 
                                Agenda
                                Ottobre racchiude in sé tutta la magia, i colori e le atmosfere proprie dell’autunno. E’ giunta la stagione delle passeggiate nei boschi ricchi di funghi, della danza delle foglie vestite di rosso, di oro e di giallo trasportate dal vento, dei tramonti dipinti, del tempo che rallenta, dei caminetti accesi, del profumo di mosto e di castagne arrostite.
FOGLIE GIALLE
Ma dove ve ne andate, povere foglie gialle, come tante farfalle spensierate?
Venite da lontano o da vicino?
Da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia del vento stesso che vi porta via? (Trilussa)
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                                Lunario
                                LUNARIO OTTOBRE 2025
7 Luna piena
13 Ultimo quarto
21 Luna nuova
29 Primo quarto
FESTIVITA’ e RICORRENZE
4 S. Francesco di Assisi patrono d’Italia.
Il 31 Ottobre anche in Italia si festeggia Halloween che è ormai l’occasione per esorcizzare la morte e tutto ciò che di macabro è ad essa collegato. Non solo i bambini, ma anche gli adulti festeggiano questa usanza arrivata dagli Stati Uniti piena di mistero e magia, per noi italiani precede la festa del 1 Novembre in cui si commemorano i defunti.
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                                Giardino e Terrazzo
                                Un giardino naturale non è sinonimo di trascurato, disordinato o incolto, infatti anche scegliendo di avere un giardino dal carattere genuino non ci esime dal riordinare le zone libere dalle coltivazioni delle stagionali estive, vangare, tenere a bada le infestanti pulire, raccogliere le foglie cadute e dal riparare le piante che temono il freddo.
ACIDOFILE: aggiungere superficialmente nuovo terriccio nei vasi, unito a fertilizzante complesso a cessione lenta a: camelie, rododendri, azalee, gardenie.
BULBI: con luna crescente: interrare da metà  mese i bulbi primaverili: tulipani, narcisi, giacinti, allium. CONSIGLIO: aggiungere alla base di ogni bulbo una manciata di sabbia di fiume per un miglior drenaggio.
ARBUSTI E ALBERI a foglia caduca: è tempo di preparare le buche che li ospiteranno da Novembre.
Fornire sostegni agli alberelli appena piantati e controllare le legature di quelli esistenti.
ARBUSTI SEMPREVERDI E CONIFERE: in questo periodo, quando non fa più tanto caldo, ma non è ancora freddo, effettuare i trapianti in modo da permettere alle radici di svilupparsi debitamente.
BIENNALI DA FIORE: campanule, viole del pensiero, digitalis sono da piantare adesso e poi da pacciamare prima del gelo.
Pulizia delle aiuole: assolutamente da non trascurare perchè i grovigli dei rami catturano le foglie provocando il ristagno di spore e il proliferare di malattie che potrebbero attaccare le piante vicine.
DALIE e CANNE: iniziare a toglierle dalla terra come anche: gladioli, gloriose, gigli e lasciarli asciugare in un luogo fresco e asciutto, poi pulirli e spazzolarli per eliminare i residui di terra. Custodirli in cassette con segatura o torba e sabbia asciuttissima, ancora meglio se avvolti in fogli di giornale e riposti in luogo fresco dove non gela.
ERBACEE PERENNI: tagliarle quasi rasoterra quando saranno completamente sfiorite e fornire loro del letame maturo intorno alla pianta.
GERANI: è tempo di ripararli da pioggia e temperature più basse, accorciare i rami fino a 20 cm e annaffiare solo ogni 20 giorni con acqua stemperata, somministrare prodotti antifungini se si nota uno scurimento dei rami.
NUOVI IMPIANTI: nelle zone ormai lasciate vuote dalle coltivazioni estive si possono posizionare: Ciclamini, Crisantemi e Viole.
MOLTIPLICAZIONE per divisione si ottengono nuovi esemplari di: Iperico, Ortensia, Vinca, Hemerocallis, Lamium, Sedum, Peonia, Acanto.
CONCIMAZIONI: in questo periodo riguardano esclusivamente: erbacee perenni e rosai, mentre in terrazzo non si effettuano concimazioni in vaso, fatta eccezione solo per le arbustive.
RIPORRE GLI ATTREZZI al coperto e provvedere alla loro cura, riparazione e manutenzione (decespugliatori, tosaerba, trattorini, tosasiepi, ecc.). Far scolare bene, far asciugare, avvolgere e riparare al coperto i tubi di plastica per l’irrigazione.
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                                Rose
                                L’autunno è il periodo migliore per mettere a dimora alberi e arbusti e quindi anche le rose o iniziare a preparare le buche che le ospiteranno in novembre.
-progettare i nuovi impianti, tenendo presente delle esigenze estetiche, ma soprattutto dell’esposizione ricordando che le rose hanno bisogno di diverse ore di esposizione al sole per donare delle belle fioriture.
-controllare le rose rampicanti per l’inverno e fare un giro nel roseto con forbici ben affilate e disinfettate per togliere i rametti secchi solo se di modeste dimensioni
-se una rosa deve essere sostituita perché secca, prima di impiantarne una nuova, togliere tutte le parti legnose e scavare una buca abbastanza grande eliminando la terra che era a contatto con le vecchie radici perché potrebbe nascondere funghi e altri componenti patogeni o parassiti.
-fare TALEE di rose prelevando un rametto ben lignificato di un anno al quale togliere tutte le foglie tranne le prime due, schiacciare bene il fondo del rametto negli ultimi due cm., intingerlo negli ormoni radicanti e piantarlo in un composto leggermente sabbioso annaffiando costantemente ma moderatamente
-il TERRENO ideale ad ospitare un rosaio è esposto al sole per almeno 6 ore, ricco di sostanze organiche, profondo, ben drenato, con pH neutro o leggermente acido
-un terreno alcalino richiede formulazioni di concimi con pH superiore a 7
-un terreno acido richiede formulazioni di concimi con pH inferiore a 7
-i rosai in vaso possono essere messi a dimora durante tutto l’arco dell’anno
-le buche devono essere leggermente più profonde dell’altezza del vaso perchè la rosa ama affondare le proprie radici in profondità. Sistemare sul fondo uno strato di buon concime e per evitare il contatto diretto con le radici coprirlo con uno strato di terriccio, posizionare la pianta facendo attenzione a collocarla al centro e ben diritta, riempire lo spazio attorno alle radici con altro terriccio e compattare leggermente, innaffiare e se occorre aggiungere altro terriccio
-le rampicanti vanno posizionate ad una distanza di circa40 cm dal muro
-novembre e tutto l’inverno, in assenza di ghiaccio, è il periodo migliore per la messa a dimora di esemplari a radice nuda con il punto d’innesto un poco sotto terra, pacciamando bene intorno al fusto.
-le piante giovani hanno bisogno di accorciare i rami
-tenere sempre pulito e zappettato intorno alle piante e iniziare a pacciamare la base del fusto
-se ad inizio mese le giornate sono ancora calde e secche occorre innaffiare le piante in vaso usando le cautele spiegate nel settore giardino e terrazzo.
Calendario delle concimazioni:
Il miglior concime in assoluto per le rose è lo stallatico maturo
La cenere di legna va somministrata in maniera moderata e il suo apporto è relativo al solo potassio e fosforo, il suo uso può essere abbinato ai fondi di caffè ricchi di azoto, da distribuire sempre lontano dalle radici. I gusci delle uova lavati e tritati finemente possono rappresentare un buon apporto di calcio.
-primo impianto: apportare nelle buche una giusta quantità di stallatico ricoperto da uno strato torboso evitando il contatto diretto con le radici della rosa, fatto ciò le rose per un anno non necessitano di altre concimazioni
-gennaio non concimare
-da fine febbraio a fine marzo effettuare la prima concimazione a base di azoto e fosforo
-da metà maggio a metà giugno occorre somministrare la seconda concimazione con concime organico, meglio se a base vegetale, specifico e ben equilibrato (es. NPK 10.5.5) le rose hanno bisogno di macroelementi quali: azoto (N) che serve a far vegetare le rose, alla pianta giovane per una buona crescita e alle foglie per il colore, fosforo (P) per una migliore qualità delle fioriture e della profumazione e potassio (K) dona forza e vigore a fusti, fiori, radici e rami e di microelementi quali: boro, rame, zinco, magnesio, l’apporto di ferro e manganese evita che la pianta  subisca l’ingiallimento delle foglie denominato clorosi che porta successivamente ad una pericolosa caduta delle foglie e che rappresenta uno dei maggiori problemi delle rose, l’apporto di zolfo aiuta a combattere l’oidio
-luglio e agosto non concimare
-da settembre e ottobre concimare come in primavera
-novembre effettuare l’ultima concimazione dell’anno per concedere alle piante il giusto riposo
distribuire superficialmente letame secco e maturo ovino o bovino per una lunga cessione, interrando con una zappettatura molto leggera senza intaccare le radici, ma in modo che le piogge possano far penetrare i nutrienti nel terreno e sufficienti fino a marzo
-dicembre non concimare
-le concimazioni devono essere seguite da innaffiature, meglio se da piogge.
QUANTITA’
Concime granulare specifico 100 g. per mq su roseti adulti in terra
Concime liquido per rosai in vaso seguire le istruzione di ogni prodotto da distribuire indicativamente ogni 3 settimane.
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                                Piante di casa
                                Alla fine del mese anche gli ultimi vasi rimasti all’aperto devono essere portati in casa e controllati per assicurarsi che non ci sia presenza di parassiti o malattie, in caso contrario intervenire con prodotti specifici.
Sovente sui bordi dei vasi si possono trovare delle piccole lumache che andranno riportate molto delicatamente fuori casa.
Fate attenzione alla collocazione interna dei vasi perchè non tutti hanno le stesse esigenze e comunque tenerli sempre lontano da fonti di calore e dal sole diretto che penetrando dai vetri potrebbe provocare delle ustioni alle piante.
In questo periodo è opportuno sospendere del tutto le concimazioni.
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                                I colori del giardino
                                Ad ottobre le fioriture si accendono dei toni caldi dell’autunno: Aster, Cosmos, Rose, Ortensie, Viola del pensiero, Crisantemi ed Eriche e le foglie di Acero, il giallo oro dei Topinambur, Gerbere e Gaillardie, poi ancora bacche di Callicarpa, Cotonaster, Ilex e Pyracantha e cortecce di Betulla e del Cornus, tutte le tonalità del giallo, del rosso, del marrone e dell’oro: una tavolozza di sfumature infinite e di colori accesi, tenui, bruciati, delicati, uno spettacolo unico ed affascinante che solo l’autunno può regalare.
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                                Il Fiore del mese
                                CICLAMINO (Cyclamen)
Famiglia Primulacee
Esistono una ventina di specie ma la più conosciuta e commercializzata è Cyclamen persicum il cui nome deriva da prunus persica ossia la pesca ricordando il suo colore e non da Persia perchè invece il ciclamino arriva dall’ Asia minore Libano e Siria.
Tra le piante d’appartamento più diffuse, dai fiori appariscenti dai vari colori.
Soffre il caldo deve quindi essere tenuta in ambiente fresco non dovrebbe superare i 15° e amando l’umidità  il terriccio deve essere sempre tenuto umido ma non inzuppato facendo cadere l’acqua in eccesso.
Non fare mai asciugare troppo la pianta e posizionandola sempre lontano da termosifoni e dai vetri delle finestre perchè le bruciature da calore per il ciclamino sono letali.
Concimare ogni 15 giorni con un preparato ad alto titolo di potassio quando la pianta è fiorita e ad alto titolo di azoto quando invece la pianta deve essere aiutata a crescere.
Se il ciclamino ha fiori e foglie afflosciati probabilmente soffre una posizione troppo calda e troppo luminosa e quindi secca invece di umida e secca.
Se le foglie del vostro ciclamino stanno ingiallendo significa che il posto dove è stata collocata è troppo buio e caldo invece ha bisogno di un posto fresco e umido.
ERBA DELLA PAMPAS (Cortaderia selloana)
Famiglia Graminacee
Origine America Meridionale.
Elegante perenne che raggiunge diversi metri d’altezza è immancabile in un giardino, dove predilige una posizione soleggiata.
Le sue foglie formano all’inizio dell’autunno dei pennacchi piumosi alti, belli e molto ornamentali.
Può essere utilizzata come pianta singola o in gruppo, ma non è molto usata come siepe dove invece riesce veramente a stupire per la sua bellezza.
Le sue foglie grigie lunghissime e ricadenti sono molto taglienti.
I ciuffi si usano per decorare la casa o per composizioni floreali con fiori essiccati.
Esige un buon terreno da giardino, meglio se fresco e umido, infatti questa pianta gradisce innaffiature frequenti e soprattutto regolari, in estate almeno due o tre volte la settimana.
Si riproduce per divisione in primavera o in autunno.
Teme gli inverni troppo freddi, ideale in clima temperato, sopporta bene il caldo.
Teme l’eccesso di umidità in particolare nella stagione fredda.
Dopo la fioritura per preservarla dal freddo dell’inverno, le foglie vanno legate e avvolgerle in tessuto non tessuto o meglio in stuoie fino a primavera.
Ad aprile potare decisamente tutta la pianta fino a circa 20 cm. da terra, dando una forma tondeggiante.
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                                Tappeto Erboso
                                E’ importante sapere che la vita media di un tappeto erboso è di circa 10 anni. La sua stanchezza si inizia ad avvertire con l’ingiallimento dell’erba, l’asfissia delle radici, il diradamento a chiazze e la comparsa  delle infestanti.
A questo punto rimane solo di lavorare per almeno 15-25 cm il terreno con una fresa, facendo attenzione ad asportare tutta l’erba rimasta in superficie.
Se mancanti questa è l’occasione giusta per inserire un buon impianto di drenaggio, di irrigazione e elettrico per l’illuminazione.
Livellare accuratamente il terreno con terriccio apposito e procedere alla semina, con Luna crescente.
Si effettua anche la risemina di rinfoltimento, previa rasatura, fare attenzione alle formiche che incessantemente provvederanno a trasportare e ammucchiare il seme, aspettare una giornata di pioggia potrebbe aiutare in tal senso.
Per tutti i prati sani si effettueranno ancora due rasature, tenendo presente le piogge e l’andamento delle temperature che influiranno sulla crescita.
Fino a fine mese si continua con le irrigazioni, anche se meno frequenti.
Passare la scopa metallica sul prato agevola l’eliminazione delle foglie e del feltro che provocano marciumi, malattie fungine ed asfissia; per grandi estensioni si ricorre a macchine arieggiatrici.
Concimare con prodotti a basso contenuto di azoto che in questo periodo non è fondamentale, mentre lo sono Potassio che sostiene gli steli e Fosforo essenziale per dare energia alle radici che affronteranno meglio i rigori invernali e daranno vigore alla ripresa vegetativa primaverile.
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                                Le siepi
                                Questo è il periodo migliore per impiantare una nuova siepe, sia a foglia caduca che sempreverdi, perchè disporranno del tempo necessario per ben radicare adattandosi al terreno e dare il loro meglio nella primavera successiva.
Le siepi giovani a foglia caduca vanno potate per mantenere le forme e ottenere un buon infoltimento.
Cospargere con letame maturo la base delle piante prima che arrivi il freddo.
L’edera è una pianta adatta a ricoprire reti di recinzione che a fronte di una bassissima manutenzione dona grandi risultati anche in termine di velocità di crescita, all’inizio del mese si pota dove necessario, va concimata con un prodotto a lenta cessione e innaffiata regolarmente, ma senza eccessi.
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                                L'orto
                                Con Luna calante si raccolgono gli ultimi pomodori, peperoni e melanzane, mentre sono nel pieno del loro vigore: zucca, scarola, radicchio, barbabietole, indivia riccia, cavoli, carote, valeriana, verze, ravanelli, porri, spinaci, finocchi ed insalate.
Si seminano aglio e cipolla, rucola, spinaci, radicchi, bieta e lattuga.
Continua il trapianto di: cavoli, broccoli e verze che forniranno verdure per l’intero inverno.
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                                La serra
                                
La serra fredda in questo periodo richiede una intensa attività per poter ottenere ortaggi a sufficienza per tutto l’inverno. 
E’ essenziale controllare coperture e ancoraggi ed effettuare le sostituzioni dei teli e dei vetri se necessario.
Continua la coltivazione di: aglio, asparagi, cavoli, cavolfiori, cipolle, valeriana, radicchi, carote, rucola, finocchi, verze e broccoli.
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                                Le aromatiche
                                Le ERBE AROMATICHE rappresentano un capitolo a parte sia nel giardino, nell’orto, sul terrazzo e nell’allestimento del giardino roccioso. Sono caratterizzate dal profumo derivante dagli olii essenziali in esse contenuti.
UTILIZZO delle aromatiche:
-per il loro aspetto decorativo
-in cucina, spesso anche a crudo, per arricchire di gusto le pietanze
-in erboristeria per ottenere:  tisane, decotti, unguenti compresse e tinture che vanno usati con cautela facendosi consigliare da esperti in quanto le caratteristiche officinali e quindi terapeutiche di alcune piante possono risultare molto potenti
-nella cosmesi naturale per la realizzazione di prodotti di bellezza in particolare per la cura di pelle e capelli
-per la produzione di olii essenziali impiegati in aromaterapia: ad esempio salvia e rosmarino diffondono uniformemente gli “oli essenziali” che contengono, altre piante conservano le proprietà officinali nei semi o solo nelle foglie e a volte nelle radici.
-per realizzare pot-pourri adatti a profumare gli ambienti della casa e gli armadi.
SEMINA è preferibile seminare le aromatiche con Luna calante e trapiantarle con Luna crescente.
a marzo può iniziare la semina di: basilico, prezzemolo, erba cipollina, melissa, origano, erba pepe, incenso, aneto, rucola, senape, borragine, santoreggia, maggiorana, cedrina, cerfoglio, rafano, levistico, erba aglina, dragoncello, menta, coriandolo.
a settembre melissa e basilico potranno ancora essere seminate.
GERMINAZIONE dei semi inizia ad avvenire quando la temperatura del terreno raggiunge almeno 10°C
TERRENO preferiscono un terreno drenato e molto sciolto.
COLTIVAZIONE IN VASO si possono avere piante aromatiche anche senza possedere un orto o un giardino perché la loro coltivazione in vaso è sempre soddisfacente, anzi è consigliata nelle zone con inverni rigidi, per poterle portare in luogo riparato prima delle gelate.
A novembre proteggere tutti i vasi di piante aromatiche, in particolare il timo, avvolgendoli con tessuto non tessuto per superare i rigori dell’inverno, meglio ancora se portati sotto un portico o all’interno di un garage esposti ad est.
RACCOLTA ed ESSICCAZIONE il mese di giugno è il periodo migliore per essiccare le piante aromatiche più comuni, per averle a disposizione durante l’inverno Le aromatiche da essiccare vanno raccolte perfettamente asciutte prima della loro fioritura, legate in mazzi e appese a testa in giù in luogo abbastanza buio, fresco, asciutto e ventilato. Di tanto in tanto vanno controllati e dopo circa quindici giorni saranno pronte per essere poste in sacchetti di carta ed etichettati ed essere mantenuti in luogo asciutto.
Invece le foglie di menta e di salvia vanno essiccate al sole.
A fine giugno le aromatiche non raccolte vanno cimate.
MOLTIPLICAZIONE è tempo di moltiplicare e rinnovare le aromatiche sia in piena terra che in vaso per: menta, timo, salvia, maggiorana, origano, melissa e altre, attraverso la divisione dei cespi, operazione da effettuare usando una paletta da giardinaggio o una vanga a seconda delle dimensioni della pianta originaria. Scavare delle buchette adatte nel terreno adagiare le nuove piantine coprendo bene le radici con terriccio adatto, pressando leggermente e annaffiando moderatamente.
TALEE a settembre è il momento di moltiplicare alcune aromatiche come : salvia, lavanda, rosmarino e timo.
In INVERNO alcune piante aromatiche spariscono per riemergere in primavera, come ad esempio l’erba cipollina.
In caso di NEVE avere cura delle aromatiche a portamento arbustivo perché con il suo peso rovinerebbe l’estetica oltre a gelare i rami.
La DISTINZIONE delle erbe aromatiche può avvenire per coltivazione in perenni o annuali. Per parti utilizzabili della pianta: intera, foglie, fiori, radici, bulbi, rizomi, frutti, bacche o semi. Per sapori se delicati per uso a crudo in cucina oppure decisi per la cottura. Per dimensione da piantina, a cespuglio ad albero.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI ERBE AROMATICHE
acetosa, aglio orsino, aloe vera, alloro, aneto, artemisia, assenzio, basilico, camomilla, cappero, coriandolo, dragoncello, elicriso, erba cipollina, cumino finocchio, issopo, lavanda, melissa, maggiorana, menta, origano, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, ruta, santoreggia, salvia, timo sono le piante aromatiche che appassionano maggiormente chi le coltiva a fronte di pochissime esigenze:
–SALVIA (Salvia officinalis L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae (Labiatae)
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontanea in Italia.
DEFINIZIONE piccolo arbusto erbaceo perenne, dai rami a sezione quadrangolare del genere spermatofite dicotiledoni, suffruticosa ossia con base del fusto legnoso e il resto erbaceo, può vivere allo stato spontaneo oltre 15 anni e circa la metà se coltivata.
UTILIZZO probabilmente è la più famosa delle aromatiche, da sempre conosciuta ed utilizzata in cucina per salse, carne, pesce e pastellate. In medicina viene usata per le sue proprietà antisettiche ed astringenti. In cosmesi si ottengono prodotti per capelli, denti e gengive e per il corpo.
MESSA A DIMORA da effettuarsi in primavera fino ad inizio estate. D’inverno la salvia coltivata in vaso va riparata dal gelo e dall’umidità e posta in un luogo luminoso.
ESPOSIZIONE predilige i climi miti, il caldo e il sole, in luoghi più rigidi occorre coltivarla in vaso e ripararla dal gelo e dall’umidità  in un luogo luminoso.
In piena terra scegliere un posto soleggiato, ben drenato e riparato.
Se collocata in posizione soleggiata e protetta sopporta anche gli inverni moderatamente freddi.
ALTEZZA anche fino a 1 m. larghezza la stessa dell’altezza.
FIORE le infiorescenze dal profumo delicato compaiono verso giugno-luglio sono bilabiati, tubolari, sono riuniti in verticillastri (i fiori sono disposti in verticillo ossia il raggruppamento degli elementi è ordinato circolarmente donando l’aspetto della spiga). La fioritura avviene in estate giugno e luglio, è di colore azzurro-violetto. I fiori della salvia sottraggono energia alla pianta e quindi il consiglio è di toglierli appena compaiono.
FOGLIE opposte di dimensione variabile, finemente dentate vellutate, picciolate, ovali lanceolate, disponibili fresche per gran parte dell’anno ossia da marzo a ottobre. Per essere essiccate vanno raccolte prima della fioritura.
MOLTIPLICAZIONE in primavera attraverso la divisione dei cespi, per seme e per margotta. Si moltiplica per talea apicale a fine primavera o a fine estate periodo fine agosto inizio di settembre semplicemente preparando dei piccoli vasi con terra da orto, torba e sabbia in parti uguali e inserendo un rametto semi legnoso di 15015 cm. di lunghezza prelevato da una pianta sana, incidendo la base del rametto per un cm e togliendo le foglie lasciando solo le prime tre o quattro in cima. Coprire con plastica e mantenere umidità moderata ma costante. Porre all’ombra e quando le radici saranno ben formate trapiantare il nuovo esemplare in un vasetto più ampio per poi mettere definitivamente a dimora quando la piantina sarà ben sviluppata. Ottobre è il momento ideale per piantare la Salvia che è una specie perenne sempreverde
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA se invecchia senza essere potata diventa legnosa, quindi in primavera apportare potature decise, anche per contenere e mantenere una forma definita.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione una volta all’anno, per le piante in vaso usare un concime liquido da primavera ad inizio estate.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato
TRATTAMENTI mantenendo la giusta irrigazione e areazione la salvia non ha grossi problemi. Eventuale oidio si combatte con fungicida specifici o vaporizzazione di macerato d’ortica. Mentre per debellare insetti come afidi, cocciniglie, cicaline ecc. è sufficiente effettuare spruzzature con una soluzione di sapone di Marsiglia.
-ROSMARINO (Rosmarinus officinalis L.)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontaneo in Italia lungo le coste.
DEFINIZIONE arbusto perenne cespuglioso sempreverde semirustico, fusto legnoso e ramificato.
UTILIZZO praticamente è sempre possibile raccogliere il rosmarino perché sempreverde e il suo uso in cucina per aromatizzare le pietanze è risaputo. In medicina vengono usate sia le foglie che l’olio essenziale usati per le proprietà antisettiche, tonificanti e diuretiche oltre che antinevralgiche. Il rosmarino si usa in cosmesi per prodotti specifici per capelli. In casa si può unire ad altre erbe per creare pot-pourri o semplicemente come profuma-biancheria o appeso in mazzi nelle cucine delle taverne. Può essere essiccato al sole o nell’essiccatore.
MESSA A DIMORA preferibilmente in primavera.
ESPOSIZIONE soleggiata
ALTEZZA circa 80-90 cm ma può raggiungere anche il metro e mezzo, la larghezza è pari all’altezza.
FIORE piccoli fiori di colore azzurro pallido aspetto bilabiato-tubolari, racemi apicali corti nel periodo che va da piena primavera a inizio estate. Piante poste in zone molto riparate possono rifiorire più volte nel corso dell’anno. I frutti sono tetracheni (quattro acheni) di colore bruno da maturi.
FOGLIE sono la parte interessante della pianta, hanno forma aghiforme e revoluta, di colore verde scuro sulla pagina superiore e argentee sulla pagina inferiore.
MOLTIPLICAZIONE nei mesi estivi quindi luglio-agosto si prendono da una pianta adulta delle talee semi legnose di una decina di cm e si infilano in un composto di torba al 50% e sabbia al 50%, si lasciano radicare per tutto l’inverno in un posto riparato. La primavera successiva si potrà procedere con la messa a dimora. In zone particolarmente riparate si può effettuare la messa a dimora diretta delle talee in autunno. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA per ottenere un cespuglio più fitto, in primavera quando sfiorito o in autunno, è sufficiente cimare i getti principali, avendo cura di non accorciare i rami di quattro o cinque cm. dalla sommità. Asportare i rami secchi o storti.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione da primavera ad inizio estate ogni due settimane. Per il rosmarino in vaso usare un concime liquido.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato e leggero.
TRATTAMENTI contro attacchi fungini o parassitari con prodotti specifici a base naturale.
-TIMO (Thymus vulgaris L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE Mediterraneo orientale
DEFINIZIONE sub-arbusto perenne, di cui esistono più di 300 specie, caratterizzato dalla profumazione intensa.
UTILIZZO in cucina, in aromaterapia e come pianta medicinale grazie alle sue proprietà balsamiche, antisettiche e antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA si effettua in primavera o autunno.
ESPOSIZIONE privilegiare una posizione soleggiata. E’ una pianta che sopporta il freddo, ma non il gelo prolungato.
ALTEZZA da 10 a 50 cm la larghezza.
FIORE di color bianco-rosa-lillà in maggio a luglio raggruppati in spighe.
FOGLIE di colore verde-grigio, opposte punteggiate molto piccole, lanceolate e aromatiche.
MOLTIPLICAZIONE da seme o in estate da talea prelevando da un esemplare adulto rametti semi-legnosi lunghi circa 10 cm privati dalle foglie per 3-4 cm dal punto del taglio e interrare in vasetti con substrato sabbioso mantenuto costantemente umido. Porre in luogo luminoso. La comparsa delle nuove foglioline evidenzierà l’inizio del radicamento. Le nuove pientine saranno pronte dopo alcuni mesi per essere poste a dimora o in vaso. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo a terreno decisamente asciutto.
POTATURA intervenire ad inizio primavera con un taglio moderato e togliendo tutte le parti secche. In inverno cimare con le forbici prelevando i getti apicali solo quando occorre.
CONCIMAZIONE ad inizio primavera distribuire un concime granulare bilanciato, oppure stallatico attorno alla base della pianta. Alle piante in vaso somministrare concime liquido specifico per piante aromatiche, due volte al mese. Evitare i concimi ad alto apporto di azoto.
RINVASO ogni due anni, in primavera, trasferire le piante in vasi di dimensione leggermente più grande.
TERRENO alcalino, anche pietroso e calcareo vista la sua natura rustica, ma sempre ben drenato.
TRATTAMENTI la pulizia delle piante aiuta a mantenere in salute le piante. Se si notano attacchi fungini ricorrere all’uso di prodotti fitosanitari specifici.
-LAVANDA (Lavandula L.,1753)
FAMIGLIA Lamiaceae
ORIGINE Mediterraneo occidentale
DEFINIZIONE arbusto mellifero, aromatico, officinale, sempreverde, semplice sia da coltivare che da mantenere. Durante la bella stagione è possibile imbattersi nel suo profumo inconfondibile e la fioritura romantica riporta nel giardino uno stile provenzale.
UTILIZZO, sia da fresca che da essiccata, in cucina, in cosmesi fin dai tempi più antichi veniva impiegata per profumare l’acqua dei bagni, nella medicina naturale, nell’aromaterapia e nei distillati da profumeria.
MESSA A DIMORA le piantine si pongono a dimora tra settembre ed ottobre se in luoghi miti oppure ad inizio primavera. Si può coltivare con successo anche in vaso, da sola o per composizioni, scegliendo varietà  rustiche, compatte per essere poi riparate d’inverno.
Indubbiamente coltivata in giardino raggiungerà il suo massimo splendore, sia sistemata come pianta solitaria, sia posta in fila per bordure o in aiuole miste per il suo fogliame argenteo.
Le varietà a disposizione non sono tutte uguali:
L. “Stoechas” molto profumata con fiori viola
L “Lanata” perchè ha fiori bianchi e da caratteristici steli lanuginosi e argentei. Arbusto alto e alto 1 metro.
L. “Hidcote” se si desidera una pianta compatta, alta fino a 50 cm con fiori blu-viola, questa scelta è ideale per formare siepi.
L. “Nana Alba” con fiori chiari
L. “Hidcote Pink” con fiori rosa
L. “Seal” o la L. “Hidcote Giant” se si desidera una pianta con chioma più aperta. Se si mettono a dimora più piantine disporle distanti 30-40 cm. l’una dall’altra.
L. Angustifolia Rosea cespugliosa compatta e profumata con fiori rosa e foglie verde-grigio e con un’altezza di 40-70 cm.
ESPOSIZIONE decisamente soleggiata.
ALTEZZA secondo la varietà può raggiungere anche il metro e mezzo, ma mediamente la sua altezza si aggira intorno agli 80 cm. così come la larghezza
FIORI di colore che varia dal viola all’azzurro, ma anche bianco e rosa. Sono raccolti in spighe lunghe dai 4 agli 8 cm. su steli lunghi in media 40 cm. La fioritura dura per l’intera stagione estiva.
FOGLIE di colore verde grigio, molto profumate.
MOLTIPLICAZIONE il metodo più adottata è di sicuro la talea: in estate si preleva un rametto semi-legnoso e si mette a radicare in un recipiente contenente terriccio misto di sabbia e torba
INNAFFIATURA moderata nelle prime fasi di attecchimento, poi solo in estate a terreno asciutto, senza provocare ristagni.
POTATURA a fine inverno accorciare tutti i rami massimo di un terzo, tagliare quelli cresciuti in maniera disordinata, quelli danneggiati e spezzati per mantenere la pianta in ordine e di bell’aspetto, evitando la formazione della parte legnosa che fa sembrare la pianta spoglia e secca. Dopo la fioritura a fine estate si possono eliminare tutti i fusti che hanno fiorito, tagliando sulla parte verde altrimenti la pianta non produrrà più nuovi getti.
CONCIMAZIONE ricordando che la lavanda è una pianta rustica che non richiede quindi una concimazione eccessiva e in particolare quella azotata, limitarsi ad un apporto granulare a lenta cessione ricco di potassio da fornire in primavera.
RINVASO circa ogni due anni sostituendo il vaso con uno più grande di due misure, ponendo sul fondo argilla o cocci per un buon drenaggio e una miscela formata da una parte di terriccio, una parte di sabbia e una parte di perlite che può essere sostituita con compost grossolano.
TERRENO mediamente ricco di sostanze organiche ma assolutamente ben drenato, i ristagni d’acqua sono dannosi.
TRATTAMENTI i ristagni e l’umidità sono i maggiori nemici della Lavanda, è opportuno quindi tenere d’occhio gli attacchi da malattie fungine, muffa grigia (Botrytis cinerea) e oidio e se necessario intervenire con olio di Neem o bicarbonato di potassio.
Afidi e cocciniglia si debellano con olio di Neem, sapone molle e irrorazioni con macerato di ortica.
ALLORO (Laurus nobilis L., 1753)
FAMIGLIA Lauracee
ORIGINE Asia minore
DEFINIZIONE arbusto dioico, aromatico ed officinale rustico, sempreverde o albero.
UTILIZZO in cucina per aromatizzare le pietanze e per marinature, tisane ed infusi. Ha anche proprietà antisettiche ed antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA in primavera o in autunno.
ESPOSIZIONE soleggiata o in semi-ombra
ALTEZZA dagli 80-100 cm da arbusto ai 10 m. e più da albero.
FIORE in marzo-maggio compaiono piccoli fiorellini giallastri riuniti in infiorescenze ad ombrello. Si distinguono piante maschio che producono stami, ma non frutti e piante femmine che producono fiori che in seguito ad impollinazione accresce nel periodo autunnale le classiche bacche dette “drupe” somiglianti a piccole e profumate olive dal colore nero-viola con proprietà antiossidanti ed antiinfiammatorie.
FOGLIE dal caratteristico profumo deciso, forma ellittica, colore verde scuro, glabre e lucide nella pagina superiore e opache nella pagina inferiore, coriacee, margine spesso ed ondulato, lunghe 10 cm., apice acuto.
MOLTIPLICAZIONE per talea semi-legnosa in autunno.
INNAFFIATURE regolari durante la bella stagione, ma senza ristagni.
POTATURA: non ha molti problemi; resiste bene alle potature che vanno eseguite quando non gela più. Le forme particolari come quelle tonde o a piramide, necessitano di potature di mantenimento da effettuare una volta al mese tranne che in inverno.
CONCIMAZIONI liquida azotata due volte al mese in primavera estate, sospendere in autunno-inverno.
RINVASO ogni due anni in primavera trasferendo la pianta in un vaso di due misure più grande.
TERRENO si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno purché leggero e senza ristagni d’acqua.
TRATTAMENTI la cocciniglia va debellata con olii minerali, la psilla con olio di Neem o sapone molle. In presenza di afidi o di fumaggine trattare con sapone molle.
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                                Il frutteto
                                E’ il momento di mettere a dimora le piantine da frutto con la zolla nelle buche preparate a settembre. Fornire dei tutori adatti e acqua a sufficienza.
Si impiantano nuovi alberelli di: meli, peri, albicocchi, ciliegi, peschi, ribes e lamponi, noccioli e noci.
Il raccolto di questo mese è veramente eccezionale con le pesche tardive, l’uva, le mele e le fantastiche pere autunnali, le melegrane, i kaki, le cotogne, i mandarini e i kiwi; ma la regina del momento è senza dubbio la castagna. Si iniziano a gustare le prime arance, mandarini e limoni.
Conservare la frutta in locali freschi e arieggiati, appendendola oppure ponendola nelle scatole di legno facendo attenzione che la frutta non si tocchi.
La frutta rovinata che non può essere consumata e che cade ai piedi degli alberi deve essere rimossa per evitare che diventi veicolo di malattie.
Con una zappa, effettuare la spollonatura alla base degli alberi di fico, facendo attenzione a non intaccare l’albero e togliendo tutti i polloni.
Per moltiplicare il fico basta prelevare un pollone con le radici e metterlo a dimora in una buca concimata con letame maturissimo coperto da buon terriccio per evitare il contatto diretto con le tenere radici.
Fiorisce il Nespolo del Giappone, da adesso a Dicembre, in base alla zone climatiche.
Nel frutteto familiare è possibile limitare i danni da attacchi fungini primaverili, eliminando le foglie dalla base degli alberi semplicemente passando un rastrello e raccogliendole per depositarle altrove.
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                                Laghetto e giardino roccioso
                                Riparare al coperto tutte le piante acquatiche che non sopportano il freddo.
Effettuare lavori di controllo e pulizia su tutti gli impianti.
Porre una rete abbastanza fitta sugli specchi d’acqua per raccogliere le foglie.
Nel giardino roccioso eriche, crisantemi e aster mostrano le loro fioriture, mentre i vasi contenenti le piante estive vanno estratti dalle rocce e portati al riparo.
Si controlla il drenaggio delle aiuole e si sistemano le rocce mancanti.
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                                Vigna e vino
                                VIGNA
Mentre in alcuni vigneti la vendemmia è già finita, altre vigne sono ancora nella loro veste più colorata e ricca con i filari carichi di grappoli maturi.
C’è chi ancora prepara la cantina e chi già sta seguendo la fermentazione alcolica del mosto, processo che dura mediamente 5-10 giorni e che vede la trasformazione degli zuccheri in alcol etilico e anidride carbonica grazie all’azione dei lieviti.
E’ il rinnovarsi di un rito da cui si otterrà  il vino, bevanda ritenuta sacra dai Pagani al punto di chiamare “la Luna del Vino” quella di Ottobre.
VINO
In questo mese si parla di mosto o di vino in giacenza, entrambi godono dell’ambiente ideale della cantina posta ad almeno 4 metri di profondità, con una temperatura che si aggira tra i 10° e i 15° C. che può variare leggermente per i vini bianchi tra i 10° e i 12° e per i vini rossi tra i 12° e i 15°, un’umidità posta intorno al 70%, ventilazione adeguata per evitare muffe e cattivi odori, mentre l’illuminazione dovrebbe essere scarsa o assente.
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                                I proverbi
                                D’ottobre il vino nelle doghe.
Da San Gallo (16 ottobre) ara il monte e semina la valle.
O molle o asciutto, per San Luca (18 ottobre) semina.
A San Simone il ventaglio si ripone.
Per San Simone la nespola ripone.