
Il 2024 è stato un anno record per i proventi operativi di Unitus, che si attestano a poco meno di 86 milioni di euro, con un aumento di quasi 3 milioni rispetto al 2023. A contribuire a questo risultato sono stati, in particolare, i finanziamenti correlati alla ricerca e i contributi da enti pubblici, anche internazionali. Anche i proventi della didattica hanno visto un incremento significativo, con circa 1 milione di euro in più legato prevalentemente ai percorsi di formazione insegnanti e alle attività legate alla nascita della business school Unitus Academy.
Il risultato di esercizio di 6,4 milioni di euro rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai 1,8 milioni del 2023. Il flusso di cassa operativo, pari a circa 16 milioni, ha rafforzato ulteriormente la liquidità dell’Ateneo, portando le disponibilità monetarie da 85,9 milioni a 90 milioni. Questo dato testimonia non solo una corretta e rigorosa gestione delle risorse, ma conferma la solidità economico-finanziaria dell’Università: da un lato investendo in infrastrutture e ricerca, dall’altro aumentando la disponibilità di risorse a breve termine, con un attivo circolante cresciuto di oltre 7 milioni di euro, segno di una gestione prudente ma dinamica.
Il Rettore, Stefano Ubertini, ha commentato con soddisfazione il risultato ottenuto: “il bilancio consuntivo del 2024 rappresenta una conferma dell’efficienza e della resilienza della nostra Università. Nonostante le difficoltà, come la riduzione del FFO, quota non vincolata, e il notevole incremento delle retribuzioni a carico del bilancio di Ateneo, siamo riusciti a generare risorse per garantire il nostro sviluppo, rafforzando al contempo la qualità della nostra offerta formativa e della ricerca. Continueremo a investire nelle infrastrutture e nelle risorse per la didattica e la ricerca, al fine di mantenere l’Università competitiva e al servizio della comunità. Tuttavia, non possiamo ignorare che gli aumenti record dei proventi registrati negli ultimi cinque anni – frutto della nostra capacità di attrarre risorse esterne – rischiano di essere minati da norme ormai obsolete che continuano a valutare, ai fini del reclutamento, la sostenibilità degli Atenei soltanto in base al FFO e alle tasse degli studenti. Questo crea un paradosso inaccettabile: un’università sana e in notevole crescita, come la nostra, ha, come unica leva, l’aumento della contribuzione studentesca per poter assumere il personale necessario per assicurare una ricerca di alta qualità, la qualificazione dell’offerta formativa e il regolare funzionamento dei corsi di studio“.
Un indicatore chiave in questa direzione è l’aumento del valore delle immobilizzazioni totali, passato, al netto degli ammortamenti, da 32 a oltre 40 milioni di euro: significa che l’Ateneo ha destinato risorse importanti per potenziare strutture, laboratori, attrezzature e strumenti digitali, rafforzando la propria dotazione patrimoniale e preparando il terreno per uno sviluppo di lungo periodo. Si conferma, dunque, una gestione economica solida, che ha permesso all’Ateneo viterbese di superare sfide complesse. Tra queste, l’improvvisa riduzione della quota libera del Fondo di Finanziamento Ordinario, quindi, quella senza vincolo di destinazione, comunicata dal Ministero solo a fine anno, e l’obbligo di coprire con il proprio bilancio gli incrementi retributivi del personale, tra cui gli scatti stipendiali, a differenza di quanto avviene per le amministrazioni statali. Nonostante ciò, i costi operativi complessivi sono rimasti pressoché invariati.
Un altro elemento positivo è il progressivo potenziamento del sistema di controlli interni amministrativo contabile che ha consentito di efficientare i tempi del processo di predisposizione dell’informativa di bilancio, diminuire il peso degli oneri straordinari (che da un 2 milioni nel 2023 sono scesi quasi a zero nel 2024) e, migliorare ulteriormente la qualità dei crediti con una progressiva riduzione delle svalutazioni. Aspetti quest’ultimi che hanno contribuito al miglioramento del risultato finale.
Anche il Delegato al Bilancio, Fabrizio Rossi, ha espresso il suo parere:
“Il bilancio 2024 dimostra che una gestione attenta e responsabile può garantire solidità anche in un contesto complesso. Abbiamo affrontato imprevisti rilevanti, come il taglio del FFO e l’incremento dei costi del personale, senza rinunciare agli investimenti strategici. Il significativo aumento dei proventi operativi, il contenimento degli oneri straordinari e il rafforzamento del nostro patrimonio sono risultati concreti che ci permettono di guardare al futuro con fiducia, pronti a sostenere lo sviluppo dell’Ateneo su basi sempre più solide“.