
L’8 maggio scorso si è svolto il webinar organizzato dalla LIPU e dal WWF Italia, riguardante il Regolamento europeo sul ripristino della Natura – Nature Restoration Law, con la partecipazione della Commissione europea, del Ministero dell’ambiente, dell’ISPRA, della Regione Piemonte, al quale la nostra associazione (Associazione Lago di Bolsena OdV) ha partecipato (link per rivedere il webinar https://vimeo.com/1082535493).
L’iter di approvazione di questo Regolamento è stato lungo e rocambolesco; la votazione finale si è tenuta nel Consiglio dell’Ue del 19 giugno 2024. Erano necessari almeno 15 Stati, che contassero almeno il 65% della popolazione europea. All’esito della votazione, gli Stati a favore erano 20, con il 66% della popolazione: hanno votato contro in 5 (Svezia, Finlandia, Polonia, Ungheria e, purtroppo, Italia) mentre il Belgio si astenne. La Nature Restoration Law è stata approvata definitivamente, diventando formalmente legge (Regolamento 2024/1991) il 18 agosto 2024, venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta europea del 29 luglio 2024. Determinante è stato il voto della ministra austriaca dell’Ambiente (Leonore Gewessler) che, con una scelta coraggiosa e di coscienza, annunciò il suo voto a favore della legge, in dissenso da parte del suo stesso governo, dichiarando: “Quando le mie nipoti mi chiederanno cosa ho fatto per la natura, nel momento in cui era ancora possibile, devo poter dire di aver fatto tutto il possibile”.
La “Nature Restoration Law “ è la più grande occasione per rigenerare la natura d’Europa e garantire sostenibilità, futuro e benessere ai suoi cittadini. La legge prevede Obiettivi ed Obblighi, consistenti sia nell’obbligo di non deterioramento degli habitat e degli habitat di specie in buono stato di conservazione, sia nell’obbligo di ripristino degli ecosistemi terrestri, costieri e di acqua dolce, degli ecosistemi marini, degli ecosistemi urbani, della connettività naturale dei fiumi e delle funzioni naturali delle relative pianure alluvionali, degli impollinatori, degli ecosistemi agricoli, degli ecosistemi forestali, che non lo sono, definendo inoltre una serie di indicatori, specialmente per gli ambienti agricoli e forestali, che vanno dagli uccelli alla presenza di legno morto in piedi e a terra, fino alla connettività forestale. Vengono indicati obiettivi quantitativi di ripristino in relazione alla tempistica, individuati nell’obbligo di ripristino di almeno il 30% degli habitat interessati entro il 2030, di almeno il 60% entro il 2040 e di almeno il 90 entro il 2050. Viene inoltre indicata la possibilità per gli Stati membri di dare “priorità”, fino al 2030, alle misure di ripristino in zone situate nei siti Natura 2000”, come ad esempio il Lago di Bolsena.
Gli studi della Commissione europea hanno calcolato che il ripristino degli habitat andrebbe a generare un guadagno “da 4 a 38 euro di valore economico per ogni euro speso”, dimostrandosi dunque anche un investimento economico innovativo e proficuo, per il presente ed il futuro. Una prima valutazione effettuata dalla Commissione Europea dei costi necessari per il ripristino della natura in Italia, dichiaratamente sottostimata dalla Commissione stessa, ammonta a 261 milioni di euro all’anno (ad es. non vengono considerati i costi necessari per il ripristino degli ecosistemi marini, urbani e per gli impollinatori): sicuramente fondi importanti che verrebbero messi a disposizione per la nostra Biodiversità! C’è un altro aspetto rilevante che vale a pena sottolineare: per la prima volta, in fatto di natura e non solo, l’Europa e gli Stati membri si confrontano con un programma concreto, dall’arco temporale ampio. Ragionare per tempi lunghi, valutare in termini di decenni e non di mesi, programmare i prossimi 25 anni, proiettare il lavoro in una prospettiva di medio/lungo termine, significa cominciare a pensare diversamente e possibilmente meglio.
Il Regolamento prevede che ciascuno Stato membro prepari un “Piano nazionale di ripristino”, da presentare entro settembre 2026, che preveda:
– il monitoraggio e le ricerche preliminari opportuni per individuare le misure di ripristino necessarie
– la quantificazione e la mappatura delle aree da sottoporre a ripristino
– l’identificazione dei livelli da raggiungere, ritenuti soddisfacenti, per i diversi indicatori utilizzati
– l’individuazione delle sinergie con la mitigazione dei cambiamenti climatici e con altri piani e strategie di conservazione della biodiversità
Di seguito il link ad una Guida utile per la redazione del Piano https://www.lipu.it/news/legge-ripristini-natura-ecco-la-guida-delle-associazioni-la-redazione- piano-nazionale-efficace
Il Regolamento prevede inoltre che gli Stati membri si adoperino affinché la preparazione del piano di ripristino sia aperta, trasparente, inclusiva ed efficace e che al pubblico, compresi tutti i pertinenti portatori di interessi, siano offerte possibilità effettive di partecipazione alla sua stesura. La nostra Associazione parteciperà attivamente alle varie fasi ed ai vari incontri sul tema, al fine di farsi parte attiva nell’individuare e proporre al Ministero dell’Ambiente, tramite la Regione Lazio, le più opportune misure di conservazione e di ripristino necessarie a migliorare la situazione ecologica del sito Natura 2000 (ZSC e ZPS) del Lago di Bolsena, rendendosi inoltre disponibile per mettere a disposizione dati e conoscenze sulla situazione ambientale e gestionale del lago, agli Enti ed alle Amministrazioni, che vorranno farne richiesta.
Enrico Calvario – Presidente Associazione Lago di Bolsena OdV