Agenda
Marzo mese mutevole con alternanza di pioggia e di sole, le temperature aumentano e le giornate si allungano, nell’aria si diffonde il profumo delle mimose e sbocciano le pratoline, le primule, i crochi, le forsythie, insieme a peschi, albicocchi, mandorli e gemme da fiore, annunciando così l’arrivo della primavera!
Lavori del mese:
-semenzai in serra fredda
-sistemazione e progettazione di orto e giardino
-inizio delle semine in piena terra di diversi ortaggi
-sistemazione impianti di irrigazione
-estirpare le infestanti
-predisporre la raccolta dell’acqua piovana
-si piantano le patate
-taglio del prato
-controllo di tutori e sostegni
-concimazioni
-controllo di parassiti e malattie fungine
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Lunario
LUNARIO MARZO 2025
6 Primo quarto
14 Luna piena
22 Ultimo quarto
29 Luna nuova
20 Equinozio di Primavera
FESTIVITA’ E RICORRENZE MARZO
8 Festa della Donna che trae le sue origini dalla tragedia avvenuta nel 1908 a New York. Nella fabbrica tessile Cotton delle operaie costrette a lavorare in condizioni terribili iniziarono uno sciopero che durò diversi giorni. Il proprietario stanco della situazione decise di chiudere le porte e un terribile incendio divampato all’interno dello stabilimento provocò la morte atroce di 129 operaie. In seguito in memoria di questo terribile avvenimento, l’8 Marzo, venne preso come data della giornata a favore della lotta internazionale di tutte le donne
19 S. Giuseppe e Festa del Papà
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Giardino e Terrazzo
CON LUNA CALANTE:
-è tempo di concimare il terreno del giardino, interrando subito il prodotto o ancora meglio aspettare di spargere il prodotto poco prima che piova, questo aiuterà l’assorbimento e conterrà la dispersione di sostanze nutritive importanti.
-si potano: rose, lavanda, gelsomino e ortensie.
-iniziano le concimazioni, anche se Febbraio è stato mite è un errore sia potare che concimare troppo presto, queste operazioni stimolano la pianta e se Marzo riservasse colpi di coda dell’inverno sarebbero problemi!
CON LUNA CRESCENTE:
-trapiantare: dalie, ciclamini, margherite e gladioli, poi gigli e viole.
-seminare: calendule, crisantemi, violaciocche e convolvolo.
-mettere a dimora alberi, siepi e arbusti.
LAVORI DI FINE MESE
incrementate gradatamente le innaffiare, pulire e liberare le acidofile (azalee, rododendri, camelie) dalle pacciamature invernali.
ANNUALI e PERENNI
-mettere a dimora i nuovi acquisti in terreno ben sciolto e concimato: primule, gazanie, viole, violacciocche, myosotis, calendule, margherite.
-trapiantare le piantine cresciute nei vasetti di torba mentre le talee e i polloni vanno posti in vaso.
SEMINE
Ricordando sempre che la maggior parte dei semi germoglia ad una temperatura minima di 15-20 gradi,
-iniziare a seminare tutte le specie più gradite ad un costo davvero contenuto, acquistando i semi in bustina e ponendoli in vasetti di torba, in luogo tiepido e innaffiando la terra in modo tale che sia costantemente umida, in quanto il formarsi della crosta superficiale troppo secca danneggia la germinazione.
ERBACEE PERENNI
-dividere i cespi e ripiantarli subito dove si desidera.
ALBERI e ARBUSTI
-terminare i lavori di potatura, taglio e pulizia
-mettere a dimora i nuovi impianti
-sistemare i tutori e fornite l’acqua necessaria a seconda delle precipitazioni.
BULBI
-interrare quelli per la fioritura estiva: lilium, agapanti, iris, crocosmia , amaryllis, tigridia, allium, alstroemerie, eremurus, ixie, canne indiche, fresie, begonie tuberose, gladioli e dalie.
CONCIMAZIONI
Ogni concime deve essere quello più adatto alle esigenze delle varie tipologie di piante: d’appartamento, per acidofile, per succulente, per orchidee, mentre per le grandi superfici è più conveniente usare prodotti di origine organica.
PIANTE GRASSE
Il primo errore, quando si acquista una pianta grassa, è quello di trattarla come una qualsiasi pianta d’appartamento. In realtà forse nessuna succulenta è particolarmente adatta alla coltivazione in appartamento perchè il riscaldamento eccessivo in inverno non permette loro di riposare in un ambiente arieggiato. L’ideale sarebbe far svernare le nostre succulente in serra fredda che preveda una temperatura minima tra 2 e 10° C. e una massima tra gli 8 e i 12° C. in alternativa basta una veranda o un terrazzo esposti a sud-ovest riparandole con teli in plastica ma senza coprirle perché i marciumi non perdonano. Il vetro durante la notte serve alla pianta come fonte di umidità , creando così l’ambiente ideale: caldo e luminoso di giorno e fresco e umido di notte così da non doverle annaffiare, operazione indispensabile invece se sverneranno in casa con temperature eccessive.
In estate quando la temperatura raggiungeranno i 12-18° C e sarà scongiurato il pericolo di abbassamenti repentini che provocherebbero danni irreparabili, tutte le piante grasse saranno spostate all’aperto, al sole in semi-ombra o all’ombra a seconda della specie. Questo passaggio da dentro a fuori deve avvenire gradualmente, quindi cercate di porre i vasi in una zona che le scaldi al mattino e la sera, ma nelle ore più calde non provochi scottatura sulla superficie ancora delicata.
ESPOSIZIONE E LUCE
Altro luogo comune è quello di pensare che le piante grasse amino le temperature elevatissime; sopra ai 30° C diurni e ai 20° C notturni con 15 ore di soleggiamento per difesa entrano in riposo vegetativo. Cosa fare? Annaffiarle comunque e portarle all’esterno in una posizione che gli dia almeno un po’ di freschezza nelle ore più calde del pomeriggio, anche se per la pianta è indicata una posizione soleggiata non significa che dobbiamo necessariamente lasciarle cuocere al sole. Ricordiamo poi che le giovani piante sono molto più delicate delle adulte.
ANNAFFIATURE
E’ falso anche che le piante grasse non debbano mai essere annaffiate. E’ vero che il nemico numero uno per loro è il marciume radicale dato da un terriccio inzuppato che non drena, ma è altrettanto vero che un terriccio secco e compatto non fa arrivare ossigeno alle radici al punto di portarle al totale deperimento per evitare ciò è buona regola muovere periodicamente la superficie del terriccio con piccoli attrezzi.
Pensiamo bene al drenaggio del vaso e alla giusta composizione del terriccio da usare.
TERRENO
Acquistate solo vasi in terracotta, ma questa è una regola universale, ponete sul fondo del vaso un piccolo pezzo di coccio poi del brecciolino o dell’argilla espansa o palline di polistirolo. Personalmente non uso per queste piante il terriccio universale perchè essendo prettamente torboso trattiene molta umidità , l’unica torba adatta è quella fibrosa. Quindi per tutte le succulente terriccio poroso e assenza di materiale organico.
Alto contenuto di sali minerali per i cactus del deserto e di montagna.
Le epifite e semi epifite che generalmente sono coltivate per ottenere fiori devono avere a disposizione terriccio contenente terra di foglie completamente decomposte e stallatico maturissimo.
Epiphyllum, Hylocereus, Rhipsalis, Selenicereus e altri generi simili destinati alla coltivazione in vaso devono disporre di torba e terra di foglie sempre fornendo un’adeguato drenaggio.
Tutte le giovani piante vanno invasate mescolando al terriccio della sabbia di fiume e del carbone di legna triturato che eviterà ai residui organici di generare muffe.
IL PH
E’ semplicemente un parametro chimico che oscilla da 0 a 14 e serve ad esprime l’acidità o la basicità (alcalinità ) di un terreno. Se pari a 7 è neutro, se inferiore a 7 è una reazione acida mentre se superiore è basica o alcalina. Si determina per capire se il terreno è adatto ad ospitare un certo tipo di pianta o di coltivazione.
Per avere un quadro più preciso sul TERRICCIO da usare seguite il seguente schema:
-Per Opuntia, Cereus e simili,Echinopsis e Mammillaria:
2 parti di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 1 parte di sabbia di fiume non troppo fine, 1 parte di brecciolino fine e concime in grani.
-Per Aporocactus e Selenicereus:
2 parti di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 1 parte di sabbia di fiume non troppo fine, 1 parte di brecciolino fine e concime in grani e 1 parte di terra di foglie matura.
Per Echinocerues:
1 parte di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 1 parte di terra di foglie matura, 1 parte di sabbia.
-Per Lobivia e per Rubetia:
1 parte di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 1/2 parte di terra di foglie matura e ½ parte di torba senza rametti e componenti ancora in decomposizione, 1 parte di sabbia.
Per Echinocactus e simili:
3 parti di sabbia di fiume non troppo fine, 2 parti di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 1 parte di terra di foglie matura, 1 parte di brecciolino.
Per Echinofossulocactus, Gymnocalycium, Astrophytum:
3 parti di sabbia di fiume non troppo fine, 1 parte di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 2 parti di terra di foglie matura, 1 parte di brecciolino.
Per Epiphyllum, Zygocactus, Schlumbergera:
1 parte di terra da orto priva di componenti organici in decomposizione, 1 parte di terra di foglie matura, 1 parte di sabbia, e concime fosfatico.
-Per Rhipsalis
1 parte di torba fibrosa, 1 parte di terra di foglie matura, 1 parte di sabbia, e concime fosfatico.
CONCIMAZIONE
Il concime ideale è lo stallatico maturo.
I cactus non possedendo le foglie non hanno bisogno di azoto.
Tuttavia oggi esistono in commercio fertilizzanti specifici per ogni esigenza.
ALTRO SULLE ANNAFFIATURE
Se una pianta non è dotata di foglie con cui esprimere la propria sofferenza quando ha sete non significa affatto che non soffra!
Non esistono regole precise per sapere quanta acqua somministrare alle piante grasse. Esiste però il buon senso e l’attenzione per le nostre amiche con le spine. Hanno bisogno anche loro di acqua anche se non sempre e anche se non troppa.
Prendiamo ad esempio una normale pianta grassa quale può essere un cactus posto in casa in un vaso di terracotta di 20 cm di diametro con il suo terriccio più adatto dietro ad una finestra con temperatura di 18° C.
A Gennaio annaffiare almeno 2 volte non con il contagocce il terriccio dovrà essere ben imbevuto ma non debbono esserci ristagni d’acqua nel vaso. Fornire indicativamente due bicchieri e mezzo di acqua a temperatura ambiente e ripeto se fosse troppa eliminate quella in eccesso dal sottovaso (arnese che n.
A Febbraio sempre con lo stesso procedimento aumentando a 3 volte.
A Marzo arrivare a 4 innaffiature.
Ad Aprile idem.
A Maggio il vaso verrà posto all’esterno come spiegato nel capitolo dell’esposizione. Effettuare 5 innaffiature e se le temperature aumentano regolarsi di conseguenza.
In estate quando il caldo è veramente tanto e il vaso resta esposto ai raggi solari per diverse ora asciugando il terriccio innaffiare anche ogni giorno ma al mattino presto o la sera tardi.
Con il diminuire delle temperature diminuire le innaffiature fino a quando la pianta farà ritorno al coperto.
Quando innaffiando l’acqua fuoriesce subito dal fondo significa che il terriccio si è impoverito e va sostituito.
Pochi accorgimenti per enormi soddisfazioni!
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Rose
Le operazioni di potatura devono assolutamente terminare nel più breve tempo possibile, mentre è sempre bene controllare le potature già effettuate ed eventualmente intervenire con piccoli ritocchi.
-eliminare dal giardino tutti i rami tagliati
-con le potature si possono tentare nuove talee: prelevando porzioni da rami sani di un anno lunghi circa 25 cm. schiacciare con un martelletto la base, immergere in ormone radicante la stessa e conficcare il rametto per un terzo in vasetti abbastanza profondi contenenti un buon terriccio. Se non radicheranno si potrà ritentare in Agosto.
-fornire concime granulare specifico e zappettare intorno al piede della pianta
-mettere a dimora i nuovi rosai
-innestare ad occhio e a corona.
Calendario delle concimazioni:
-primo impianto: apportare nelle buche una giusta quantità di stallatico ricoperto da uno strato torboso evitando il contatto diretto con le radici della rosa, fatto ciò le rose per un anno non necessitano di altre concimazioni.
-gennaio non concimare
-da fine febbraio a fine marzo effettuare la prima concimazione a base di azoto e fosforo
-da metà maggio a metà giugno occorre somministrare la seconda concimazione con concime organico, meglio se a base vegetale, specifico e ben equilibrato (es. NPK 10.5.5) le rose hanno bisogno di macroelementi quali: azoto (N) che serve a far vegetare bene, fosforo (P) per e una migliore qualità delle fioriture e potassio (K) per irrobustire fiori, radici e rami e di microelementi quali: boro, ferro, rame, zinco, manganese, magnesio.
-luglio e agosto non concimare
-da settembre e ottobre concimare come in marzo
-novembre effettuare l’ultima concimazione dell’anno per concedere alle piante il giusto riposo
distribuire superficialmente letame secco e maturo ovino o bovino per una lunga cessione, interrando con una zappettatura molto leggera senza intaccare le radici, ma in modo che le piogge possano far penetrare i nutrienti nel terreno e sufficienti fino a marzo
-dicembre non concimare
Le concimazioni devono essere seguite da innaffiature, meglio ancora se da piogge.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte.
Piante di casa
NORME GENERALI per PIANTE D’APPARTAMENTO:
-arieggiare le stanze evitando le correnti d’aria
-togliere il primo strato di terra, sostituendolo con torba nuova con aggiunta di buon concime organico
-se sono stanche e impolverate fare una doccia alle piante è salutare
-riparare dai raggi diretti del sole i vasi posti dietro le finestre
-trasferire all’aperto e interrare in un luogo ombroso con tutto il vaso le azalee che erano in casa
-intensificare le innaffiature e aggiungendo del concime liquido all’acqua per dare la spinta giusta per una buona ripresa vegetativa.
Elenco di alcune piante di casa:
ANTURIO (Anthurium) dal greco “Fiore con la coda”, detto anche fiore di fiamma o lingua di fuoco
FAMIGLIA Aracee
ESPOSIZIONE luce diffusa no ai raggi diretti
TEMPERATURA non inferiore ai 14 gradi C.
FIORE colore brillante dal rosso al rosa, dal bianco al verde
FOGLIE decorative, dritte, cuoriformi, colore verde intenso da pulire con panno morbido e umido
INNAFFIATURE regolare ma senza ristagni
CONCIMAZIONE liquida per piante fiorite in primavera estate due volte al mese
RINVASO in primavera ogni due anni aumentando una misura di vaso
TERRICCIO ricco con ph leggermente acido, misto di torba, foglie, cortecce e sabbia
TRATTAMENTI insetticida specifico contro afidi, acari e cocciniglia
BEAUCARNEA o MANGIAFUMO
FAMIGLIA Asparagaceae
ESPOSIZIONE luminosa o penombra
TEMPERATURA non meno di 10° C
FOGLIE sempreverdi lineari
INNAFFIATURE regolari in estate fino quasi a sospendere in inverno, controllare sempre i ristagni
CONCIMAZIONI liquida per piante verdi da aprile a settembre una o due volte al mese
RINVASO in primavera ogni due anni
TERRICCIO ricco con torba e sabbia
TRATTAMENTI rimuovere le foglie le cui punte risultano secche
CALATHEA o pianta della preghiera
FAMIGLIA Marantaceae
ESPOSIZIONE no alla luce diretta
TEMPERATURA la sua origine tropicale la colloca tra i 18° C e i 25° C
FOGLIE che di sera si ripiegano verso l’alto con un movimento detto nictinastia da cui il nome di pianta della preghiera. Le foglie bellissime di forma ovale disegnate con sfumature verdi, rosa, giallo, viola.
INNAFFIATURE mantenere leggermente umido senza eccedere e senza ristagni
CONCIMAZIONI liquida per piante verdi due volte al mese
RINVASO dopo due anni con vaso leggermente più grande
TERRICCIO universale tendenzialmente acido
TRATTAMENTI attenzione al colore marrone del bordo foglie che significa sofferenza per scarsa umidità
CELOSIA o cresta di gallo o amaranto piumoso o fiore di velluto
FAMIGLIA Amaranthaceae
ESPOSIZIONE pieno sole se portata all’esterno, luminosa non diretta se all’interno
TEMPERATURA ideale 15-24° C
FIORE a spiga simili a piume piramidali
FOGLIE lanceolate colore verde deciso
INNAFFIATURE frequenti senza ristagni
CONCIMAZIONI liquida per piante fiorite una volta al mese da prima della fioritura
RINVASO dopo l’acquisto trasferire in vaso più grande con drenaggio di argilla espansa
TERRICCIO fertile e drenato
TRATTAMENTI con sapone molle contro gli afidi
CINERARIA (Pericallis hybrida)
FAMIGLIA Angiosperme
ESPOSIZIONE a mezz’ombra
TEMPERATURA tra 10 e 24° C
FIORE da aprile ad agosto, a margherita con centro bianco e petalo rosso, blu, viola, fucsia
FOGLIE color verde bottiglia, frastagliate
INNAFFIATURE frequente durante la fioritura, ma senza ristagni
CONCIMAZIONI liquido per piante fiorite prima della fioritura ogni 15 gg e durante la fioritura ogni 20 gg
RINVASO non si rinvasa all’acquisto, ma quando il vaso risulterà piccolo
TERRICCIO pH neutro ricco e fertile
TRATTAMENTI autunnali di pulizia delle parti secche e dei fiori appassiti
CHAMAEDOREA o palma della fortuna
FAMIGLIA Arecaceae (Palme)
ESPOSIZIONE mezzo sole non diretto
TEMPERATURA 15-30° C
FOGLIE colore verde scuro, pinnate forma lunga e lanceolata
INNAFFIATURE non eccedere, tollera temporanea siccità ma non i ristagni
CONCIMAZIONI solo in primavera ed estate leggera concimazione liquida per piante d’appartamento
RINVASO ogni due anni in primavera
TERRICCIO pH neutro fertile ma drenante
TRATTAMENTI contro funghi e batteri che causano macchie scure sulle foglie, cocciniglia, afidi e ragnetto rosso
CROTON (Codiaeum variegatum)
FAMIGLIA Euphorbiaceae
ESPOSIZIONE vive bene anche a mezz’ombra
TEMPERATURA 16-21° C
FOGLIE variegate gialle, verdi, arancioni, rosse, dalle venature caratteristiche, grandi e lucide
INNAFFIATURE tenere sempre leggermente umido, senza eccedere e senza ristagni. Nebulizzare le foglie.
CONCIMAZIONI liquida per piante verdi una volta al mese
RINVASO ogni due anni o quando il terriccio si impoverisce eccessivamente
TERRICCIO leggermente acido, ricco leggero e soffice
TRATTAMENTI se cadono le foglie probabilmente ha sofferto sbalzi di temperatura o correnti d’aria, portare il vaso in una zona dove la temperatura è costante e senza correnti d’aria. Invece le foglie che perdono la screziatura originaria patiscono per la poca luce e devono essere spostate. Le foglie flosce sono sintomo di siccità, immergere il vaso in acqua per mezz’ora. Cocciniglia e afidi sono i parassiti da controllare
DIEFFEMBACHIA (Dieffembachia camilla) o canna muta
FAMIGLIA Aracee
ESPOSIZIONE luminosa non diretta
TEMPERATURA superiore ai 14° C
FIORE in natura fiorisce in estate con piccole infiorescenze a forma di spiga chiare, in casa fiorisce più raramente
FOGLIE variegate, appuntite e ovate, se ingerita la pianta è tossica sia per animali che per gli umani e il succo che secerne può causare irritazioni a livello cutaneo, quindi è opportuno posizionarla in luogo inaccessibile a bimbi e animali
INNAFFIATURE una volta a settimana d’estate e ogni 20 giorni d’inverno, troppa acqua fa ingiallire le foglie fino a farle cadere
CONCIMAZIONI liquida per piante verdi due volte al mese in primavera-estate, in autunno ridurre e in pieno inverno sospendere
RINVASO in primavera quando il vaso è diventato piccolo
TERRICCIO 50% di terriccio universale e 50% di terriccio per acidofile con l’aggiunta di sabbia. Curare il drenaggio di fondo per impedire marciumi radicali
TRATTAMENTI irrorare con una soluzione contenente sapone molle contro gli afidi, acari e cocciniglia
SANSEVIERIA o lingua di suocera
FAMIGLIA Liliaceae, notoriamente resistente, ma anche elegante nonostante la sua alta diffusione.
ESPOSIZIONE: richiede molta luce, ama il sole.
TEMPERATURE: non ha problemi con il caldo ma non sopporta il freddo, ama le temperature che oscillano tra i 10° e i 30° C.
FOGLIE: colore verde scuro, molto ornamentali con striature trasversali chiare, lunghe fino ad un metro. Pulite le foglie con uno straccetto morbido e umido, senza usare mai i lucidanti chimici.
INNAFFIATURE: non sopporta l’umidità , quindi dovete innaffiare solo quando il terricio è asciutto.
CONCIMAZIONI: fornire concime liquido nell’acqua dell’innaffiature, ogni 30 giorni nei mesi caldi.
RINVASO: si effettua da marzo ad aprile ogni due anni, sostituendo il vaso con uno di due misure più grandi.
TERRICCIO: ricco ma soprattutto ben drenato, unite un terzo di sabbia di fiume, usate sul fondo un buono strato di argilla espansa e non mettete sottovasi, i ristagni d’acqua sono nocivi per la pianta.
Elenco di piante di casa adatte a questo periodo:
CHLOROPHYTUM O NASTRINO O CLOROFITO O FALANGIO
DIMORPHOTECA
DRACAENA DEREMENSIS e MARGINATA TRONCHETTO DELLA FELICITA
FUCSIA
FICUS BENJAMIN
GAROFANINO CINESE
GAZANIA
GUSMANIA, BROMELIE
HOYA CARNOSA
ORCHIDEA PHALENOPSIS
PHOTOS
KALANCHOE
SANT PAULIA
SCHEFFLERA DA SETT AD APR
SCHLUMBERGERA DA OTT A GEN
SPATHIPHYLLIUM
ZAMIOCULCAS, ZAMIA
YUCCA
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
I colori del giardino
A Marzo i colori delle fioriture variano dai toni del giallo, del rosa a tutta la varietà pastello.
Acacia dealbata (Mimosa) (giallo acceso)
Anemone blanda-Anemone o fiore del vento (azzurro violaceo)
Calendula (giallo, arancione)
Crocus minus o zafferano minore (violetto chiarissimo)
Donoricum caucasicum-Doronico- (giallo)
Frittillaria meleagris (viola-rosa)
Grevillea o fiore di ragno a seconda della varietà (rosa, rosso, arancio)
Hyacinthus (blu, lavanda, rosa, viola, fucsia, giallo, arancio)
Leucojum vernum (bianco)
Magnolia (bianco-rosato)
Mughetto (bianco)
Muscaria armeniacum-Pan del Cucco- (azzurro-viola, ma anche bianchi e gialli)
Narcissus cultivar a fiore doppio-Narciso- (mono o bicolore giallo pallido, bianco crema, giallo carico, bianco, arancio carico)
Narcissus cultivar a corona grande (giallo, bianco, crema, rosso-arancio)
Narcissus cultivar a corona piccola (giallo, rosso-arancio, bianco)
Narcissus Polyanthus (bianco, rosso-arancio, giallo)
Narcissus cultivar a tromba (giallo oro, giallo carico, bianco)
Primula denticulata (bianco, azzurro, rosa, porpora)
Primula variabilis-Polyanthus- (bianco, rosa, rosso, blu, giallo)
Primula vulgaris -Primula o Primaverina- (giallo)
P. vulgaris ibridi-Primula o Primaverina- (azzurro, bianco, crema, giallo, rosa, rosso con macchia gialla centrale)
Prunus amygdalus (Mandorlo) (bianco candido, bianco sfumato rosa)
Pulmonaria saccharata-Polmonaria- (all’inizio rosa poi azzurro cielo)
Puschkinia scilloides (bianco o azzurro pallido più scuro al centro)
Scilla sibirica-Scilla- (bianco o azzurro vivo)
Tulipa cultivar a tepali sfrangiati-Tulipano sfrangiato- (bianco, giallo, rosso, arancio, porpora)
Tulipa greigii ibridi-Tulipani- (rosa, arancio e giallo con stimma centrale più scuro)
Tulipa – Tulipani- (rosso, giallo, porpora, rosa, rossa, bianco-avorio, tepali rosa che variano al rosso)
Viola x wittrockiana-Viola del pensiero- (omogeno, misto, sfumato)
Waldsteinia ternata (giallo)
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Il Fiore del mese
MIMOSA
Acacia dealbata
Il genere a cui appartiene la mimosa comprende intorno alle 450 specie tra alberi, sempreverdi o a foglia caduca e arbusti.
La mimosa “Acacia dealbata” venne importata in Europa intorno al 1900. E’ una pianta che si adatta a climi temperati o caldi, non ama le basse temperature essendo originaria dell’Australia e della Tasmania dove alcuni esemplari raggiungono 20-25 metri. Da noi si sviluppa in maniera eretta e arriva a misurare intorno ai 10 metri di altezza. E’ un sempreverde dalle foglie verdi bipennate composte a loro volta da foglioline che assumono varie tonalità di verde a seconda della varietà .
La chioma risulta irregolare.
Il tronco è liscio e osservando i giovani rami si possono vedere delle chiazze bianche da cui trae origine il nome di Acacia dealbata.
I fiori sferici raccolti in gruppi sono molto caratteristici e profumati, il colore è giallo e se il gelo non colpisce la fioritura risulta abbondante e molto appariscente tra Gennaio e Marzo.
I frutti sono dei legumi lunghi dai 5 ai 10 cm che maturando scuriscono.
La mimosa può essere coltivata anche in vaso per poterla ricoverare durante ila stagione fredda in luogo luminoso riparato dal gelo. La mimosa è conosciuta come pianta ornamentale ma legata quasi esclusivamente alla Festa della donna quando viene regalata in mazzetti, per il resto non le si riconosce la potenzialità decorativa che invece le appartiene, quindi iniziamo magari a regalare a chi ha un giardino una piantina di mimosa in vaso.
CONSIGLI SULLA COLTIVAZIONE:
la mimosa predilige un terreno leggermente acido, fertile, umido e ben drenato.
Si pone a dimora tra Ottobre e Marzo.
Le innaffiature nei mesi caldi devono servire al buono sviluppo radicale e devono essere interrotte o diminuite verso Settembre. Approfittate delle innaffiature per fornire del concime liquido alle giovani piante.
Le potature non sono necessarie, tuttavia se volete mantenere la vostra pianta di dimensioni ridotte potete effettuare delle potature di contenimento o meglio delle cimature dopo che la fioritura.
Curiosa è la mimosa detta “pudica” che richiude le sue foglie quando vengono toccate.
IRIS
Famiglia: Iridaceae
Colori: blu, bronzo, giallo, bianco o bicolore.
Fioritura: marzo-aprile
Altezza: 60-65 cm.
Terreno: fresco ma ben drenato
Impianto: fine inverno o autunno
Profondità di piantaggione: circa 12 cm di profondità e circa 5 cm di distanza.
Posizione: piena luce.
E’ un bulbo tunicato di medie dimensione (10-12 cm), ibrido di tre specie che può essere coltivato con facilità . Proveniente dal Marocco e dalla Spagna. Si utilizza solitamente in gruppo e in poco tempo riesce a ricoprire zone anche vaste. Graziosamente usato anche per formare delle bordure miste o a gruppi solitari. Non profuma ma ha una forma del fiore molto caratteristica
PRIMULA
(Primula L.)
Siete state affascinate anche voi come tutti dai colori sfarzosi delle primule? allora provvedete a svasarle subito in un vasetto poco più grande di quello dell’acquisto, usate preferibilmente sempre quelli in terracotta e se volete ottenere un buon effetto ponete 3 o 5 o 7 primule variopinte o con accostamenti cromatici di vostro gradimento e fornite altro terriccio. Annaffiate regolarmente senza eccedere, non ponetele al sole diretto e mai dietro ai vetri delle finestre. Potrete mantenere in salute le piantine che vi daranno nuove fioriture l’anno prossimo se in Aprile le porrete a dimora in piena terra in zona non troppo soleggiata.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte.
Tappeto Erboso
NUOVO IMPIANTO del tappeto erboso
Terminato il pericolo delle gelate è il momento per la semina di un nuovo tappeto erboso
-una delle prime considerazioni da fare è la scelta del seme in base alle esigenze di calpestio, alla zona climatica, all’esposizione, alla compattezza della tessitura fogliare, alla colorazione, alla resistenza agli attacchi fungini e in particolare della frequenza dei tagli, una volta deciso si deve calcolare la quantità del seme necessario a ricoprire tutta la superficie, ma questa indicazione è riportata sulle confezioni.
Le varietà dette cultivar sono diverse ed esistono anche dei miscugli (festuca, ollium, poa) che soddisfano le diverse esigenze di bassa manutenzione, di rinfoltimento, per zone soleggiate e calde o ombrose e fresche
-altro aspetto fondamentale è il sistema di irrigazione che deve essere progettato e ultimato per tempo
-il terreno dovrà essere stato preparato in inverno sia dal punto di vista fisico che da quello delle concimazioni di base
-una leggera fresatura renderà il terreno ancora più accogliente per la semina
-a questo punto il terreno è pronto ad ospitare la nuova semina da effettuarsi con Luna crescente, in modo uniforme per poi essere rullato per far aderire il seme al suolo
-spargere quindi un concime adatto all’accrescimento dell’erba
-innaffiature costanti e moderate a partire da una settimana dopo la semina che diverranno quotidiane ad intervalli regolari a seconda delle esigenze dettate dalle temperature esterne
-quando l’altezza del tappeto avrà raggiunto 8/10 cm è il momento di effettuare il primo taglio per riportarlo a circa 5 cm. questo darà nuova forza e vigore alle radici
– una concimazione con un prodotto trifasico contenente soprattutto azoto ma anche fosforo e potassio a lenta cessione, chiuderà la fase del nuovo impianto
MANUTENZIONE
-il tappeto erboso riprende la vegetazione e va ripulito da foglie, rami, cortecce e da tutto ciò che possa provocare ingiallimenti per asfissia rastrellando e con soffiature che lasciano pulita tutta la superficie.
-liberare da infestanti manualmente senza dover ricorrere ai diserbanti chimici
-se necessario traseminare
-innaffiare in caso di precipitazioni scarse, di sole e di vento evitando che il prato si asciughi eccessivamente
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Le siepi
E’ il momento per i nuovi impianti, lavorare bene il terreno che deve risultare leggero, preparare il solco e concimare con concime organico ricoprendo con uno strato di buon terriccio.
La potatura è la base per avere una siepe in ordine, di seguito un calendario delle potature:
-sempreverdi e di conifere, richiedono più interventi regolari, da eseguire a fine inverno, a fine primavera e ad inizio autunno.
-con bacca (es. il piracanta), si potano in inverno e comunque prima della comparsa dei nuovi getti, dove si formeranno i fiori.
-lauroceraso ha una crescita vigorosa e quindi va potato sia a maggio che in estate.
-siepi selvatiche non si potano, in modo che l’aspetto sia il più possibile naturale, ma in questo mese di marzo si possono effettuare le potature di manutenzione
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte.
L'orto
ORTO-GIARDINO
Alternare agli ortaggi delle particelle di fiori offre la doppia opportunità di avere ottimi alleati per la lotta contro i parassiti e conferire all’orto un aspetto esteticamente più gradevole
-i tageti nelle varietà T. erecta e T. petula possiedono e diffondono attraverso le radici proprietà antiparassitarie verso alcuni tipi di nematodi, mosca bianca, cavolaia e afidi da seminare o piantare in tutto l’orto ed in particolare se consociato a a pomodori, fragole, carote e lattughe, inoltre contribuisce a richiamare gli insetti impollinatori, controlla il diffondersi delle infestanti
-i nasturzi (Tropoeolum majus) dalle proprietà antibatteriche, hanno foglie dal gusto piccante e fiori edibili mentre i boccioli detti capperi tedeschi si possono conservare ……….., attira gli insetti impollinatori afidi ed altri insetti dannosi alle orticole, attaccano le piante di nasturzi che vanno irrorate con una miscela contenente sapone molle
-calendule (Calendula officinalis L.) attirano con lo splendore dei loro fiori gli insetti impollinatori e le coccinelle utilissime nella lotta contro gli afidi, mentre i fiori essiccati mantengono aroma e un alto potere tintorio e per questo vengono detti “zafferano dei poveri”
-zinnie (Zinnia L.) dalle corolle coloratissime e variopinte sono molto utili per attirare nell’orto numerosi insetti impollinatori
-lavanda attira con i suoi fiori dal colore e dal profumo inconfondibile molti insetti pronubi
-borragine (Borrago officinalis) con i suoi fiori di colore blu sono riuniti in corimbi melliferi, possiede radice fittonante ramificata atta ad arieggiare il suolo e foglie commestibili al pari degli spinaci
-piretro della Dalmazia (Tanacetum cinerarifoliums) i suoi fiori e foglie essiccati fungono da antitarme mentre tritati e disciolti in acqua permettono di preparare un insetticida naturale con il quale irrorare le piante aggredite da parassiti e combattere cimici, mosche e zanzare
LAVORI DEL MESE
-controllare gli arnesi da lavoro, zappe, rastrelli, vanghe, tutori, legacci, innaffiatoi, forbici, ecc.
-quando il terreno è asciutto preparare le porzioni per le nuove semine
-con Luna calante seminare a dimora le barbabietole rosse, bietole da costa e bietoline da taglio, broccoli, carote, cavolo cappuccio, cicoria, cipolle, finocchi, spinaci e lattughe (dei ghiacci e primaverile, rossa, grandi laghi, romana e da taglio), mesticanza, prezzemolo, pomodori, radicchi da taglio, ravanelli, verze.
-continua la semina di: carote, fave, piselli, aglio e cipolla e a fine mese i tuberi di patate.
-con Luna crescente iniziare a seminare, ma solo se in posizione riparata i fagiolini in buche e direttamente a dimora carote, piselli e ravanelli
-rincalzare ceci, piselli e fave
-seminare aromatiche, solanacee, prezzemolo e legumi
-si raccolgono porri, radicchi e spinaci
-controllare le infestanti con sarchiature
-concimare gli ASPARAGI e se impiantarne o trapiantarne di nuovi con Luna crescente.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
La serra
-seminare basilico, solanacee e cucurbitacee
-con Luna crescente seminare i ciclamini, cosmos, zinnie, garofani, petunie in generale tutti i semi per il giardino e per l’orto in semenzai ordinati con i vari cartellini e date di semina, dalla nascita del seme fino al trapianto in piena terra, anzi, fino al raccolto o alla fioritura. E’ interessante raccogliere tutte le esperienze e i risultati su un diario, questo ci aiuterà a raccogliere le esperienze e a non commettere alcuni errori ma soprattutto a ripetere i successi.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Le aromatiche
Le ERBE AROMATICHE rappresentano un capitolo a parte sia nel giardino, nell’orto, sul terrazzo e nell’allestimento del giardino roccioso. Sono caratterizzate dal profumo derivante dagli olii essenziali in esse contenuti.
UTILIZZO delle aromatiche:
-per il loro aspetto decorativo
-in cucina, spesso anche a crudo, per arricchire di gusto le pietanze
-in erboristeria per ottenere: tisane, decotti, unguenti compresse e tinture che vanno usati con cautela facendosi consigliare da esperti in quanto le caratteristiche officinali e quindi terapeutiche di alcune piante possono risultare molto potenti
-nella cosmesi naturale per la realizzazione di prodotti di bellezza in particolare per la cura di pelle e capelli
-per la produzione di olii essenziali impiegati in aromaterapia: ad esempio salvia e rosmarino diffondono uniformemente gli “oli essenziali” che contengono, altre piante conservano le proprietà officinali nei semi o solo nelle foglie e a volte nelle radici.
-per realizzare pot-pourri adatti a profumare gli ambienti della casa e gli armadi.
SEMINA è preferibile seminare le aromatiche con Luna calante e trapiantarle con Luna crescente.
a marzo può iniziare la semina di: basilico, prezzemolo, erba cipollina, melissa, origano, erba pepe, incenso, aneto, rucola, senape, borragine, santoreggia, maggiorana, cedrina, cerfoglio, rafano, levistico, erba aglina, dragoncello, menta, coriandolo.
a settembre melissa e basilico potranno ancora essere seminate.
GERMINAZIONE dei semi inizia ad avvenire quando la temperatura del terreno raggiunge almeno 10°C
TERRENO preferiscono un terreno drenato e molto sciolto.
COLTIVAZIONE IN VASO si possono avere piante aromatiche anche senza possedere un orto o un giardino perché la loro coltivazione in vaso è sempre soddisfacente, anzi è consigliata nelle zone con inverni rigidi, per poterle portare in luogo riparato prima delle gelate.
A novembre proteggere tutti i vasi di piante aromatiche, in particolare il timo, avvolgendoli con tessuto non tessuto per superare i rigori dell’inverno, meglio ancora se portati sotto un portico o all’interno di un garage esposti ad est.
RACCOLTA ed ESSICCAZIONE il mese di giugno è il periodo migliore per essiccare le piante aromatiche più comuni, per averle a disposizione durante l’inverno Le aromatiche da essiccare vanno raccolte perfettamente asciutte prima della loro fioritura, legate in mazzi e appese a testa in giù in luogo abbastanza buio, fresco, asciutto e ventilato. Di tanto in tanto vanno controllati e dopo circa quindici giorni saranno pronte per essere poste in sacchetti di carta ed etichettati ed essere mantenuti in luogo asciutto.
Invece le foglie di menta e di salvia vanno essiccate al sole.
A fine giugno le aromatiche non raccolte vanno cimate.
MOLTIPLICAZIONE è tempo di moltiplicare e rinnovare le aromatiche sia in piena terra che in vaso per: menta, timo, salvia, maggiorana, origano, melissa e altre, attraverso la divisione dei cespi, operazione da effettuare usando una paletta da giardinaggio o una vanga a seconda delle dimensioni della pianta originaria. Scavare delle buchette adatte nel terreno adagiare le nuove piantine coprendo bene le radici con terriccio adatto, pressando leggermente e annaffiando moderatamente.
TALEE a settembre è il momento di moltiplicare alcune aromatiche come : salvia, lavanda, rosmarino e timo.
In INVERNO alcune piante aromatiche spariscono per riemergere in primavera, come ad esempio l’erba cipollina.
In caso di NEVE avere cura delle aromatiche a portamento arbustivo perché con il suo peso rovinerebbe l’estetica oltre a gelare i rami.
La DISTINZIONE delle erbe aromatiche può avvenire per coltivazione in perenni o annuali. Per parti utilizzabili della pianta: intera, foglie, fiori, radici, bulbi, rizomi, frutti, bacche o semi. Per sapori se delicati per uso a crudo in cucina oppure decisi per la cottura. Per dimensione da piantina, a cespuglio ad albero.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI ERBE AROMATICHE
acetosa, aglio orsino, aloe vera, alloro, aneto, artemisia, assenzio, basilico, camomilla, cappero, coriandolo, dragoncello, elicriso, erba cipollina, cumino finocchio, issopo, lavanda, melissa, maggiorana, menta, origano, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, ruta, santoreggia, salvia, timo sono le piante aromatiche che appassionano maggiormente chi le coltiva a fronte di pochissime esigenze:
–SALVIA (Salvia officinalis L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae (Labiatae)
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontanea in Italia.
DEFINIZIONE piccolo arbusto erbaceo perenne, dai rami a sezione quadrangolare del genere spermatofite dicotiledoni, suffruticosa ossia con base del fusto legnoso e il resto erbaceo, può vivere allo stato spontaneo oltre 15 anni e circa la metà se coltivata.
UTILIZZO probabilmente è la più famosa delle aromatiche, da sempre conosciuta ed utilizzata in cucina per salse, carne, pesce e pastellate. In medicina viene usata per le sue proprietà antisettiche ed astringenti. In cosmesi si ottengono prodotti per capelli, denti e gengive e per il corpo.
MESSA A DIMORA da effettuarsi in primavera fino ad inizio estate. D’inverno la salvia coltivata in vaso va riparata dal gelo e dall’umidità e posta in un luogo luminoso.
ESPOSIZIONE predilige i climi miti, il caldo e il sole, in luoghi più rigidi occorre coltivarla in vaso e ripararla dal gelo e dall’umidità in un luogo luminoso.
In piena terra scegliere un posto soleggiato, ben drenato e riparato.
Se collocata in posizione soleggiata e protetta sopporta anche gli inverni moderatamente freddi.
ALTEZZA anche fino a 1 m. larghezza la stessa dell’altezza.
FIORE le infiorescenze dal profumo delicato compaiono verso giugno-luglio sono bilabiati, tubolari, sono riuniti in verticillastri (i fiori sono disposti in verticillo ossia il raggruppamento degli elementi è ordinato circolarmente donando l’aspetto della spiga). La fioritura avviene in estate giugno e luglio, è di colore azzurro-violetto. I fiori della salvia sottraggono energia alla pianta e quindi il consiglio è di toglierli appena compaiono.
FOGLIE opposte di dimensione variabile, finemente dentate vellutate, picciolate, ovali lanceolate, disponibili fresche per gran parte dell’anno ossia da marzo a ottobre. Per essere essiccate vanno raccolte prima della fioritura.
MOLTIPLICAZIONE in primavera attraverso la divisione dei cespi, per seme e per margotta. Si moltiplica per talea apicale a fine primavera o a fine estate periodo fine agosto inizio di settembre semplicemente preparando dei piccoli vasi con terra da orto, torba e sabbia in parti uguali e inserendo un rametto semi legnoso di 15015 cm. di lunghezza prelevato da una pianta sana, incidendo la base del rametto per un cm e togliendo le foglie lasciando solo le prime tre o quattro in cima. Coprire con plastica e mantenere umidità moderata ma costante. Porre all’ombra e quando le radici saranno ben formate trapiantare il nuovo esemplare in un vasetto più ampio per poi mettere definitivamente a dimora quando la piantina sarà ben sviluppata. Ottobre è il momento ideale per piantare la Salvia che è una specie perenne sempreverde
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA se invecchia senza essere potata diventa legnosa, quindi in primavera apportare potature decise, anche per contenere e mantenere una forma definita.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione una volta all’anno, per le piante in vaso usare un concime liquido da primavera ad inizio estate.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato
TRATTAMENTI mantenendo la giusta irrigazione e areazione la salvia non ha grossi problemi. Eventuale oidio si combatte con fungicida specifici o vaporizzazione di macerato d’ortica. Mentre per debellare insetti come afidi, cocciniglie, cicaline ecc. è sufficiente effettuare spruzzature con una soluzione di sapone di Marsiglia.
-ROSMARINO (Rosmarinus officinalis L.)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontaneo in Italia lungo le coste.
DEFINIZIONE arbusto perenne cespuglioso sempreverde semirustico, fusto legnoso e ramificato.
UTILIZZO praticamente è sempre possibile raccogliere il rosmarino perché sempreverde e il suo uso in cucina per aromatizzare le pietanze è risaputo. In medicina vengono usate sia le foglie che l’olio essenziale usati per le proprietà antisettiche, tonificanti e diuretiche oltre che antinevralgiche. Il rosmarino si usa in cosmesi per prodotti specifici per capelli. In casa si può unire ad altre erbe per creare pot-pourri o semplicemente come profuma-biancheria o appeso in mazzi nelle cucine delle taverne. Può essere essiccato al sole o nell’essiccatore.
MESSA A DIMORA preferibilmente in primavera.
ESPOSIZIONE soleggiata
ALTEZZA circa 80-90 cm ma può raggiungere anche il metro e mezzo, la larghezza è pari all’altezza.
FIORE piccoli fiori di colore azzurro pallido aspetto bilabiato-tubolari, racemi apicali corti nel periodo che va da piena primavera a inizio estate. Piante poste in zone molto riparate possono rifiorire più volte nel corso dell’anno. I frutti sono tetracheni (quattro acheni) di colore bruno da maturi.
FOGLIE sono la parte interessante della pianta, hanno forma aghiforme e revoluta, di colore verde scuro sulla pagina superiore e argentee sulla pagina inferiore.
MOLTIPLICAZIONE nei mesi estivi quindi luglio-agosto si prendono da una pianta adulta delle talee semi legnose di una decina di cm e si infilano in un composto di torba al 50% e sabbia al 50%, si lasciano radicare per tutto l’inverno in un posto riparato. La primavera successiva si potrà procedere con la messa a dimora. In zone particolarmente riparate si può effettuare la messa a dimora diretta delle talee in autunno. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA per ottenere un cespuglio più fitto, in primavera quando sfiorito o in autunno, è sufficiente cimare i getti principali, avendo cura di non accorciare i rami di quattro o cinque cm. dalla sommità. Asportare i rami secchi o storti.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione da primavera ad inizio estate ogni due settimane. Per il rosmarino in vaso usare un concime liquido.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato e leggero.
TRATTAMENTI contro attacchi fungini o parassitari con prodotti specifici a base naturale.
-TIMO (Thymus vulgaris L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE Mediterraneo orientale
DEFINIZIONE sub-arbusto perenne, di cui esistono più di 300 specie, caratterizzato dalla profumazione intensa.
UTILIZZO in cucina, in aromaterapia e come pianta medicinale grazie alle sue proprietà balsamiche, antisettiche e antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA si effettua in primavera o autunno.
ESPOSIZIONE privilegiare una posizione soleggiata. E’ una pianta che sopporta il freddo, ma non il gelo prolungato.
ALTEZZA da 10 a 50 cm la larghezza.
FIORE di color bianco-rosa-lillà in maggio a luglio raggruppati in spighe.
FOGLIE di colore verde-grigio, opposte punteggiate molto piccole, lanceolate e aromatiche.
MOLTIPLICAZIONE da seme o in estate da talea prelevando da un esemplare adulto rametti semi-legnosi lunghi circa 10 cm privati dalle foglie per 3-4 cm dal punto del taglio e interrare in vasetti con substrato sabbioso mantenuto costantemente umido. Porre in luogo luminoso. La comparsa delle nuove foglioline evidenzierà l’inizio del radicamento. Le nuove pientine saranno pronte dopo alcuni mesi per essere poste a dimora o in vaso. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo a terreno decisamente asciutto.
POTATURA intervenire ad inizio primavera con un taglio moderato e togliendo tutte le parti secche. In inverno cimare con le forbici prelevando i getti apicali solo quando occorre.
CONCIMAZIONE ad inizio primavera distribuire un concime granulare bilanciato, oppure stallatico attorno alla base della pianta. Alle piante in vaso somministrare concime liquido specifico per piante aromatiche, due volte al mese. Evitare i concimi ad alto apporto di azoto.
RINVASO ogni due anni, in primavera, trasferire le piante in vasi di dimensione leggermente più grande.
TERRENO alcalino, anche pietroso e calcareo vista la sua natura rustica, ma sempre ben drenato.
TRATTAMENTI la pulizia delle piante aiuta a mantenere in salute le piante. Se si notano attacchi fungini ricorrere all’uso di prodotti fitosanitari specifici.
-LAVANDA (Lavandula L.,1753)
FAMIGLIA Lamiaceae
ORIGINE Mediterraneo occidentale
DEFINIZIONE arbusto mellifero, aromatico, officinale, sempreverde, semplice sia da coltivare che da mantenere. Durante la bella stagione è possibile imbattersi nel suo profumo inconfondibile e la fioritura romantica riporta nel giardino uno stile provenzale.
UTILIZZO, sia da fresca che da essiccata, in cucina, in cosmesi fin dai tempi più antichi veniva impiegata per profumare l’acqua dei bagni, nella medicina naturale, nell’aromaterapia e nei distillati da profumeria.
MESSA A DIMORA le piantine si pongono a dimora tra settembre ed ottobre se in luoghi miti oppure ad inizio primavera. Si può coltivare con successo anche in vaso, da sola o per composizioni, scegliendo varietà rustiche, compatte per essere poi riparate d’inverno.
Indubbiamente coltivata in giardino raggiungerà il suo massimo splendore, sia sistemata come pianta solitaria, sia posta in fila per bordure o in aiuole miste per il suo fogliame argenteo.
Le varietà a disposizione non sono tutte uguali:
L. “Stoechas” molto profumata con fiori viola
L “Lanata” perchè ha fiori bianchi e da caratteristici steli lanuginosi e argentei. Arbusto alto e alto 1 metro.
L. “Hidcote” se si desidera una pianta compatta, alta fino a 50 cm con fiori blu-viola, questa scelta è ideale per formare siepi.
L. “Nana Alba” con fiori chiari
L. “Hidcote Pink” con fiori rosa
L. “Seal” o la L. “Hidcote Giant” se si desidera una pianta con chioma più aperta. Se si mettono a dimora più piantine disporle distanti 30-40 cm. l’una dall’altra.
L. Angustifolia Rosea cespugliosa compatta e profumata con fiori rosa e foglie verde-grigio e con un’altezza di 40-70 cm.
ESPOSIZIONE decisamente soleggiata.
ALTEZZA secondo la varietà può raggiungere anche il metro e mezzo, ma mediamente la sua altezza si aggira intorno agli 80 cm. così come la larghezza
FIORI di colore che varia dal viola all’azzurro, ma anche bianco e rosa. Sono raccolti in spighe lunghe dai 4 agli 8 cm. su steli lunghi in media 40 cm. La fioritura dura per l’intera stagione estiva.
FOGLIE di colore verde grigio, molto profumate.
MOLTIPLICAZIONE il metodo più adottata è di sicuro la talea: in estate si preleva un rametto semi-legnoso e si mette a radicare in un recipiente contenente terriccio misto di sabbia e torba
INNAFFIATURA moderata nelle prime fasi di attecchimento, poi solo in estate a terreno asciutto, senza provocare ristagni.
POTATURA a fine inverno accorciare tutti i rami massimo di un terzo, tagliare quelli cresciuti in maniera disordinata, quelli danneggiati e spezzati per mantenere la pianta in ordine e di bell’aspetto, evitando la formazione della parte legnosa che fa sembrare la pianta spoglia e secca. Dopo la fioritura a fine estate si possono eliminare tutti i fusti che hanno fiorito, tagliando sulla parte verde altrimenti la pianta non produrrà più nuovi getti.
CONCIMAZIONE ricordando che la lavanda è una pianta rustica che non richiede quindi una concimazione eccessiva e in particolare quella azotata, limitarsi ad un apporto granulare a lenta cessione ricco di potassio da fornire in primavera.
RINVASO circa ogni due anni sostituendo il vaso con uno più grande di due misure, ponendo sul fondo argilla o cocci per un buon drenaggio e una miscela formata da una parte di terriccio, una parte di sabbia e una parte di perlite che può essere sostituita con compost grossolano.
TERRENO mediamente ricco di sostanze organiche ma assolutamente ben drenato, i ristagni d’acqua sono dannosi.
TRATTAMENTI i ristagni e l’umidità sono i maggiori nemici della Lavanda, è opportuno quindi tenere d’occhio gli attacchi da malattie fungine, muffa grigia (Botrytis cinerea) e oidio e se necessario intervenire con olio di Neem o bicarbonato di potassio.
Afidi e cocciniglia si debellano con olio di Neem, sapone molle e irrorazioni con macerato di ortica.
ALLORO (Laurus nobilis L., 1753)
FAMIGLIA Lauracee
ORIGINE Asia minore
DEFINIZIONE arbusto dioico, aromatico ed officinale rustico, sempreverde o albero.
UTILIZZO in cucina per aromatizzare le pietanze e per marinature, tisane ed infusi. Ha anche proprietà antisettiche ed antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA in primavera o in autunno.
ESPOSIZIONE soleggiata o in semi-ombra
ALTEZZA dagli 80-100 cm da arbusto ai 10 m. e più da albero.
FIORE in marzo-maggio compaiono piccoli fiorellini giallastri riuniti in infiorescenze ad ombrello. Si distinguono piante maschio che producono stami, ma non frutti e piante femmine che producono fiori che in seguito ad impollinazione accresce nel periodo autunnale le classiche bacche dette “drupe” somiglianti a piccole e profumate olive dal colore nero-viola con proprietà antiossidanti ed antiinfiammatorie.
FOGLIE dal caratteristico profumo deciso, forma ellittica, colore verde scuro, glabre e lucide nella pagina superiore e opache nella pagina inferiore, coriacee, margine spesso ed ondulato, lunghe 10 cm., apice acuto.
MOLTIPLICAZIONE per talea semi-legnosa in autunno.
INNAFFIATURE regolari durante la bella stagione, ma senza ristagni.
POTATURA: non ha molti problemi; resiste bene alle potature che vanno eseguite quando non gela più. Le forme particolari come quelle tonde o a piramide, necessitano di potature di mantenimento da effettuare una volta al mese tranne che in inverno.
CONCIMAZIONI liquida azotata due volte al mese in primavera estate, sospendere in autunno-inverno.
RINVASO ogni due anni in primavera trasferendo la pianta in un vaso di due misure più grande.
TERRENO si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno purché leggero e senza ristagni d’acqua.
TRATTAMENTI la cocciniglia va debellata con olii minerali, la psilla con olio di Neem o sapone molle. In presenza di afidi o di fumaggine trattare con sapone molle.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Il frutteto
Le gemme da frutto delle varietà precoci iniziano a schiudersi.
-eseguire i trattamenti preventivi.
-fornire del buon concime organico e zappettare e approfittarne per formare una conca par l’acqua intorno alla base degli alberi
-con Luna crescente e se in vaso si mettono a dimora: ulivi, kaki, pesco, rovo, cotogno e piccoli frutti badando di innaffiarli con regolarità
-si potano gli ulivi
-si sparge letame maturo e lo si interra
-si controllano i tutori che dovranno sostenere gli alberi: se sono ancora adeguati alla pianta e in buono stato, ossia solidi e assicurati al terreno
-controllare anche tutte le legature, in particolare che non siano troppo strette perchè la pianta potrebbe andare in sofferenza.
PICCOLI FRUTTI:
Ribes nero (Ribes Nigrum)
Pianta arbustiva di facile coltivazione, molto vigorosa. Preferisce un terreno sciolto e fresco.
I frutti di colore nero sono molto ricchi di vitamine.
Le nuove piantine, devono essere protette da eventuali gelate tardive, coprendole per intero con la terra.
-lampone nero (Rubus occidentalis)
Arbusto molto ricco di frutti, dal sapore buonissimo, grandi e di forma allungata. Fruttificano in estate.
Come per il ribes le piantine vanno protette appena impiantate da eventuali gelate tardive.
-mirtillo (Vaccinium myrtillus)
Arbusto dai frutti deliziosi, molto decorativo. Fruttifica da Luglio a Settembre.
Come per gli altri piccoli frutti cercare di proteggere le giovani piante da gelate tardive, ricoprendo con terra le radici.
-si raccolgono: pere, kiwi, melegrane e agrumi
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Laghetto e giardino roccioso
-Pulire a fondo la vasca liberandola da tutti i residui per scongiurare la presenza di alghe e microorganismi
-controllare il livello dell’acqua delle piante che sono ricoverate in cantina e che saranno rimesse nel laghetto solo a metà Aprile
-a fine mese se il clima lo consente si piantano i Fior di loto
-controllare i valori dell’acqua
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
Vigna e vino
E’ finita la potatura e adesso è tempo di fornire un buon concime ternario 15,15,20 NPK alle viti, mandandolo poi in profondità con una fresatura magari prima che piova.
Distribuire letame e compost costituisce un buon apporto di sostanze nutritive.
Si procede quindi alla legatura dei capi.
VINO
A Marzo si imbottiglia il vino che sarà consumato nel giro di un anno, mentre per quanto riguarda l’imbottigliamento del vino destinato alla conservazione per gli anni seguenti attenderemo Settembre. Questo è il momento adatto perchè il freddo appena passato ha “alleggerito” il vino delle sue sospensioni rendendolo chiaro e limpido.
Le bottiglie usate possono essere lavate solo con acqua calda e lasciate asciugare completamente. Per chiuderle usare tappi in sughero e disporre le bottiglie in cantina per circa 15 giorni verticalmente affinché il tappo possa ridilatarsi bene dopo aver subito la pressione della tappatura. Mettendo le bottiglie subito in piedi si rischia che l’aria presente tra tappo e vino comprometta la buona conservazione.
Compiere questa operazione possibilmente in una giornata serena tiepida e in assenza di vento.
La cantina dovrebbe essere un luogo destinato esclusivamente alla conservazione dei vini, esposto a Nord o Nord/Est con temperatura compresa fra 10 e 14°C con umidità intorno al 70%, pulito e ordinato.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte
I proverbi
Marzo non ha un dì uguale all’altro.
Marzo, marzotto, il dì è lungo come la notte.
Se marzo non marzeggia, giugno non festeggia.
Marzo pazzerello, guardi il sole e prendi l’ombrello.
La neve marzolina dura dalla sera alla mattina.
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino.
Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.
Chi nel marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia.
Marzo alido, aprile umido.
Marzo asciutto e april bagnato, beato il villan c’ha seminato.
Di marzo, ogni villan va scalzo.
Quando marzo marzeggia, april campeggia. gennaio ingenera, febbraio intenera, marzo imboccia.
Marzo molle, grano per le zolle.
Quando marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio.