
La gran parte dei progetti di impianti eolici presentati in Italia evidenzia una inaccettabile sottostima dei calcoli sulla gittata dei frammenti di pala in caso della sua rottura.
La motivazione prevalente è legata ad elementi di carattere statistico, sebbene la recente sentenza del Consiglio di Stato n. 7400 del 4/9/2024 abbia chiaramente indicato come sia necessario prendere in considerazione tale evento e quindi fare i calcoli in modo corretto per motivi precauzionali legati alla salvaguardia della pubblica incolumità. Gli AMICI DELLA TERRA hanno prodotto due studi sulla misurazione delle distanze e gittata, elaborati da esperti della materia, proprio per evidenziare tale fenomeno e nel contempo per supportare gli enti preposti al rilascio di pareri e autorizzazioni affinché adottino procedure corrette di calcolo.
“Per tale motivo – spiega la Presidente Monica Tommasi – abbiamo inviato i nostri studi a Ministeri, Regioni, Province, Comuni, ISPRA e ARPA regionali. Lo studio sulla gittata, in particolare, prende a riferimento decine di progetti della Tuscia e della Maremma laziale e toscana, ove nessun progetto prende in considerazione il calcolo corretto delle distanze e della gittata“. La Commissione Tecnica PNRR-PNIEC del MASE incaricata della istruttoria tecnica dei procedimenti di VIA dei progetti eolici – prosegue Tommasi – è giunta addirittura ad affermare che agirebbe in virtù di una prassi consolidata (è il caso del progetto ENERGIA EOLICA VITERBO-MONTEFIASCONE attualmente in esame presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo i pareri contrastanti tra Ministero dell’Ambiente e Ministero della Cultura), non curante delle prassi vigenti in altri paesi, ove i valori delle distanze di sicurezza dalle abitazioni, anche per motivi di carattere acustico e di ombreggiamento, sono spesso superiori a 1000 metri.
Per i motivi suddetti stiamo promuovendo incontri presso le istituzioni competenti, con particolare riferimento a Provincia di Viterbo e Comuni, per evitare che la transizione green trasformi il territorio rurale in vasti distretti industriali, causando inoltre un diffuso pericolo per le comunità locali. Queste ultime poi, dopo il danno, dovranno subire anche la beffa per dover affrontare i maggiori costi in bolletta derivanti dal sostegno a questa discutibile transizione green. Infine ci rivolgiamo ai mass media per renderci disponibili ad affrontare queste problematiche in eventuali appositi incontri di loro iniziativa.
https://amicidellaterra.it/images/coalizioneart9/Linee_guida_corretta_misurazione_delle_distanze_tra_aerogeneratori.pdf
https://amicidellaterra.it/images/coalizioneart9/Studio_rischi_rottura_impianti_eolici_Tuscia_Maremma.pdf