
Nel corso delle ultime settimane è stata proficuamente rafforzata l’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica nonché di contrastare la commissione di reati. Nel periodo di riferimento, infatti, sono stati adottati numerosi provvedimenti da parte della Questura di Viterbo nei confronti di soggetti riconducibili alle categorie di pericolosità sociale contemplate dalla normativa vigente.
Al termine di accurate istruttorie, curate da personale della Divisione Polizia Anticrimine, nell’ambito dei poteri attributi al Questore nella sua veste di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, sono stati emanati ben 25 misure di Divieto di ritorno, sia nel capoluogo che in altri comuni della provincia per periodi della durata compresa tra i due ed i quattro anni, 15 provvedimenti di Avviso orale, 7 D.A.CUR (Divieto di Accesso alle Aree Urbane – DASPO Urbano) nonché 5 Ammonimenti per atti persecutori e violenza domestica. Nell’arco temporale anzidetto, inoltre, sono state depositate 2 proposte volte all’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza e 1 D.A.SPO (Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive) irrogato fuori contesto.
In particolare, quest’ultima misura di prevenzione, di natura atipica introdotta nel 2019 con il c.d. “Decreto sicurezza bis”, rappresenta uno strumento attraverso il quale viene impedito l’accesso agli impianti sportivi a quei soggetti che, negli ultimi cinque anni, si siano resi responsabili di alcune tipologie di reati, anche se commessi al di fuori dello stadio o di un palazzetto dello sport, che potrebbero causare possibili gravi ripercussioni sull’ordine e sulla sicurezza pubblica. Destinatario del provvedimento, per la durata di cinque anni, risulta essere un trentaseienne viterbese, conosciuto come appartenente alla locale tifoseria organizzata, gravato da numerosi precedenti penali e già colpito da Avviso orale, recentemente tratto in arresto dagli operatori della Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per i reati di porto d’armi e lesioni personali aggravate poiché, per futili motivi, utilizzando un coltello a serramanico colpiva più volte all’avambraccio la persona offesa.
L’inosservanza del divieto è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 40.000 euro. Rimane sempre alta l’attenzione della Polizia di Stato per assicurare il regolare e corretto svolgimento di tutte le gare e gli eventi sportivi che si svolgono nell’ambito della provincia di Viterbo.