Agenda
Giugno vede il frutteto in piena attività : si affiancano alberi con frutta matura ad altri con i frutti in accrescimento e maturazione.
Di norma i primi frutti di un albero andranno a maturazione solo al secondo anno successivo all’impianto.
Il noce nel passato ma ancora oggi è una pianta da frutto molto interessante, le sue dimensioni da adulto sono circa 15 m. di altezza e 10 m. di larghezza, quindi maestoso e generoso.
Il 24 giugno è tradizione raccogliere le noci tenere non ancora mature e metterle a macerare in alcool, zucchero e spezie per ottenere un liquore detto appunto “nocino”.
I contadini di un tempo usavano piantare un albero di noce alla nascita di una figlia femmina, sarebbe stata la sua dote quando in età da marito per il pregio del legno di noce.
Un albero di noce regala ombra fitta d’estate e un raccolto di frutti in autunno.
Coltivare un albero di noce non è complicato, richiede un buon terreno non pesante e senza ristagni idrici. Per i primi anni di vita occorrono abbondanti innaffiature nei periodi successivi all’impianto e concime azotato, negli anni successivi richiede fosforo e potassio.
L’antracnosi è un fungo che si manifesta con macchie nere sulle foglie e si combatte con un fungicida specifico, mentre il “vermetto” delle noci si chiama invece Cydia pomonella e si previene con trattamenti specifici primaverili.
Giugno ci riserva lunghe giornate di sole da godersi su terrazzi e giardini. E’ tempo di rinnovamenti, vacanze e divertimento, ma per il giardiniere è un altro mese importantissimo per l’impianto e il mantenimento. Troviamo il tempo per fermarci ad osservare il giardino nelle prime ore del mattino quando i fili d’erba sono bagnati e persiste la freschezza della notte o nelle ore più calde quando tutto sembra rallentare o la sera quando il sole va a dormire e i profumi inebriano l’aria. Il giardino come luogo dove ritrovare se stessi, dove l’energia dell’Universo è racchiusa in ogni fiore seppur piccolo e semplice.
CONSIGLIO: irrigare a scorrimento e comunque evitando di bagnare le foglie di qualsiasi tipo di pianta evita attacchi di peronospora.
Lunario
LUNARIO GIUGNO 2025
3 Primo quarto
11 Luna piena
18 Ultimo quarto
25 Luna nuova
21 Giugno Solstizio d’ Estate è il giorno più lungo dell’anno, quando il Sole culmina la sua elevazione rispetto all’orizzonte e riesce ad illuminare per oltre 15 ore le terre dell’emisfero settentrionale.
FESTIVITA’ e RICORRENZE GIUGNO
2 Festa della Repubblica
TRADIZIONI
La notte di san Giovanni tra il 23 e il 24 Giugno, si prepara un’acqua “odorosa” detta anche acqua delle 100 erbe dalle “qualità prodigiose”: questa è una delle innumerevoli ricette: come detto la notte tra il 23 e il 24 Giugno si raccolgono quante più erbe aromatiche ed odorose possibili: petali di rose, lavanda, fiori e foglie di iperico o erba di san Giovanni, fiori di camomilla, salvia e rosmarino, foglie di noci, finocchio, erba Luisa, ruta, timo e salvie, facendo attenzione che non siano state trattate con prodotti chimici.
Immergere tutto in una bacinella con acqua fredda e lasciar macerare tutta la notte esponendo il contenitore all’aperto. La mattina del 24 filtrate e usare l’acqua così ottenuta per lavare il viso e il corpo.
Questa cerimonia è una consuetudine antica volta ad attrarre salute, amore e ricchezza.
Giardino e Terrazzo
Ottenere un bel terrazzo o un bel giardino è prerogativa di chi si munisce di pazienza e di sapienza.
La pazienza è una dote innata, la sapienza si ottiene dall’esperienza e per quanto riguarda il giardinaggio soprattutto dalla pratica e dalla conoscenza che viene dall’osservazione, dalla lettura e dallo scambio di informazioni. Un ruolo importante lo riveste la scelta delle piante più adatte al tipo di ambiente, al terreno e all’esposizione in cui si desidera porle, la fantasia e il gusto negli accostamenti saranno il completamento necessario per ottenere ottimi risultati.
Consigli di base per principianti:
le annuali e le perenni vanno concimate regolarmente ogni 10 giorni.
Arbusti e alberi vanno zappettati alla radice per togliere le erbe infestanti.
Diradare e ripiantare subito le iris.
Annaffiare regolarmente di sera o al mattino presto evitando di bagnare le foglie e i fiori, ma solo il piede delle piante.
Alcuni esemplari come ad esempio i gladioli, in fase di accrescimento hanno bisogno di sostegni tipo cannucce, mentre per sostenere le dalie o i cosmos occorrono delle canne un poco più robuste.
Asportare le bulbacee primaverili con fogliame ingiallito, separare i bulbi dai bulbilli: i primi verranno posti in luogo fresco e asciutto per qualche giorno, puliti dai residui di terra e poi conservati in sacchetti di carta o nei contenitori di cartone usati per le uova; i bulbilli che invece devono crescere verranno subito ripiantati in terriccio nuovo; lasciare a dimora tutti i bulbi da inselvatichimento come crochi e narcisi;
Seminare le perenni a fioritura primaverile;
Trapiantare le perenni a fioritura annuale;
I crisantemi devono essere cimati;
Con luna crescente fate talee e margotte;
Con luna calante effettuare le sarchiature;
Sul terrazzo spostare i vasi o le fioriere che soffrono l’esposizione prolungata al sole e proteggere le piante che non amano il vento.
Ripulire dai fiori appassiti le surfinie e le petunie, lavoro impegnativo che non va rimandato per non compromettere il nuovo getto di fiori.
Controllare che nei sottovasi non ristagni troppa acqua e usare argilla espansa tra vaso e sottovaso perchè lasciare le radici immerse potrebbero provocare marciume.
Rose
Le rose protagoniste del giardino, generose, incantevoli e poco esigenti, offrono anche in questo mese uno spettacolo estasiante con le loro fantastiche fioriture, ripagando largamente le piccole attenzioni che richiedono.
Eliminare i fiori appassiti recidendo alla seconda foglia dall’alto, questo non farà compiere sforzi inutili alla pianta che emetterà nuovi germogli e boccioli garantendo fioriture ininterrotte.
Con luna calante, sarchiare i piedi delle rose badando di non danneggiare le radici e i fusti, questa operazione serve a togliere le malerbe, ma anche ad eliminare i polloni sotto il punto d’innesto con un taglio netto senza ferire la pianta.
Innaffiare regolarmente evitando di bagnare le foglie.
Legare attentamente le rose che ne avessero bisogno per evitare che il vento spezzi i rami.
Tenere sotto controllo ruggine, peronospora e oidio e insetti quali: afidi, ragnetto rosso, tortricidi e cocciniglia. L’azione preventiva per le malattie e interventi mirati sugli insetti dovrebbero garantire la salute delle rose.
Calendario delle concimazioni:
-primo impianto: apportare nelle buche una giusta quantità di stallatico ricoperto da uno strato torboso evitando il contatto diretto con le radici della rosa, fatto ciò le rose per un anno non necessitano di altre concimazioni.
-gennaio non concimare
-da fine febbraio a fine marzo effettuare la prima concimazione a base di azoto e fosforo
-da metà maggio a metà giugno occorre somministrare la seconda concimazione con concime organico, meglio se a base vegetale, specifico e ben equilibrato (es. NPK 10.5.5) le rose hanno bisogno di macroelementi quali: azoto (N) che serve a far vegetare bene, fosforo (P) per e una migliore qualità delle fioriture e potassio (K) per irrobustire fiori, radici e rami e di microelementi quali: boro, ferro, rame, zinco, manganese, magnesio.
-luglio e agosto non concimare
-da settembre e ottobre concimare come in marzo
-novembre effettuare l’ultima concimazione dell’anno per concedere alle piante il giusto riposo
distribuire superficialmente letame secco e maturo ovino o bovino per una lunga cessione, interrando con una zappettatura molto leggera senza intaccare le radici, ma in modo che le piogge possano far penetrare i nutrienti nel terreno e sufficienti fino a marzo
-dicembre non concimare
Le concimazioni devono essere seguite da innaffiature, meglio ancora se da piogge.
La riproduzione dei testi è vietata se non se ne cita la fonte.
Piante di casa
Con Luna calante portare all’aperto tutti i vasi compresi quelli delle piante grasse ma inizialmente porli in zone d’ombra, dopo qualche giorno spostare al sole solo le più adatte.
Aumentare le dosi di acqua proporzionalmente all’aumento del caldo.
Ficus e Dracena possono essere moltiplicate attraverso le margotte.
Effettuare i rinvasi dell’ultimo momento se questo significa ridare vita ad una pianta sofferente. (IL RINVASO vedi mese di Aprile)
I colori del giardino
Giugno è vivace e allegro, variopinto e colorato di rosa, bianco, rosso, viola, blu, arancio e giallo: rose, gerani, fucsie, papaveri, allium, surfinie, salvie splendenti, begonie, delphinium, zinnie, tageti, begonie, lobelie, margherite, cosmos, garofani, calendule, ortensie, campanule, passiflora, ageratum, margherite, lavande, amaranti, verbene, helichrysum, coleus…poi spunta spontaneo un papavero…che dona un senso diverso al nostro giardino…
Il Fiore del mese
BEGONIA (Begonia L.)
Famiglia Begoniaceae
E’ una tuberosa, annuale, semirustica.
Una delle piante che meglio si adatta alla coltivazione in vaso, importante però non collocarle in una posizione troppo calda, ma ben areata.
Innaffiare moderatamente, evitando i ristagni.
Produce fiori multicolori: bianchi, rosa, rossi….
Il fogliame è verde o bronzeo.
Ci sono varietà con portamento ricadente.
L’altezza delle piante a portamento eretto è da 15 a 30 cm.
La messa a dimora i tuberi avviene alla fine delle gelate.
CAMPANULA (Campanula medium)
famiglia Campanulaceae
-originaria della nostra penisola, poi attraverso le operazioni di ibridazione sono comparse le numerose varietà che troviamo nei garden
-usata nelle bordure, rifiorirà puntualmente ogni anno.
-terreno acido
-esposizione in una zona mediamente ombreggiata e fresca del giardino
-mantenere il terreno leggermente umido, evitando di bagnare le foglie perchè uno dei nemici principali di questa pianta è il mal bianco
-impiantare abbastanza vicine le une alle altre senza disperderle e privilegiando un solo colore, l’effetto cromatico sarà più marcato
FORSITIA (Forsythia) e LILLA’(Syringa vulgaris) vanno potate in questo mese in Luna calante
BOCCA DI LEONE (Antirrhinum majus)
Famiglia Scrophuliaraceae
-vive bene anche in vaso
-la fioritura è duratura inizia i primi di Aprile fino ad autunno inoltrato
– fornire un buon drenato
-esporre al sole
-innaffiare non troppo frequentemente
-concimare almeno due volte al mese
-eliminare la spiga quando avrà terminato la fioritura, affinché la pianta possa fiorire nuovamente
BEGONIA (Begonia L.)
Famiglia Begoniaceae
-fioriscono fino all’autunno
-è facile che si ammalino per attacchi fungini (muffa grigia)
-esistono varietà nane, a fiore grande e le tuberose
-la posizione migliore è sotto un’ombra non troppo fitta, mai al sole
-pulire le piante eliminando le foglie che presentano marciume
-concimare una volta al mese
-annaffiare ,senza bagnare i fiori, spesso d’estate, due volte la settimana e una volta al mese d’inverno.
EUPHORBIA (Euphorbia eritrea) si può trapiantare in Luna crescente
GERANIO (Pelargonium)
Famiglia Geraniaceae
Ogni balcone, ogni terrazzo, ogni giardino ha ospitato o ospiterà almeno un geranio
-ne esistono diverse varietà : Pelargonium zonale quello a portamento eretto -Pelargonium peltatum più conosciuto come geranio edera quello a portamento strisciante-ricadente, -geranio parigino, geranio odoroso, -geranio regale, -geranio angel (P. Crispum) con il centro del fiore scuro, -gerani a foglia variegata, -gerani imperiali (Pelargonium Macranthum o P. grandiflorum) fiori grandi e colorazioni particolari
-acquisto: scegliere piante dall’aspetto vigoroso, cespugliate e ben radicate e non interamente fiorite ma con qualche bocciolo ancora chiuso
-rinvaso: deve essere collocato in un vaso di dimensioni appropriate e mai troppo grande perchè con troppa terra al geranio viene voglia di fare foglie e non fiori
-fioritura da primavera inoltrata al tardo autunno
-colori: dal bianco alle più disparate sfumature del rosa e del rosso
-terriccio: quello che troviamo nel vaso del vivaio è solitamente leggero e sarebbe meglio cambiarlo o almeno se c’è spazio nel vaso aggiungerne altro
-la vigoria del geranio non richiede molte cure
-posizione soleggiata
-innaffiature regolari ma moderate per non provocare marciumi radicali a cui il geranio è molto predisposto
-concimazione liquida specifica ad alto contenuto di potassio e microelementi ogni 10 giorni durante tutta la fioritura, le foglie che ingialliscono sono sintomo di carenza di nutrienti
-togliere sempre i fiori e le foglie appassite
-in inverno riparali dal freddo ponendoli tutti insieme in cassette riempite di terriccio da tenere leggermente umido ad una temperatura di 5-10 gradi
-in primavera finito il rischio di gelate, potare i rami vigori ad 1/3 della loro lunghezza, eliminare i rami storti, secchi o rovinati direttamente alla base con taglio deciso e obliquo, pulire bene da ogni residuo e rinvasare singolarmente sostituendo il terriccio
-la riproduzione avviene per talea in tarda estate tagliando rami vigorosi al terzo nodo dall’alto lasciando solo un paio di foglie apicali, affondando il rametto in vasetti con terriccio adatto a talee e ponendo in luogo caldo e asciutto, dopo alcuni giorni annaffiare dal sottovaso. Cimare il nuovo esemplare quando sarà alto 12-15 cm affinché possa emettere nuovi getti laterali
-intervenire sulla ruggine delle foglie con un fungicida specifico.
GAZANIA (Gazania rigens)
Famiglia Asteraceae
-è una pianta perenne con condizioni climatiche invernali miti, ma diventa stagionale dove gli inverni sono rigidi
-resiste molto bene al sole
-fioritura prolungata da maggio a settembre, di grande effetto grazie all’appariscente coloratissima corolla nelle varie tonalità del giallo, marrone, rosso bianco e arancio
-terreno ricco con fondo ben drenato
-innaffiare regolarmente ma con moderazione
-concimare due volte al mese
-ripulire dai fiori appassiti
-in giardino spicca se si formano aiuole con almeno tre o quattro esemplari
GLORIOSA superba (Gloriosa Rothschildiana) o Giglio rampicante
Famiglia Colchicaceae
-pianta da vaso di grande effetto estetico
-fiore appariscenti formati da sei tepali colorati di un rosso deciso con contorni gialli che vanno all’indietro e stami che si pronunciano in avanti
-si ottiene da tubero che si impianta a primavera verso marzo quando cessa il pericolo delle gelate, in un vaso abbastanza profondo, ponendo il tubero obliquamente coprendolo con 5/6 cm di terriccio
-produce una vegetazione che raggiunge anche i 2 m di lunghezza e che ha quindi bisogno di arrampicarsi su graticci o cannucce poste tutte attorno al vaso
-in autunno quando la pianta muore si deve togliere il tubero da terra e una volta asciugato va riposto in sacchetti di carta pieni di segatura e conservato in luogo asciutto fino a marzo
-non richiede eccessi di acqua
-esposizione mezz’ombra in estate con attenzione alla scarsa umidità che potrebbe bruciare la sommità dei fiori
-fondo del vaso drenante, terriccio molto fertile con aggiunta di sabbia
-concime liquido specifico per bulbose contenente sia i macroelementi azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), sia i microelementi in particolare Ferro (Fe) e Manganese (Mn) ogni 15 giorni durante la fioritura
-non occorre potare, è sufficiente eliminare le parti secche e danneggiate
-moltiplicazione per divisione dei tuberi
-se comparissero degli acari intervenire con soluzioni contenenti sapone molle di potassio
DIPLADENIA (Mandevilla sanderi)
Famiglia Apocinaceae
-pianta decorativa da vaso, rampicante, i cui rami possono raggiungere i 4 m di lunghezza, usata su balconi e terrazzi
-necessita di un buon sostegno circolare fatto di cannucce o di un traliccio
-non tollera le basse temperature
-fiori ad imbuto color rosa e porpora
-fioritura da giugno a settembre
-richiede ottimo terriccio fertile
-esposizione in un luogo soleggiato almeno tre o quattro ore al giorno
-innaffiare solo quando il terriccio in superficie è asciutto
-fornire concime liquido per piante fiorite ogni 10 giorni
TAGETE (Tagetes)
Famiglia Asteracee
Di sicura riuscita data la facilità di coltivazione per bordure, aiuole o macchie di colore anche sotto agli alberi e nell’orto dove è utile contro la lotta agli afidi, mosche bianche, mentre le radici diffondono una sostanza che allontana i nematodi dagli ortaggi e attira gli insetti pronubi
-seminare in piena terra quando non gela più, non coprire eccessivamente
-germinazione in 1 o 2 settimane
-fioritura da maggio a settembre
-fiore a petalo doppio colore brillante giallo, arancio, bordeaux che va tolto quando secco
-terreno fertile e ben drenato
-esposizione al sole diretto
-innaffiature regolari
-propagazione tramite seme raccolto al termine dell’estate scegliendo gli esemplari più belli
-varietà principali:
-T. erecta o Garofano d’India gigante, altezza 60-90 cm
-T. patula adatto a bordure, aiuole e impiegato nell’orto per il suo potere antiparassitario
-T. tenuifolia bel fogliame e fiori piccoli, adatto a bordure e fioriere
PAPAVERO comune (Papaver rhoeas)
Famiglia: Papaveraceae di specie annua (10 mesi)
Origine: Europa
Terreno: predilige terreni sciolti e campi coltivati.
Fusto: peloso a contenuto lattilagineo, alto circa 30 cm.
Foglie: in genere lunghe e frastagliate.
Fiori: con petali ricchi di antociani di colore rosso scarlatto
(invece P. somniferum è il papavero da oppio la cui coltivazione in Italia è proibita perchè contiene alcaloidi)
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Tappeto Erboso
Il prato necessita in questo periodo di un maggiore apporto di acqua, l’impianto di irrigazione deve quindi funzionare alla perfezione. Se l’irrigazione avviene manualmente si rischia di far asciugare eccessivamente l’erba e comunque irrigare il prato almeno ogni due giorni è la norma da non superare.
Tosare l’erba con regolarità almeno una volta a settimana e non oltre i dieci giorni, l’altezza del taglio deve essere aumentata con l’aumento della temperatura.
A marzo è avvenuta la prima concimazione, a fine mese è tempo della seconda da effettuarsi con erba asciutta e facendo seguire da una annaffiatura abbondante.
A metà mese ripetere il trattamento diserbante selettivo contro le infestanti a foglia larga, il diserbante agisce per via fogliare eliminando le dicotiledoni e le altre forme infestanti.
Il diserbante sistemico invece si usa quando si desidera eliminare tutta la vegetazione, va usato con molta cautela solo in casi estremi, il consiglio è di creare manualmente un’alternativa ecologica, coprendo ad esempio lo spazio con telo nero per il periodo di tempo necessario ad eliminare l’erba.
E’ consigliabile effettuare la posa in opera del prato in zolle o a rotoli fatelo con luna crescente.
Si potrebbe ancora tentare la semina del prato, se il caldo non è eccessivo e solo se può essere garantita un’innaffiatura copiosa e soprattutto regolare.
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Le siepi
La passione per le fantastiche siepi in edera nasce dal fatto che questa pianta è insuperabile per ciò che riguarda velocità di crescita, resistenza, ancoraggio, freschezza, foltezza, insonorizzazione e barriera contro la polvere. Intrecciandola semplicemente su una rete si possono formare stupendi archi o giochi geometrici.
E’ l’ideale per chi desidera riappropriarsi velocemente della propria privacy e tutelarsi dai vicini non troppo discreti.
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L'orto
L’orto di Giugno segna l’inizio dell’accrescimento, della produzione e della raccolta.
Zucche, zucchini, cetrioli e pomodori hanno bisogno di ricevere acqua regolarmente per crescere bene ma non amano essere bagnate sulle foglie perchè questo provoca malattie e bruciature, quindi irrigare con attenzione al mattino presto o la sera e preferibilmente a scorrimento, per non provocare shock termici alle piante.
L’irrigazione, in una stagione regolare, rappresenta uno degli aspetti più importanti, magari verrà in aiuto qualche temporale, ma non rimandare in quanto le ortive hanno radici superficiali e la carenza idrica si ripercuote sulla qualità degli ortaggi, che da tenera e generosa si trasforma in dura, fibrosa e secca.
Legare i pomodori ai tutori che li sostengono.
Anche piselli e fagiolini hanno bisogno di avere a disposizione tutori adatti che li sostengano nel loro arrampicarsi.
Tenere sotto controllo la crescita delle infestanti che potrebbero soffocare le piantine ancora tenere.
Con Luna calante seminare: zucchine, fagiolini. fagioli e porri che si ricalzeranno poi molto bene in Settembre.
Trapiantare: pomodori, peperoni, peperoncini, meloni e tutte le piantine dei semenzai.
Si raccolgono: spinaci, biete, alliacee, fiori di zucca, cicoria, insalate, patate, zucchine, cetrioli, i primissimi pomodori, piselli, fagiolini.
Sfemminellare ossia rimuovere i getti ascellari dei pomodori.
Cimare le cucurbitacee.
Piselli, fagioli, peperoni, melanzane e patate sono da rincalzare.
Tutte le orticole vanno trattate con i macerati.
Con Luna crescente seminare: prezzemolo, bieta e carote.
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La serra
In estate possono restare in serra solamente le piante più termofile: peperoni, melanzane, meloni, angurie, cetrioli, pomodori, zucche.
Aprire completamente la serra e se possibile togliere il telo di rivestimento ed ombreggiare.
Provvedere alla pulizia e al riordino della serra.
Tagliare ed eliminare le infestanti che potrebbero arrivare a formare i semi.
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Le aromatiche
Le aromatiche da essiccare vanno raccolte prima della fioritura, legandole in mazzi per poi appenderli a testa in giù in luogo fresco, asciutto e ben ventilato. Invece le foglie di menta e di salvia vanno essiccate al sole.
-le aromatiche non raccolte vanno cimate.
Le ERBE AROMATICHE rappresentano un capitolo a parte sia nel giardino, nell’orto, sul terrazzo e nell’allestimento del giardino roccioso. Sono caratterizzate dal profumo derivante dagli olii essenziali in esse contenuti.
UTILIZZO delle aromatiche:
-per il loro aspetto decorativo
-in cucina, spesso anche a crudo, per arricchire di gusto le pietanze
-in erboristeria per ottenere: tisane, decotti, unguenti compresse e tinture che vanno usati con cautela facendosi consigliare da esperti in quanto le caratteristiche officinali e quindi terapeutiche di alcune piante possono risultare molto potenti
-nella cosmesi naturale per la realizzazione di prodotti di bellezza in particolare per la cura di pelle e capelli
-per la produzione di olii essenziali impiegati in aromaterapia: ad esempio salvia e rosmarino diffondono uniformemente gli “oli essenziali” che contengono, altre piante conservano le proprietà officinali nei semi o solo nelle foglie e a volte nelle radici.
-per realizzare pot-pourri adatti a profumare gli ambienti della casa e gli armadi.
SEMINA è preferibile seminare le aromatiche con Luna calante e trapiantarle con Luna crescente.
a marzo può iniziare la semina di: basilico, prezzemolo, erba cipollina, melissa, origano, erba pepe, incenso, aneto, rucola, senape, borragine, santoreggia, maggiorana, cedrina, cerfoglio, rafano, levistico, erba aglina, dragoncello, menta, coriandolo.
a settembre melissa e basilico potranno ancora essere seminate.
GERMINAZIONE dei semi inizia ad avvenire quando la temperatura del terreno raggiunge almeno 10°C
TERRENO preferiscono un terreno drenato e molto sciolto.
COLTIVAZIONE IN VASO si possono avere piante aromatiche anche senza possedere un orto o un giardino perché la loro coltivazione in vaso è sempre soddisfacente, anzi è consigliata nelle zone con inverni rigidi, per poterle portare in luogo riparato prima delle gelate.
A novembre proteggere tutti i vasi di piante aromatiche, in particolare il timo, avvolgendoli con tessuto non tessuto per superare i rigori dell’inverno, meglio ancora se portati sotto un portico o all’interno di un garage esposti ad est.
RACCOLTA ed ESSICCAZIONE il mese di giugno è il periodo migliore per essiccare le piante aromatiche più comuni, per averle a disposizione durante l’inverno Le aromatiche da essiccare vanno raccolte perfettamente asciutte prima della loro fioritura, legate in mazzi e appese a testa in giù in luogo abbastanza buio, fresco, asciutto e ventilato. Di tanto in tanto vanno controllati e dopo circa quindici giorni saranno pronte per essere poste in sacchetti di carta ed etichettati ed essere mantenuti in luogo asciutto.
Invece le foglie di menta e di salvia vanno essiccate al sole.
A fine giugno le aromatiche non raccolte vanno cimate.
MOLTIPLICAZIONE è tempo di moltiplicare e rinnovare le aromatiche sia in piena terra che in vaso per: menta, timo, salvia, maggiorana, origano, melissa e altre, attraverso la divisione dei cespi, operazione da effettuare usando una paletta da giardinaggio o una vanga a seconda delle dimensioni della pianta originaria. Scavare delle buchette adatte nel terreno adagiare le nuove piantine coprendo bene le radici con terriccio adatto, pressando leggermente e annaffiando moderatamente.
TALEE a settembre è il momento di moltiplicare alcune aromatiche come : salvia, lavanda, rosmarino e timo.
In INVERNO alcune piante aromatiche spariscono per riemergere in primavera, come ad esempio l’erba cipollina.
In caso di NEVE avere cura delle aromatiche a portamento arbustivo perché con il suo peso rovinerebbe l’estetica oltre a gelare i rami.
La DISTINZIONE delle erbe aromatiche può avvenire per coltivazione in perenni o annuali. Per parti utilizzabili della pianta: intera, foglie, fiori, radici, bulbi, rizomi, frutti, bacche o semi. Per sapori se delicati per uso a crudo in cucina oppure decisi per la cottura. Per dimensione da piantina, a cespuglio ad albero.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI ERBE AROMATICHE
acetosa, aglio orsino, aloe vera, alloro, aneto, artemisia, assenzio, basilico, camomilla, cappero, coriandolo, dragoncello, elicriso, erba cipollina, cumino finocchio, issopo, lavanda, melissa, maggiorana, menta, origano, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, ruta, santoreggia, salvia, timo sono le piante aromatiche che appassionano maggiormente chi le coltiva a fronte di pochissime esigenze:
–SALVIA (Salvia officinalis L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae (Labiatae)
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontanea in Italia.
DEFINIZIONE piccolo arbusto erbaceo perenne, dai rami a sezione quadrangolare del genere spermatofite dicotiledoni, suffruticosa ossia con base del fusto legnoso e il resto erbaceo, può vivere allo stato spontaneo oltre 15 anni e circa la metà se coltivata.
UTILIZZO probabilmente è la più famosa delle aromatiche, da sempre conosciuta ed utilizzata in cucina per salse, carne, pesce e pastellate. In medicina viene usata per le sue proprietà antisettiche ed astringenti. In cosmesi si ottengono prodotti per capelli, denti e gengive e per il corpo.
MESSA A DIMORA da effettuarsi in primavera fino ad inizio estate. D’inverno la salvia coltivata in vaso va riparata dal gelo e dall’umidità e posta in un luogo luminoso.
ESPOSIZIONE predilige i climi miti, il caldo e il sole, in luoghi più rigidi occorre coltivarla in vaso e ripararla dal gelo e dall’umidità in un luogo luminoso.
In piena terra scegliere un posto soleggiato, ben drenato e riparato.
Se collocata in posizione soleggiata e protetta sopporta anche gli inverni moderatamente freddi.
ALTEZZA anche fino a 1 m. larghezza la stessa dell’altezza.
FIORE le infiorescenze dal profumo delicato compaiono verso giugno-luglio sono bilabiati, tubolari, sono riuniti in verticillastri (i fiori sono disposti in verticillo ossia il raggruppamento degli elementi è ordinato circolarmente donando l’aspetto della spiga). La fioritura avviene in estate giugno e luglio, è di colore azzurro-violetto. I fiori della salvia sottraggono energia alla pianta e quindi il consiglio è di toglierli appena compaiono.
FOGLIE opposte di dimensione variabile, finemente dentate vellutate, picciolate, ovali lanceolate, disponibili fresche per gran parte dell’anno ossia da marzo a ottobre. Per essere essiccate vanno raccolte prima della fioritura.
MOLTIPLICAZIONE in primavera attraverso la divisione dei cespi, per seme e per margotta. Si moltiplica per talea apicale a fine primavera o a fine estate periodo fine agosto inizio di settembre semplicemente preparando dei piccoli vasi con terra da orto, torba e sabbia in parti uguali e inserendo un rametto semi legnoso di 15015 cm. di lunghezza prelevato da una pianta sana, incidendo la base del rametto per un cm e togliendo le foglie lasciando solo le prime tre o quattro in cima. Coprire con plastica e mantenere umidità moderata ma costante. Porre all’ombra e quando le radici saranno ben formate trapiantare il nuovo esemplare in un vasetto più ampio per poi mettere definitivamente a dimora quando la piantina sarà ben sviluppata. Ottobre è il momento ideale per piantare la Salvia che è una specie perenne sempreverde
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA se invecchia senza essere potata diventa legnosa, quindi in primavera apportare potature decise, anche per contenere e mantenere una forma definita.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione una volta all’anno, per le piante in vaso usare un concime liquido da primavera ad inizio estate.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato
TRATTAMENTI mantenendo la giusta irrigazione e areazione la salvia non ha grossi problemi. Eventuale oidio si combatte con fungicida specifici o vaporizzazione di macerato d’ortica. Mentre per debellare insetti come afidi, cocciniglie, cicaline ecc. è sufficiente effettuare spruzzature con una soluzione di sapone di Marsiglia.
-ROSMARINO (Rosmarinus officinalis L.)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontaneo in Italia lungo le coste.
DEFINIZIONE arbusto perenne cespuglioso sempreverde semirustico, fusto legnoso e ramificato.
UTILIZZO praticamente è sempre possibile raccogliere il rosmarino perché sempreverde e il suo uso in cucina per aromatizzare le pietanze è risaputo. In medicina vengono usate sia le foglie che l’olio essenziale usati per le proprietà antisettiche, tonificanti e diuretiche oltre che antinevralgiche. Il rosmarino si usa in cosmesi per prodotti specifici per capelli. In casa si può unire ad altre erbe per creare pot-pourri o semplicemente come profuma-biancheria o appeso in mazzi nelle cucine delle taverne. Può essere essiccato al sole o nell’essiccatore.
MESSA A DIMORA preferibilmente in primavera.
ESPOSIZIONE soleggiata
ALTEZZA circa 80-90 cm ma può raggiungere anche il metro e mezzo, la larghezza è pari all’altezza.
FIORE piccoli fiori di colore azzurro pallido aspetto bilabiato-tubolari, racemi apicali corti nel periodo che va da piena primavera a inizio estate. Piante poste in zone molto riparate possono rifiorire più volte nel corso dell’anno. I frutti sono tetracheni (quattro acheni) di colore bruno da maturi.
FOGLIE sono la parte interessante della pianta, hanno forma aghiforme e revoluta, di colore verde scuro sulla pagina superiore e argentee sulla pagina inferiore.
MOLTIPLICAZIONE nei mesi estivi quindi luglio-agosto si prendono da una pianta adulta delle talee semi legnose di una decina di cm e si infilano in un composto di torba al 50% e sabbia al 50%, si lasciano radicare per tutto l’inverno in un posto riparato. La primavera successiva si potrà procedere con la messa a dimora. In zone particolarmente riparate si può effettuare la messa a dimora diretta delle talee in autunno. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA per ottenere un cespuglio più fitto, in primavera quando sfiorito o in autunno, è sufficiente cimare i getti principali, avendo cura di non accorciare i rami di quattro o cinque cm. dalla sommità. Asportare i rami secchi o storti.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione da primavera ad inizio estate ogni due settimane. Per il rosmarino in vaso usare un concime liquido.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato e leggero.
TRATTAMENTI contro attacchi fungini o parassitari con prodotti specifici a base naturale.
-TIMO (Thymus vulgaris L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE Mediterraneo orientale
DEFINIZIONE sub-arbusto perenne, di cui esistono più di 300 specie, caratterizzato dalla profumazione intensa.
UTILIZZO in cucina, in aromaterapia e come pianta medicinale grazie alle sue proprietà balsamiche, antisettiche e antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA si effettua in primavera o autunno.
ESPOSIZIONE privilegiare una posizione soleggiata. E’ una pianta che sopporta il freddo, ma non il gelo prolungato.
ALTEZZA da 10 a 50 cm la larghezza.
FIORE di color bianco-rosa-lillà in maggio a luglio raggruppati in spighe.
FOGLIE di colore verde-grigio, opposte punteggiate molto piccole, lanceolate e aromatiche.
MOLTIPLICAZIONE da seme o in estate da talea prelevando da un esemplare adulto rametti semi-legnosi lunghi circa 10 cm privati dalle foglie per 3-4 cm dal punto del taglio e interrare in vasetti con substrato sabbioso mantenuto costantemente umido. Porre in luogo luminoso. La comparsa delle nuove foglioline evidenzierà l’inizio del radicamento. Le nuove pientine saranno pronte dopo alcuni mesi per essere poste a dimora o in vaso. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo a terreno decisamente asciutto.
POTATURA intervenire ad inizio primavera con un taglio moderato e togliendo tutte le parti secche. In inverno cimare con le forbici prelevando i getti apicali solo quando occorre.
CONCIMAZIONE ad inizio primavera distribuire un concime granulare bilanciato, oppure stallatico attorno alla base della pianta. Alle piante in vaso somministrare concime liquido specifico per piante aromatiche, due volte al mese. Evitare i concimi ad alto apporto di azoto.
RINVASO ogni due anni, in primavera, trasferire le piante in vasi di dimensione leggermente più grande.
TERRENO alcalino, anche pietroso e calcareo vista la sua natura rustica, ma sempre ben drenato.
TRATTAMENTI la pulizia delle piante aiuta a mantenere in salute le piante. Se si notano attacchi fungini ricorrere all’uso di prodotti fitosanitari specifici.
-LAVANDA (Lavandula L.,1753)
FAMIGLIA Lamiaceae
ORIGINE Mediterraneo occidentale
DEFINIZIONE arbusto mellifero, aromatico, officinale, sempreverde, semplice sia da coltivare che da mantenere. Durante la bella stagione è possibile imbattersi nel suo profumo inconfondibile e la fioritura romantica riporta nel giardino uno stile provenzale.
UTILIZZO, sia da fresca che da essiccata, in cucina, in cosmesi fin dai tempi più antichi veniva impiegata per profumare l’acqua dei bagni, nella medicina naturale, nell’aromaterapia e nei distillati da profumeria.
MESSA A DIMORA le piantine si pongono a dimora tra settembre ed ottobre se in luoghi miti oppure ad inizio primavera. Si può coltivare con successo anche in vaso, da sola o per composizioni, scegliendo varietà rustiche, compatte per essere poi riparate d’inverno.
Indubbiamente coltivata in giardino raggiungerà il suo massimo splendore, sia sistemata come pianta solitaria, sia posta in fila per bordure o in aiuole miste per il suo fogliame argenteo.
Le varietà a disposizione non sono tutte uguali:
L. “Stoechas” molto profumata con fiori viola
L “Lanata” perchè ha fiori bianchi e da caratteristici steli lanuginosi e argentei. Arbusto alto e alto 1 metro.
L. “Hidcote” se si desidera una pianta compatta, alta fino a 50 cm con fiori blu-viola, questa scelta è ideale per formare siepi.
L. “Nana Alba” con fiori chiari
L. “Hidcote Pink” con fiori rosa
L. “Seal” o la L. “Hidcote Giant” se si desidera una pianta con chioma più aperta. Se si mettono a dimora più piantine disporle distanti 30-40 cm. l’una dall’altra.
L. Angustifolia Rosea cespugliosa compatta e profumata con fiori rosa e foglie verde-grigio e con un’altezza di 40-70 cm.
ESPOSIZIONE decisamente soleggiata.
ALTEZZA secondo la varietà può raggiungere anche il metro e mezzo, ma mediamente la sua altezza si aggira intorno agli 80 cm. così come la larghezza
FIORI di colore che varia dal viola all’azzurro, ma anche bianco e rosa. Sono raccolti in spighe lunghe dai 4 agli 8 cm. su steli lunghi in media 40 cm. La fioritura dura per l’intera stagione estiva.
FOGLIE di colore verde grigio, molto profumate.
MOLTIPLICAZIONE il metodo più adottata è di sicuro la talea: in estate si preleva un rametto semi-legnoso e si mette a radicare in un recipiente contenente terriccio misto di sabbia e torba
INNAFFIATURA moderata nelle prime fasi di attecchimento, poi solo in estate a terreno asciutto, senza provocare ristagni.
POTATURA a fine inverno accorciare tutti i rami massimo di un terzo, tagliare quelli cresciuti in maniera disordinata, quelli danneggiati e spezzati per mantenere la pianta in ordine e di bell’aspetto, evitando la formazione della parte legnosa che fa sembrare la pianta spoglia e secca. Dopo la fioritura a fine estate si possono eliminare tutti i fusti che hanno fiorito, tagliando sulla parte verde altrimenti la pianta non produrrà più nuovi getti.
CONCIMAZIONE ricordando che la lavanda è una pianta rustica che non richiede quindi una concimazione eccessiva e in particolare quella azotata, limitarsi ad un apporto granulare a lenta cessione ricco di potassio da fornire in primavera.
RINVASO circa ogni due anni sostituendo il vaso con uno più grande di due misure, ponendo sul fondo argilla o cocci per un buon drenaggio e una miscela formata da una parte di terriccio, una parte di sabbia e una parte di perlite che può essere sostituita con compost grossolano.
TERRENO mediamente ricco di sostanze organiche ma assolutamente ben drenato, i ristagni d’acqua sono dannosi.
TRATTAMENTI i ristagni e l’umidità sono i maggiori nemici della Lavanda, è opportuno quindi tenere d’occhio gli attacchi da malattie fungine, muffa grigia (Botrytis cinerea) e oidio e se necessario intervenire con olio di Neem o bicarbonato di potassio.
Afidi e cocciniglia si debellano con olio di Neem, sapone molle e irrorazioni con macerato di ortica.
ALLORO (Laurus nobilis L., 1753)
FAMIGLIA Lauracee
ORIGINE Asia minore
DEFINIZIONE arbusto dioico, aromatico ed officinale rustico, sempreverde o albero.
UTILIZZO in cucina per aromatizzare le pietanze e per marinature, tisane ed infusi. Ha anche proprietà antisettiche ed antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA in primavera o in autunno.
ESPOSIZIONE soleggiata o in semi-ombra
ALTEZZA dagli 80-100 cm da arbusto ai 10 m. e più da albero.
FIORE in marzo-maggio compaiono piccoli fiorellini giallastri riuniti in infiorescenze ad ombrello. Si distinguono piante maschio che producono stami, ma non frutti e piante femmine che producono fiori che in seguito ad impollinazione accresce nel periodo autunnale le classiche bacche dette “drupe” somiglianti a piccole e profumate olive dal colore nero-viola con proprietà antiossidanti ed antiinfiammatorie.
FOGLIE dal caratteristico profumo deciso, forma ellittica, colore verde scuro, glabre e lucide nella pagina superiore e opache nella pagina inferiore, coriacee, margine spesso ed ondulato, lunghe 10 cm., apice acuto.
MOLTIPLICAZIONE per talea semi-legnosa in autunno.
INNAFFIATURE regolari durante la bella stagione, ma senza ristagni.
POTATURA: non ha molti problemi; resiste bene alle potature che vanno eseguite quando non gela più. Le forme particolari come quelle tonde o a piramide, necessitano di potature di mantenimento da effettuare una volta al mese tranne che in inverno.
CONCIMAZIONI liquida azotata due volte al mese in primavera estate, sospendere in autunno-inverno.
RINVASO ogni due anni in primavera trasferendo la pianta in un vaso di due misure più grande.
TERRENO si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno purché leggero e senza ristagni d’acqua.
TRATTAMENTI la cocciniglia va debellata con olii minerali, la psilla con olio di Neem o sapone molle. In presenza di afidi o di fumaggine trattare con sapone molle.
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Il frutteto
Il frutteto in questo periodo è ricchissimo di frutti pronti per il consumo e di quelli che matureranno in autunno.
La cascola è il fenomeno per cui le piante lasciano cadere spontaneamente un certo numero di frutti che risultano in sovrannumero e si dice fisiologica, invece se causata da altri fattori che possono essere sia esterni come ad esempio funghi o insetti, sia interni quali carenze nutrizionali e stress ambientali derivanti da condizioni ambientali sfavorevoli viene denominata patologica.
Il consiglio per chi ha tempo è quello di controllare con attenzione i rametti degli alberi in modo tale da asportare o pulire tutto ciò che può risultare infestante. I rametti e le foglie recise verranno raccolti con attenzione e bruciate per eliminare tutti i parassiti ma solo come ultima soluzione ricorrere ai prodotti chimici se gli attacchi si manifestassero in modo violento.
Continuano il taglio dell’erba e la fresatura superficiale.
Le concimazioni del mese si limitano alla somministrazione dei microelementi dove ce ne fosse carenza.
La costanza nelle irrigazioni è basilare per tutto il frutteto ma in particolare per fragole e mirtilli che hanno radici piuttosto superficiali e a quei frutti che si trovano dopo la fioritura e in fase di allegagione come fichi, ciliegie, albicocche.
Per quanto riguarda gli AGRUMI, nella fase dopo la fioritura e dell’ allegagione, l’irrigazione diventa una delle operazioni più importanti per avere successo, ecco tutti i suggerimenti utili:
le irrigazioni devono essere costanti.
Se poco innaffiati perdono gran parte dei fiori e del raccolto e comunque i frutti non sono di pregio ma avranno buccia spessa e saranno poco succosi, piccoli e stopposi.
Se oltre a non irrigare si interviene poi con dosi abbondanti di acqua il danno sarà quello di avere frutti spaccati, è quello che succede su tutte le Drupacee (es: ciliegie e albicocche) e sui fichi nelle stagioni molto piovose.
Drupacee, ulivo e rovo senza spine continua la potatura verde nelle fasi specifiche di spollonatura e insacchettamento dei frutti vicini alla raccolta direttamente sull’albero con sacchetti in garza o in rete fitta. E’ un’operazione certosina che dà risultati eccellenti, impedendo l’attacco di insetti carpofagi, ma anche una qualità più elevata: nella dimensione, nel sapore e nella colorazione.
Continua la fioritura di kiwi e kaki e poi fiorisce il fico e il castagno.
Con Luna crescente si pongono a dimora actinidia (kiwi) .
Preparare una buca adatta a contenerla, assicurandovi che abbia un buon drenaggio. Ricoprire con terriccio ricco e sciolto e fornire acqua a sufficienza almeno fino a settembre.
Si raccolgono: fragole, drupacee (albicocche, ciliegie, pesche e prugne, pere, piccoli frutti, fichi e nespole; la grande quantità di frutta raccolta servirà per il consumo fresco e per produrre marmellate, gelatine, gelati, crostate e torte, succhi e sciroppi.
Fragole: con luna crescente moltiplicarle per stoloni.
Actinidia: se l’avete allevata in vaso è tempo di trapiantarla a dimora.
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Laghetto e giardino roccioso
Con il caldo tutti gli animali che popolano il laghetto riprendono vitalità: pesci, rane, libellule, lumache, uccellini e a volte vediamo affacciarsi anche qualche giovane biscia, in un brulichio veloce e continuo.
Le piante ossigenanti svolgono il loro importante lavoro, tenere sotto controllo le più ribelli per evitare che si crei disordine.
Si possono risistemare in loco le piante galleggianti non rustiche, come i Giacinti d’acqua (Eichornia crassipes) e le lattughe d’acqua (Pistia stratiotes) e anche spostare o reimpiantare le piante fuori forma.
Fare attenzione alle alghe che devono essere eliminate.
Occorre fare attenzione per individuare malattie, eventuali predatori e Afidi (Rhopalosiphon nymphaea) succhiatori di linfa, che si attaccano su foglie e sui germogli, sono ammassi scuri che si formano con più facilità in situazioni caldo-umide, un getto d’acqua farà cadere gli insetti in acqua per la gioia dei pesci. Se si desidera aumentare le ninfee, questo è il momento giusto anche per risparmiare sul loro costo, visto che è il periodo della fioritura.
Le pompe con sistemi di filtraggio devono essere pulite con una certa regolarità.
Nel giardino roccioso pulire le malerbe e controllare le piante messe a dimora da poco.
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Vigna e vino
La vite in questo periodo termina la fioritura ed inizia l’allegagione, si iniziano ad intravedere i piccoli grappoli.
Dopo la fioritura i germogli che non hanno fiorito e quindi non porteranno frutti vanno diradati.
Continua a rendersi necessaria qualche legatura.
Si irrora contro oidio e peronospora.
Si inizia con una prima sfogliatura per permettere al sole e all’aria di arrivare ai piccoli grappoli.
Si concima per apportare azoto, fosforo e potassio.
VINO:
con Luna calante deve essere completata l’operazione del secondo travaso.
I proverbi
Di maggio ciliegie per assaggio, di giugno ciliegie a pugno.
La vigilia di San Giovanni ( 24 Giugno) piove tutti gli anni.
Per San Giovanni (24 Giugno) si svellon le cipolle e gli agli.
In Giugno, o in bene o in male c’è sempre un temporale.
Per S. Pietro (29 Giugno) o paglia o fieno.
Giugno ventoso, porta presto il grano sull’aia.
Tra Maggio e Giugno fa il buon fungo.