“Il mondo è vostro.”
Queste parole, risuonate durante la cerimonia conclusiva del Teen Theatre Festival, hanno sintetizzato alla perfezione lo spirito dell’intera manifestazione. Dal 7 al 9 novembre il Teatro San Leonardo, insieme a Margot Acting School, ha ospitato la prima edizione del festival nazionale dedicato alle scuole di teatro, accogliendo oltre 150 ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia.
Il Teatro San Leonardo – guidato dai proprietari Giuseppe Berardino e Vanessa Sansone – è stato per tre giorni un punto di riferimento assoluto per giovani attori e attrici, luogo di incontro, studio, scoperta e condivisione. L’evento ha visto gli interventi degli ideatori del festival, Simone Precoma e Valentina Cognatti, che hanno sottolineato la necessità di creare spazi autentici per una generazione che ha ancora molto da dire e ancora più da inventare.
Durante la cerimonia conclusiva è intervenuto l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Alfonso Antoniozzi, che con un discorso appassionato e punteggiato da un’ironia brillante ha ricordato l’importanza del teatro come luogo di crescita, incontro e comunità. Un intervento breve ma incisivo, che ha ribadito quanto iniziative come questa siano fondamentali per una città che sceglie di investire nel futuro culturale.
Sul palco si sono alternati Edipo Re, Oliver Twist, I vestiti nuovi dell’imperatore, Jehanne, Rien que du destin, Il Rinoceronte, Romeo e Giulietta e La fine del mondo, spettacoli selezionati tra le migliori produzioni teatrali giovanili italiane. Classici rivisitati, testi originali, riscritture ardite: ogni compagnia ha portato una propria visione del mondo, interpretata con maturità, coraggio e una sorprendente consapevolezza scenica.
Le performance sono state giudicate da Gian Maria Cervo, Giulia Celletti, Luciano Lattanzi, Valentina Cognatti e Simone Precoma, presenti in sala per seguire ogni passaggio. Accanto al loro voto, decisivo è stato anche quello del pubblico, che ha contribuito alla definizione del Premio Città di Viterbo. Alla serata conclusiva era presente anche l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Alfonso Antoniozzi, che ha ribadito il sostegno della città a questa nuova piattaforma nazionale dedicata ai giovani talenti.
L’atmosfera della serata è stata attraversata da emozioni forti, vertiginose, collettive. Come ha ricordato Precoma, “questo festival è stato un workshop basato sull’interiorità. Formativo anche il concorso, in una società che spesso ha paura del confronto. Nella vita, lo sappiamo, si vince e si perde”. Questi ragazzi hanno dimostrato non solo di saper stare in scena, ma di saper essere scena: non una somma di attori, bensì un corpo unico al servizio della drammaturgia. Una prova difficile, restituita al pubblico con autenticità e dedizione. Una prova che ricorda il più alto senso del teatrante. E forse, davvero, il teatro ci salverà.
La Menzione Speciale è stata assegnata a Rien que du destin e consegnata da Alessio Gismondi, presidente CNA Viterbo e Civitavecchia. La motivazione sottolinea la capacità dello spettacolo di mantenere un equilibrio efficace tra comicità e tragicità, valorizzando una presenza scenica naturale trasformata in energia comunicativa coinvolgente.
Il Premio come Miglior Attore è stato attribuito a Gianfrancesco Pagnotta e consegnato da Alessandro Raggi di Quartieri dell’Arte, in rappresentanza di Gian Maria Cervo. La giuria ha riconosciuto la sua presenza scenica sincera e disarmante, capace di trasmettere emozione e verità con naturale intensità, unita alla forza interpretativa e alla padronanza di linguaggi scenici diversi.
Il Premio come Migliore Attrice è stato assegnato a Miriam Guida e consegnato dall’attrice Giulia Celletti, che ha sottolineato la sensibilità e la completezza della sua interpretazione.
Il Premio Città di Viterbo per il Miglior Spettacolo, nato dall’unione del voto della giuria e del pubblico e consegnato dall’Assessore Alfonso Antoniozzi, è andato a La fine del mondo, riconosciuto per la coralità della sua interpretazione, per la capacità di muoversi come un corpo unico, per l’originalità tematica che rilegge in chiave contemporanea lo spirito del coro greco e per l’uso sapiente dello spazio, del corpo e del suono in un equilibrio poetico e potente.
Il Teen Theatre Festival chiude così la sua prima edizione lasciando un segno evidente: quando si dà spazio ai giovani, il teatro non solo sopravvive, si rinnova. Il sipario scende, ma non sulle loro possibilità. Perché sì: il mondo è davvero loro.



