
Si è svolto ieri, presso l’Auditorium Carlo Azeglio Ciampi dell’Università degli Studi della Tuscia, l’evento “Violenza di genere: esperienze a confronto”, una giornata di approfondimento e confronto dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere.
L’iniziativa è stata promossa dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di
Viterbo e dall’Associazione Italiana Donne Medico (A.I.D.M.), in collaborazione con il
Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università degli Studi della Tuscia (UNITUS) e
la Fondazione Gino Cecchettin.
Presieduto dal dott. Antonio Maria Lanzetti, Presidente dell’Ordine dei Medici e
Responsabile scientifico dell’incontro, l’evento ha visto una grande partecipazione di
studenti, professionisti sanitari, rappresentanti delle istituzioni, autorità civili e militari, e
cittadini. Un segnale concreto di quanto il tema interpelli la società in tutte le sue componenti.
“Il tema della violenza di genere incide profondamente sul piano sociale” ha dichiarato il
dott. Lanzetti. “Oggi non chiudiamo un percorso, ma ne apriamo uno nuovo. Dobbiamo
continuare a lavorare nelle scuole e con le istituzioni per costruire una cultura del rispetto.
Stiamo già progettando la creazione di uno sportello di ascolto per gli uomini, perché il
cambiamento deve coinvolgere tutti, senza eccezioni.”
L’intervento di Gino Cecchettin: un messaggio di amore e responsabilità
Particolarmente toccante è stato l’intervento di Gino Cecchettin, padre di Giulia e
Presidente della Fondazione a lei intitolata, che ha invitato tutti a riflettere sul significato
autentico dell’amore e della responsabilità nelle relazioni.
“L’amore non è tossico: sono le relazioni ad esserlo, quando mancano rispetto e libertà” ha
affermato Cecchettin, ricordando come la prevenzione passi innanzitutto dall’educazione
emotiva dei giovani. “È fondamentale insegnare ai ragazzi a riconoscere e gestire le proprie
emozioni. Solo così possiamo costruire una società capace di accogliere, ascoltare e amare
davvero.”
Le sue parole, accolte da un lungo applauso, hanno rappresentato uno dei momenti più
intensi dell’intera giornata.
Un simbolo che resta: la pianta per Silvia Tabacchi
Durante l’evento, l’Ordine dei Medici ha donato una pianta che sarà collocata accanto
all’ulivo dedicato a Silvia Tabacchi, ex studentessa dell’Ateneo vittima di femminicidio.
La prof.ssa Sonia Maria Melchiorre, Presidente del CUG UNITUS, ha ricordato la giovane
con profonda emozione: “Ogni nuova matricola che entra all’Università incontra anche la memoria di Silvia. Il fucsia, colore scelto per la nuova pianta, è simbolo internazionale della lotta contro la violenza di
genere: un segno di speranza e di impegno collettivo.”
Le voci dell’Università e della sanità
La prof.ssa Tiziana Laureti, Rettrice designata dell’Università della Tuscia, ha posto
l’accento sul ruolo sociale dell’Ateneo: “La violenza non è solo un’emergenza individuale, ma un problema culturale e strutturale. L’Università deve educare alla consapevolezza e formare studenti e studentesse capaci di costruire relazioni fondate sul rispetto. Ogni atto di conoscenza è anche un atto di cura.”
La dott.ssa Rossella Mellino, Presidente A.I.D.M., ha ricordato il ruolo della medicina di
genere e l’impegno delle donne medico nella prevenzione e nel sostegno: “La nostra missione è unire competenze sanitarie e impegno sociale, promuovendo prevenzione, salute e ascolto. La medicina deve tener conto delle differenze di genere per garantire equità di cura.”
La dott.ssa Lorena Cipollone, Direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Viterbo, ha
illustrato il funzionamento del Codice Rosa e l’importanza di creare spazi sicuri anche nei
luoghi di emergenza: “Ogni donna che arriva in pronto soccorso deve trovare accoglienza e rispetto. È lì che comincia la rinascita.”
La rete territoriale e l’impegno condiviso
Significativi anche gli interventi dell’avvocata Dominga Martinez, responsabile del Centro
Antiviolenza UNITUS, e dell’avvocata Alessia Lorenzi dell’associazione Donna per
trada, ideatrice del progetto Punti Viola, che trasforma luoghi pubblici e attività
commerciali in spazi sicuri per chi chiede aiuto.
Il consigliere regionale Daniele Sabatini, intervenuto in rappresentanza della Regione
Lazio, ha sottolineato l’importanza dell’autonomia economica femminile e dell’educazione
dei giovani: “La violenza di genere si combatte anche garantendo alle donne indipendenza e
opportunità. Ma il vero cambiamento nasce da un’evoluzione culturale, che parte dalle
nuove generazioni.”
Un messaggio che resta
L’evento si è concluso tra la commozione e l’applauso del pubblico.
“Oggi” ha concluso il dott. Lanzetti “abbiamo costruito insieme un messaggio di speranza:
la violenza non si sconfigge con le parole, ma con l’impegno quotidiano di ciascuno di noi.
La memoria di chi non c’è più ci chiede di agire, con coraggio e con amore.”
