Legge 185/90, una norma che dal 1990 regola l’export di armamenti dall’Italia, imponendo trasparenza e vincoli etici sulle vendite di armi.
Le recenti proposte di modifica da parte del governo rischiano di svuotare la legge, eliminando i controlli e favorendo la vendita di armamenti a regimi autoritari o paesi coinvolti in conflitti. Se questa revisione dovesse essere approvata, l’Italia si troverebbe a facilitare, direttamente e indirettamente, guerre e violazioni dei diritti umani, coinvolgendo probabilmente anche i maggiori stanziamenti previsti dall’assurdo piano di riarmo europeo. Parallelamente, il Tavolo per la Pace ha aderito al Comitato nazionale per la difesa della Corte Penale Internazionale (CPI) e dell’Onu, due istituzioni centrali per il mantenimento della legalità internazionale e per la tutela dei diritti umani.
Il Comitato, promosso dalla nota Fondazione PerugiAssisi e dall’Università e dal Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova, attualmente sostenuto da 136 associazioni aderenti, sottolinea come, negli ultimi anni, la CPI è stata oggetto di attacchi politici e tentativi di delegittimazione, specialmente da parte di governi che temono procedimenti giudiziari per crimini di guerra e crimini contro l’umanità (come Russia, Israele e Stati Uniti). L’indebolimento di questa istituzione rappresenta un grave rischio per la giustizia internazionale, lasciando impuniti i gravi reati commessi in conflitti e crisi umanitarie che sono sotto gli occhi di tutti ma su cui quasi tutti tacciono. Come si legge nell’appello del Comitato, l’obiettivo è “distruggere tutte le regole per poter dettare le proprie, distruggere la “Costituzione mondiale” (la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale penale e dei diritti umani) per imporre la propria, distruggere quel che resta dell’Onu e del sistema di Agenzie specializzate per non dover più rendere conto a nessuno.
Siamo ad un passo dalla cancellazione di tutte le più importanti conquiste democratiche dell’umanità degli ultimi 80 anni. Attenzione! Oggi tocca all’Onu, domani toccherà a noi! Solo attraverso un’azione collettiva e consapevole sarà possibile contrastare queste pericolose manovre e riaffermare il ruolo della legge, della diplomazia e della giustizia come strumenti fondamentali per costruire un futuro di pace.
Il Tavolo per la pace