Donazione del sigillo di Alessandro IV al Polo monumentale Colle del Duomo di Viterbo

Sabato 15 novembre 2025, alle ore 16:30, presso la Sala Gualterio del Palazzo dei Papi di Viterbo, sarà presentato il sigillo della bolla papale di Alessandro IV, un pezzo che andrà ad arricchire la collezione permanente del Polo Monumentale Colle del Duomo, donato dagli ex alunni del liceo scientifico Paolo Ruffini della classe V F degli anni ‘79-’80.
Il sigillo costituisce una preziosa testimonianza dell’elevazione di Viterbo a sede papale nel XIII secolo. Questo oggetto, secondo l’uso della cancelleria pontificia, reca l’impronta dell’autorità del pontefice e rappresenta un frammento autentico della vita politica e spirituale della città nel cuore del Medioevo.
All’evento interverranno Don Massimiliano Balsi, Vicario episcopale per la Pastorale della formazione culturale e tradizioni della Diocesi di Viterbo, la dott.ssa Elena Cangiano, responsabile per Archeoares del Polo monumentale Colle del Duomo e il dott. Luciano Cencioni in rappresentanza della classe V F del liceo scientifico Ruffini di Viterbo.
“Durante un’asta numismatica, mi sono imbattuto nel sigillo di papa Alessandro IV, pontefice che risiedette a Viterbo e fu l’artefice della traslazione della salma di Santa Rosa” – racconta il dott. Cencioni – “Ho deciso di partecipare e, con grande emozione, la mia offerta è risultata vincente. Questo sigillo rappresenta un frammento tangibile della storia della mia città. Ho frequentato il liceo scientifico Paolo Ruffini, classe V F anni ‘79-’80. L’entusiasmo mi ha spinto a coinvolgere i miei compagni in un’iniziativa condivisa: un percorso culturale che ci ha permesso di riscoprire le radici del nostro territorio. Il sigillo di Alessandro IV è un (piccolo) simbolo di Viterbo e della sua storia.”
La dott.ssa Cangiano ha dichiarato: “Provo una profonda emozione e un grande orgoglio nell’accogliere un simbolo così straordinario per la nostra storia: il sigillo di Papa Alessandro IV. Un reperto dal valore immenso, tanto intrinseco quanto simbolico, che appartiene non solo al nostro patrimonio, ma al cuore della città di Viterbo. Accoglierlo nella nostra collezione, significa rinnovare l’impegno che sento e sentiamo profondamente: custodire, valorizzare e condividere la storia di un territorio unico come quello di Viterbo.”
