Agenda
Alle prime luci del mattino la nebbia, sembra avvolgere in un velo i rami del nostro giardino, mentre la brina e il gelo ricamano con perle brillanti, i rami, le foglie e l’erba.
Poi un timido sole ci regala, seppur fuggente, la visione di fantastiche sculture di ghiaccio.
E’ difficile resitere al fascino di una rilassante passeggiata, lungo viottoli ricoperti di un soffice e spesso strato di foglie ormai cadute, immersi dentro i caldi colori dell’inverno, che non racconta solo del grigio, ma esprime anche la bellezza cromatica delle cortecce e dei rami, come quelli chiari dell’ elegante betulla e del pioppo bianco striati di antracite, il rosso della nandina comune e del sanguinello (cornus sanguinea), i colori caldi di alcuni aceri e poi i rami contorti di lagerstroemia e nocciolo, gli eleganti salici e la presenza dei cipressi e di argentee conifere. Un vero incanto!
Raccogliamo bacche rosse, piccole pigne, ghiande con il guscio, foglie purpuree e rametti sfumati di bianco che accosteremo con gusto, ottenendo composizioni e centrotavola per le feste.
A tutti i pollici verdi, Occhio al Giardino augura un sereno Natale ed uno scintillante e fioritissimo Nuovo Anno .
Lunario
LUNARIO DICEMBRE 2025
20 Luna nuova
27 Primo quarto
5 Luna piena (Superluna)
11 Ultimo quarto
21 Dicembre Solstizio d’inverno, è il giorno più corto dell’anno che segna l’ingresso ufficiale dell’inverno astronomico, da non confondere con l’inverno meteorologico che invece inizia il primo Dicembre e termina il 28 Febbraio.
FESTIVITA’ E RICORRENZE DICEMBRE
8 Immacolata Concezione
25 NATALE del Signore
26 S. Stefano. Sacra famiglia
Giardino e Terrazzo
I lavori all’esterno sono ridotti al minimo, se nel giardino sono presenti alberi con altezze importanti eliminare i rami secchi prima delle nevicate per evitare crolli improvvisi e i relativi danni.
Il giardino deve essere ripulito da tutte le foglie e i rametti che possono marcire e diventare un riparo per animali parassiti.
Se in giardino ci sono alberi polloniferi come ad esempio il tiglio procedere alla loro spollonatura.
Questa operazione, consiste nell’asportare la più o meno densa comparsa di getti che circonda il colletto degli alberi a mo’ di corona.
Si tratta di semplici germogli radicali che se non eliminati, sottraggono nutrimento alla pianta e crescendo velocemente formano una barriera intorno alla pianta stessa, creando difficoltà per le sue cure.
Si eliminano tagliandoli in modo deciso con arnesi affilati all’altezza del fusto.
Effettuare il controllo e la manutenzione degli attrezzi e per fare l’inventario dei prodotti chimici, fertilizzanti, terricci e semi mancanti.
A proposito di tutti i prodotti chimici e fertilizzanti controllare le confezioni assicurandovi che siano ben chiuse e sostituite i sacchetti danneggiati. I prodotti così sistemati vanno collocati in un locale fresco e asciutto e soprattutto chiuso a chiave e inaccessibile a bambini e animali!
Effettuare talee semi legnose di arbusti e siepi ma solo nelle zone con inverni poco freddi oppure traslocare gli arbusti in serra e impiantare i nuovi esemplari.
Pacciamare le superfici intorno alle radici, con foglie secche e asciutte o anche paglia o erba secca.
Alle piante giovani e delicate avvolgere la chioma con tessuto non tessuto lasciando un lato da aprire quando le condizioni climatiche lo permettono per dare respiro alla pianta.
Controllare tutti i tutori che potrebbero cedere con vento e pioggia e infine pacciamare il piede.
Riparare i vasi in un garage luminoso, sotto una tettoia, o perlomeno accostandoli ad un muro esposto al sole per ripararli dai freddi venti del nord.
Riparare tutti i vasi che restano all’esterno e avvolgerli in teli di tessuto non tessuto per non rischiare danni alle terrecotte e alle piante.
Innaffiare poco e a lunghi intervalli lunghi e tenere sotto controllo muffe, ristagni e marciumi nei vasi.
Fare attenzione ai nidi delle processionarie che prolificano sui pini. Eliminare la parte di ramo e bruciare gettando via ciò che resta. Pulire gli aghi che cadono sempre copiosi, ricoprendo tutto il suolo.
Casette di legno piene di grasso e granaglie, briciole e semi poste in un luogo tranquillo del giardino lontano da cani, gatti, rappresentano un valido aiuto per gli uccellini stanziali per superare la difficoltà di reperire cibo nel periodo invernale.
Rose
Con l’approssimarsi dell’inverno, le rose entrano in riposo vegetativo e le cure di questo periodo sono essenzialmente rivolte a proteggerle dai possibili danni derivanti dal freddo che possono colpire sia la parte aerea che le radici.
-accorciare i rami troppo lunghi che potrebbero spezzarsi
-effettuare le legature ai tutori, ai sostegni, ai muri e ai tralicci
-pacciamare adeguatamente, se sono previste forti gelate, avvolgere le chiome delle rose con tessuto non tessuto
-in caso di nevicate provvedere nelle ore più calde a liberare le piante tramite un delicato scuotimento o spolvero.
Calendario delle concimazioni:
-primo impianto: apportare nelle buche una giusta quantità di stallatico ricoperto da uno strato torboso evitando il contatto diretto con le radici della rosa, fatto ciò le rose per un anno non necessitano di altre concimazioni.
-gennaio non concimare
-da fine febbraio a fine marzo effettuare la prima concimazione a base di azoto e fosforo
-da metà maggio a metà giugno occorre somministrare la seconda concimazione con concime organico, meglio se a base vegetale, specifico e ben equilibrato (es. NPK 10.5.5) le rose hanno bisogno di macroelementi quali: azoto (N) che serve a far vegetare bene, fosforo (P) per e una migliore qualità delle fioriture e potassio (K) per irrobustire fiori, radici e rami e di microelementi quali: boro, ferro, rame, zinco, manganese, magnesio.
-luglio e agosto non concimare
-da settembre e ottobre concimare come in marzo
-novembre effettuare l’ultima concimazione dell’anno per concedere alle piante il giusto riposo
distribuire superficialmente letame secco e maturo ovino o bovino per una lunga cessione, interrando con una zappettatura molto leggera senza intaccare le radici, ma in modo che le piogge possano far penetrare i nutrienti nel terreno e sufficienti fino a marzo
-dicembre non concimare
Le concimazioni devono essere seguite da innaffiature, meglio ancora se da piogge.
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Piante di casa
Negli addobbi natalizi sempre più spesso anche da noi pur proveniente da tradizioni anglosassoni trova posto come simbolo bene augurante il VISCHIO Viscum album della Fam. delle Loranthaceae. Forse però il suo gradevole aspetto non vi farebbe mai pensare che vi trovate di fronte ad una pianta parassita. Essa cresce infatti su robinie, pini, pioppi, abeti, salici, tigli ed altri succhiando loro la linfa. L’aspetto che conferisce agli alberi dai rami spogli su cui si trova in inverno accresce l’alone di magia che lo circonda fin dall’antichità . Per i Clti era un portafortuna e nel Medioevo veniva usato per elisir, medicamenti e antijella sull’uscio di casa. La caratteristica che lo fa ricercare è data dalle bacche color bianco perla che lo adornano d’inverno. La diffusione del vischio è ad opera degli uccellini golosi delle bacche che lasciano cadere il seme appena spolpato o subito dopo digerito che si va ad appiccicare sui rami degli alberi.
Perché sia Natale una stella, con Euphorbia pulcherrima, e poi addobbate un abete vero solo se poi potrete trasferirlo in giardino o regalarlo ad un amico e se la vostra casa non è riscaldata eccessivamente ricordandovi di somministrare acqua per la sua sopravvivenza; altrimenti optate per un’albero in plastica e poi ghirlande con rami di pino o abete decorate con pigne dorate e bacche di rosa o vischio e ciuffetti di agrifogli.
Ancora composizioni con Orchidee, Eriche, Ciclamini, Solanum e Guzmania e Cactus di Natale Schlumbergera o Cactus di Natale che fiorisce in inverno, ma in casa non sopporta il caldo eccessivo.
Preparate dei centrotavola seguendo i vostri gusti accostando candele colorate ad agrumi, noci, nocciole, castagne e kiwi e poi ancora a bacche e ghiande, pigne e a fiori ed Alkekengi essiccati in estate.
L’Alkekengi è il frutto della pianta Physalis alkekengi, una solanacea di origine asiatica, che produce una lanternina di colore rosso arancio che contengono gustose bacche commestibili che si possono consumare sia crude che cotte. La pianta ha uno sviluppo considerevole tende a diventare infestante, predilige un terreno fertile, permeabile ed arieggiato, umido e fresco. Tollera il gelo fino a -10°C, ma è bene riparare le radici con una pacciamatura. Si impianta ad inizio autunno o a da seme a fine inverno. trapiantando a fine Aprile quando cessa il rischio gelate.
I colori del giardino
Splende con i suoi meravigliosi fiori dai toni delicati la Camelia sasanqua,
Hamamelis mollis dai cui rami spogli spiccano gli splendidi fiori.
Agrifoglio elegante dalle foglie lucide e dalle ricche bacche rosse ( date solo dalle piante femminili) è beneaugurante e portafortuna.
Molto decorativo è il Solanum capsicastrum che produce dei piccoli frutticini colorati verdi, arancio quasi rossi. Cercate di proteggerlo dal gelo e dal freddo per prolungare la tenuta delle bacche che risultano graziose e decorative. Se lo avete in vaso non lo portate in casa perchè il caldo sarebbe eccessivo e la reazione sarebbe la caduta delle bacche.
E’ proprio dalle bacche essiccate che si ricavano i semi per nuove piantine…ma dobbiamo aspettare la primavera.
Le viole resistenti e colorate, gioiose e allegre.
Skimmia, cavoli ornamentali, ciclamini, cornus…ma quanti colori in questo inverno? Basta saper scegliere.
Il Fiore del mese
Strelizia
Strelitzia reginae
Famiglia:musacee
Origine:Africa meridionale
Descrizione: pianta spontanea tropicale che forma grossi cespi con fusti alti e robusti con importanti foglie verdi dai riflessi metallizzati di forma ovale ed eretta.
Coltivazione: tolte le regioni mediterranee la coltivazione avviene esclusivamente in serra, in casa, in veranda.
Fioritura: molto conosciuti diffusi e strani i fiori recisi durano tanto tempo e sono molto decorativi con il giallo-arancio dei grandi sepali circondati da tre petali di colore blu intenso che mutano la posizione durante la fioritura.
Terreno: usare sul fondo del vaso, che visto la prorompenza delle radici deve essere abbastanza capiente, un buon drenaggio formato da terra di lettiera, sabbia e argilla espansa, il terriccio centrale è sempre composta da terra di lettiera, sabbia e marna.
Posizione: predilige il sole ma con cautela quando può bruciare la pianta e mantanare in inverno sempre in luogo luminoso non al di sotto di 8° C.
Innaffiature estive: devono essere abbondanti
Innaffiature invernali: vanno diminuite quando fa freddo e la pianta è in riposo vegetativo.
Tarassiti e avversità : possono comparire gli afidi che saranno combattuti con appositi insetticidi.
Suggerimenti preziosi: una volta seccati i sepali devono essere rimossi.
Euphorbia pulcherrima
La Stella di Natale è ormai la pianta natalizia consueta nelle nostre case. Possiede delle brattee coloratissime: rosse, rosa, bianche e screziate.
Questa colorazione serve alla pianta per attirare a se durante la fioritura insetti pronubi.
Il fiore vero e proprio è anonimo di color giallo all’apice degli steli floreali.
Pianta robusta, senza problemi, che può rifiorire con facilità se le si dedicheremo poche cure.
Unici nemici della Stella di Natale sono le temperature secche e al di sopra dei 20° e le correnti d’aria. Cercate anche di non mettere il vaso direttamente dietro al vetro della finestra perchè i raggi solari creano problemi. Date acqua non appena il terriccio si mostra asciutto e concimate in forma liquida ogni 10 giorni.
Umidificate con delicatezza le foglie frequentemente.
Alla fine di Gennaio quando le brattee cadono è il momento di potare gli steli di 10 cm. e di porre il vaso in ombra protetto dal gelo con terra quasi asciutta. In tarda primavera rinvasate in una misura più grande e aggiungete del buon terriccio. Ponete il vaso in posizione luminosa a 13°-15°, annaffiando abbondantemente. Da Ottobre iniziate a coprire la pianta dal pomeriggio fino al mattino tardi (deve cioè ricevere consecutivamente 10 ore di luce. Questo per otto settimane, poi lasciare alla luce indiretta ad una temperatura di circa 15°.
Tappeto Erboso
Il periodo invernale è di riposo per il tappeto erboso, occorre fare molta attenzione a non calpestare il prato quando è gelato perchè i fili d’erba si spezzano.
Le siepi
Se non gela e le buche sono state scavate già in Novembre è possibile porre a dimora gli esemplari per una nuova siepe.
Se gela non potate perchè potreste compromettere i rami e non toccate i lunghi tralci di edera che subiscono rotture quando sono gelati.
L'orto
Orto
Non sono finiti i lavori all’aperto, perchè è risaputo che nell’orto c’è sempre qualcosa da fare.
E’ tempo di pulire a fondo tutto l’orto eliminando tutti i residui delle coltivazioni precedenti e quindi,pioggia permettendo, si vangano le piazzole rimaste vuote ed si effettua una concimazione organica sotto forma di letame maturo.
Al riparo con Luna calante si seminano: la lattuga da taglio e ravanelli;
mentre all’aperto: aglio, cipolla, scalogno, fave e piselli.
CONSIGLIO: provate a coltivare i cavolini di Bruxelles, è molto soddisfacente.
Nei nostri orti danno ottimi risultati, sono resistenti sia al freddo che all’umidità .
producono abbondantemente e a lungo. Sono ottimi sia per il consumo fresco che per essere conservati, surgelandoli.
Si raccoglie:radicchio, cavolfiore, finocchi, cime di rapa e verza.
Effettuate la manutenzione degli attrezzi.
La serra
A novembre abbiamo provveduto al rimontaggio o alla revisione della serra fredda e ricordando i forti venti e le nevicate degli inverni passati prenderemo gli opportuni provvedimenti, rafforziamola con tiranti laterali e inseriamo delle ulteriori traversine nella volta, in modo da evitare che il telo si avvalli creando pericolose sacche di acqua, ghiaccio o neve, che appesantirebbero l’intera struttura.
Controllate comunque dopo una nevicata,rimuovete la massa in tempo con una scopa, senza forzare, per evitare forzature che potrebbero rompere il telo di copertura.
Quando invece le temperature si tengono al di sopra delle medie stagionali, occorre arieggiare nelle ore centrali, riducendo così la formazione di condensa.
Sempre con temperature discrete e tendenza a pioggia innaffiate nelle serre fredde ma non esagerate, usate cioè un innaffiatoio e non il tubo di gomma per non creare inutili e dannosi eccessi di acqua.
Le aromatiche
Le ERBE AROMATICHE rappresentano un capitolo a parte sia nel giardino, nell’orto, sul terrazzo e nell’allestimento del giardino roccioso. Sono caratterizzate dal profumo derivante dagli olii essenziali in esse contenuti.
UTILIZZO delle aromatiche:
-per il loro aspetto decorativo
-in cucina, spesso anche a crudo, per arricchire di gusto le pietanze
-in erboristeria per ottenere: tisane, decotti, unguenti compresse e tinture che vanno usati con cautela facendosi consigliare da esperti in quanto le caratteristiche officinali e quindi terapeutiche di alcune piante possono risultare molto potenti
-nella cosmesi naturale per la realizzazione di prodotti di bellezza in particolare per la cura di pelle e capelli
-per la produzione di olii essenziali impiegati in aromaterapia: ad esempio salvia e rosmarino diffondono uniformemente gli “oli essenziali” che contengono, altre piante conservano le proprietà officinali nei semi o solo nelle foglie e a volte nelle radici.
-per realizzare pot-pourri adatti a profumare gli ambienti della casa e gli armadi.
SEMINA è preferibile seminare le aromatiche con Luna calante e trapiantarle con Luna crescente.
a marzo può iniziare la semina di: basilico, prezzemolo, erba cipollina, melissa, origano, erba pepe, incenso, aneto, rucola, senape, borragine, santoreggia, maggiorana, cedrina, cerfoglio, rafano, levistico, erba aglina, dragoncello, menta, coriandolo.
a settembre melissa e basilico potranno ancora essere seminate.
GERMINAZIONE dei semi inizia ad avvenire quando la temperatura del terreno raggiunge almeno 10°C
TERRENO preferiscono un terreno drenato e molto sciolto.
COLTIVAZIONE IN VASO si possono avere piante aromatiche anche senza possedere un orto o un giardino perché la loro coltivazione in vaso è sempre soddisfacente, anzi è consigliata nelle zone con inverni rigidi, per poterle portare in luogo riparato prima delle gelate.
A novembre proteggere tutti i vasi di piante aromatiche, in particolare il timo, avvolgendoli con tessuto non tessuto per superare i rigori dell’inverno, meglio ancora se portati sotto un portico o all’interno di un garage esposti ad est.
RACCOLTA ed ESSICCAZIONE il mese di giugno è il periodo migliore per essiccare le piante aromatiche più comuni, per averle a disposizione durante l’inverno Le aromatiche da essiccare vanno raccolte perfettamente asciutte prima della loro fioritura, legate in mazzi e appese a testa in giù in luogo abbastanza buio, fresco, asciutto e ventilato. Di tanto in tanto vanno controllati e dopo circa quindici giorni saranno pronte per essere poste in sacchetti di carta ed etichettati ed essere mantenuti in luogo asciutto.
Invece le foglie di menta e di salvia vanno essiccate al sole.
A fine giugno le aromatiche non raccolte vanno cimate.
MOLTIPLICAZIONE è tempo di moltiplicare e rinnovare le aromatiche sia in piena terra che in vaso per: menta, timo, salvia, maggiorana, origano, melissa e altre, attraverso la divisione dei cespi, operazione da effettuare usando una paletta da giardinaggio o una vanga a seconda delle dimensioni della pianta originaria. Scavare delle buchette adatte nel terreno adagiare le nuove piantine coprendo bene le radici con terriccio adatto, pressando leggermente e annaffiando moderatamente.
TALEE a settembre è il momento di moltiplicare alcune aromatiche come : salvia, lavanda, rosmarino e timo.
In INVERNO alcune piante aromatiche spariscono per riemergere in primavera, come ad esempio l’erba cipollina.
In caso di NEVE avere cura delle aromatiche a portamento arbustivo perché con il suo peso rovinerebbe l’estetica oltre a gelare i rami.
La DISTINZIONE delle erbe aromatiche può avvenire per coltivazione in perenni o annuali. Per parti utilizzabili della pianta: intera, foglie, fiori, radici, bulbi, rizomi, frutti, bacche o semi. Per sapori se delicati per uso a crudo in cucina oppure decisi per la cottura. Per dimensione da piantina, a cespuglio ad albero.
DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI ERBE AROMATICHE
acetosa, aglio orsino, aloe vera, alloro, aneto, artemisia, assenzio, basilico, camomilla, cappero, coriandolo, dragoncello, elicriso, erba cipollina, cumino finocchio, issopo, lavanda, melissa, maggiorana, menta, origano, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, ruta, santoreggia, salvia, timo sono le piante aromatiche che appassionano maggiormente chi le coltiva a fronte di pochissime esigenze:
–SALVIA (Salvia officinalis L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae (Labiatae)
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontanea in Italia.
DEFINIZIONE piccolo arbusto erbaceo perenne, dai rami a sezione quadrangolare del genere spermatofite dicotiledoni, suffruticosa ossia con base del fusto legnoso e il resto erbaceo, può vivere allo stato spontaneo oltre 15 anni e circa la metà se coltivata.
UTILIZZO probabilmente è la più famosa delle aromatiche, da sempre conosciuta ed utilizzata in cucina per salse, carne, pesce e pastellate. In medicina viene usata per le sue proprietà antisettiche ed astringenti. In cosmesi si ottengono prodotti per capelli, denti e gengive e per il corpo.
MESSA A DIMORA da effettuarsi in primavera fino ad inizio estate. D’inverno la salvia coltivata in vaso va riparata dal gelo e dall’umidità e posta in un luogo luminoso.
ESPOSIZIONE predilige i climi miti, il caldo e il sole, in luoghi più rigidi occorre coltivarla in vaso e ripararla dal gelo e dall’umidità in un luogo luminoso.
In piena terra scegliere un posto soleggiato, ben drenato e riparato.
Se collocata in posizione soleggiata e protetta sopporta anche gli inverni moderatamente freddi.
ALTEZZA anche fino a 1 m. larghezza la stessa dell’altezza.
FIORE le infiorescenze dal profumo delicato compaiono verso giugno-luglio sono bilabiati, tubolari, sono riuniti in verticillastri (i fiori sono disposti in verticillo ossia il raggruppamento degli elementi è ordinato circolarmente donando l’aspetto della spiga). La fioritura avviene in estate giugno e luglio, è di colore azzurro-violetto. I fiori della salvia sottraggono energia alla pianta e quindi il consiglio è di toglierli appena compaiono.
FOGLIE opposte di dimensione variabile, finemente dentate vellutate, picciolate, ovali lanceolate, disponibili fresche per gran parte dell’anno ossia da marzo a ottobre. Per essere essiccate vanno raccolte prima della fioritura.
MOLTIPLICAZIONE in primavera attraverso la divisione dei cespi, per seme e per margotta. Si moltiplica per talea apicale a fine primavera o a fine estate periodo fine agosto inizio di settembre semplicemente preparando dei piccoli vasi con terra da orto, torba e sabbia in parti uguali e inserendo un rametto semi legnoso di 15015 cm. di lunghezza prelevato da una pianta sana, incidendo la base del rametto per un cm e togliendo le foglie lasciando solo le prime tre o quattro in cima. Coprire con plastica e mantenere umidità moderata ma costante. Porre all’ombra e quando le radici saranno ben formate trapiantare il nuovo esemplare in un vasetto più ampio per poi mettere definitivamente a dimora quando la piantina sarà ben sviluppata. Ottobre è il momento ideale per piantare la Salvia che è una specie perenne sempreverde
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA se invecchia senza essere potata diventa legnosa, quindi in primavera apportare potature decise, anche per contenere e mantenere una forma definita.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione una volta all’anno, per le piante in vaso usare un concime liquido da primavera ad inizio estate.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato
TRATTAMENTI mantenendo la giusta irrigazione e areazione la salvia non ha grossi problemi. Eventuale oidio si combatte con fungicida specifici o vaporizzazione di macerato d’ortica. Mentre per debellare insetti come afidi, cocciniglie, cicaline ecc. è sufficiente effettuare spruzzature con una soluzione di sapone di Marsiglia.
-ROSMARINO (Rosmarinus officinalis L.)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE bacino del Mediterraneo, spontaneo in Italia lungo le coste.
DEFINIZIONE arbusto perenne cespuglioso sempreverde semirustico, fusto legnoso e ramificato.
UTILIZZO praticamente è sempre possibile raccogliere il rosmarino perché sempreverde e il suo uso in cucina per aromatizzare le pietanze è risaputo. In medicina vengono usate sia le foglie che l’olio essenziale usati per le proprietà antisettiche, tonificanti e diuretiche oltre che antinevralgiche. Il rosmarino si usa in cosmesi per prodotti specifici per capelli. In casa si può unire ad altre erbe per creare pot-pourri o semplicemente come profuma-biancheria o appeso in mazzi nelle cucine delle taverne. Può essere essiccato al sole o nell’essiccatore.
MESSA A DIMORA preferibilmente in primavera.
ESPOSIZIONE soleggiata
ALTEZZA circa 80-90 cm ma può raggiungere anche il metro e mezzo, la larghezza è pari all’altezza.
FIORE piccoli fiori di colore azzurro pallido aspetto bilabiato-tubolari, racemi apicali corti nel periodo che va da piena primavera a inizio estate. Piante poste in zone molto riparate possono rifiorire più volte nel corso dell’anno. I frutti sono tetracheni (quattro acheni) di colore bruno da maturi.
FOGLIE sono la parte interessante della pianta, hanno forma aghiforme e revoluta, di colore verde scuro sulla pagina superiore e argentee sulla pagina inferiore.
MOLTIPLICAZIONE nei mesi estivi quindi luglio-agosto si prendono da una pianta adulta delle talee semi legnose di una decina di cm e si infilano in un composto di torba al 50% e sabbia al 50%, si lasciano radicare per tutto l’inverno in un posto riparato. La primavera successiva si potrà procedere con la messa a dimora. In zone particolarmente riparate si può effettuare la messa a dimora diretta delle talee in autunno. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo con terreno decisamente asciutto, in maniera moderata senza ristagni.
POTATURA per ottenere un cespuglio più fitto, in primavera quando sfiorito o in autunno, è sufficiente cimare i getti principali, avendo cura di non accorciare i rami di quattro o cinque cm. dalla sommità. Asportare i rami secchi o storti.
CONCIMAZIONE usare un concime organico a lenta cessione da primavera ad inizio estate ogni due settimane. Per il rosmarino in vaso usare un concime liquido.
RINVASO ogni due o tre anni sostituire il vaso con uno leggermente più grande nel periodo primaverile, preparando un fondo che dreni e usando un terriccio leggero calcareo-sabbioso.
TERRENO calcareo-sabbioso leggermente alcalino ben drenato e leggero.
TRATTAMENTI contro attacchi fungini o parassitari con prodotti specifici a base naturale.
-TIMO (Thymus vulgaris L., 1753)
FAMIGLIA Lamiaceae.
ORIGINE Mediterraneo orientale
DEFINIZIONE sub-arbusto perenne, di cui esistono più di 300 specie, caratterizzato dalla profumazione intensa.
UTILIZZO in cucina, in aromaterapia e come pianta medicinale grazie alle sue proprietà balsamiche, antisettiche e antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA si effettua in primavera o autunno.
ESPOSIZIONE privilegiare una posizione soleggiata. E’ una pianta che sopporta il freddo, ma non il gelo prolungato.
ALTEZZA da 10 a 50 cm la larghezza.
FIORE di color bianco-rosa-lillà in maggio a luglio raggruppati in spighe.
FOGLIE di colore verde-grigio, opposte punteggiate molto piccole, lanceolate e aromatiche.
MOLTIPLICAZIONE da seme o in estate da talea prelevando da un esemplare adulto rametti semi-legnosi lunghi circa 10 cm privati dalle foglie per 3-4 cm dal punto del taglio e interrare in vasetti con substrato sabbioso mantenuto costantemente umido. Porre in luogo luminoso. La comparsa delle nuove foglioline evidenzierà l’inizio del radicamento. Le nuove pientine saranno pronte dopo alcuni mesi per essere poste a dimora o in vaso. La messa a dimora da vasetti acquistati nei vivai può avvenire in primavera o inizio autunno.
INNAFFIATURA solo a terreno decisamente asciutto.
POTATURA intervenire ad inizio primavera con un taglio moderato e togliendo tutte le parti secche. In inverno cimare con le forbici prelevando i getti apicali solo quando occorre.
CONCIMAZIONE ad inizio primavera distribuire un concime granulare bilanciato, oppure stallatico attorno alla base della pianta. Alle piante in vaso somministrare concime liquido specifico per piante aromatiche, due volte al mese. Evitare i concimi ad alto apporto di azoto.
RINVASO ogni due anni, in primavera, trasferire le piante in vasi di dimensione leggermente più grande.
TERRENO alcalino, anche pietroso e calcareo vista la sua natura rustica, ma sempre ben drenato.
TRATTAMENTI la pulizia delle piante aiuta a mantenere in salute le piante. Se si notano attacchi fungini ricorrere all’uso di prodotti fitosanitari specifici.
-LAVANDA (Lavandula L.,1753)
FAMIGLIA Lamiaceae
ORIGINE Mediterraneo occidentale
DEFINIZIONE arbusto mellifero, aromatico, officinale, sempreverde, semplice sia da coltivare che da mantenere. Durante la bella stagione è possibile imbattersi nel suo profumo inconfondibile e la fioritura romantica riporta nel giardino uno stile provenzale.
UTILIZZO, sia da fresca che da essiccata, in cucina, in cosmesi fin dai tempi più antichi veniva impiegata per profumare l’acqua dei bagni, nella medicina naturale, nell’aromaterapia e nei distillati da profumeria.
MESSA A DIMORA le piantine si pongono a dimora tra settembre ed ottobre se in luoghi miti oppure ad inizio primavera. Si può coltivare con successo anche in vaso, da sola o per composizioni, scegliendo varietà rustiche, compatte per essere poi riparate d’inverno.
Indubbiamente coltivata in giardino raggiungerà il suo massimo splendore, sia sistemata come pianta solitaria, sia posta in fila per bordure o in aiuole miste per il suo fogliame argenteo.
Le varietà a disposizione non sono tutte uguali:
L. “Stoechas” molto profumata con fiori viola
L “Lanata” perchè ha fiori bianchi e da caratteristici steli lanuginosi e argentei. Arbusto alto e alto 1 metro.
L. “Hidcote” se si desidera una pianta compatta, alta fino a 50 cm con fiori blu-viola, questa scelta è ideale per formare siepi.
L. “Nana Alba” con fiori chiari
L. “Hidcote Pink” con fiori rosa
L. “Seal” o la L. “Hidcote Giant” se si desidera una pianta con chioma più aperta. Se si mettono a dimora più piantine disporle distanti 30-40 cm. l’una dall’altra.
L. Angustifolia Rosea cespugliosa compatta e profumata con fiori rosa e foglie verde-grigio e con un’altezza di 40-70 cm.
ESPOSIZIONE decisamente soleggiata.
ALTEZZA secondo la varietà può raggiungere anche il metro e mezzo, ma mediamente la sua altezza si aggira intorno agli 80 cm. così come la larghezza
FIORI di colore che varia dal viola all’azzurro, ma anche bianco e rosa. Sono raccolti in spighe lunghe dai 4 agli 8 cm. su steli lunghi in media 40 cm. La fioritura dura per l’intera stagione estiva.
FOGLIE di colore verde grigio, molto profumate.
MOLTIPLICAZIONE il metodo più adottata è di sicuro la talea: in estate si preleva un rametto semi-legnoso e si mette a radicare in un recipiente contenente terriccio misto di sabbia e torba
INNAFFIATURA moderata nelle prime fasi di attecchimento, poi solo in estate a terreno asciutto, senza provocare ristagni.
POTATURA a fine inverno accorciare tutti i rami massimo di un terzo, tagliare quelli cresciuti in maniera disordinata, quelli danneggiati e spezzati per mantenere la pianta in ordine e di bell’aspetto, evitando la formazione della parte legnosa che fa sembrare la pianta spoglia e secca. Dopo la fioritura a fine estate si possono eliminare tutti i fusti che hanno fiorito, tagliando sulla parte verde altrimenti la pianta non produrrà più nuovi getti.
CONCIMAZIONE ricordando che la lavanda è una pianta rustica che non richiede quindi una concimazione eccessiva e in particolare quella azotata, limitarsi ad un apporto granulare a lenta cessione ricco di potassio da fornire in primavera.
RINVASO circa ogni due anni sostituendo il vaso con uno più grande di due misure, ponendo sul fondo argilla o cocci per un buon drenaggio e una miscela formata da una parte di terriccio, una parte di sabbia e una parte di perlite che può essere sostituita con compost grossolano.
TERRENO mediamente ricco di sostanze organiche ma assolutamente ben drenato, i ristagni d’acqua sono dannosi.
TRATTAMENTI i ristagni e l’umidità sono i maggiori nemici della Lavanda, è opportuno quindi tenere d’occhio gli attacchi da malattie fungine, muffa grigia (Botrytis cinerea) e oidio e se necessario intervenire con olio di Neem o bicarbonato di potassio.
Afidi e cocciniglia si debellano con olio di Neem, sapone molle e irrorazioni con macerato di ortica.
ALLORO (Laurus nobilis L., 1753)
FAMIGLIA Lauracee
ORIGINE Asia minore
DEFINIZIONE arbusto dioico, aromatico ed officinale rustico, sempreverde o albero.
UTILIZZO in cucina per aromatizzare le pietanze e per marinature, tisane ed infusi. Ha anche proprietà antisettiche ed antiinfiammatorie.
MESSA A DIMORA in primavera o in autunno.
ESPOSIZIONE soleggiata o in semi-ombra
ALTEZZA dagli 80-100 cm da arbusto ai 10 m. e più da albero.
FIORE in marzo-maggio compaiono piccoli fiorellini giallastri riuniti in infiorescenze ad ombrello. Si distinguono piante maschio che producono stami, ma non frutti e piante femmine che producono fiori che in seguito ad impollinazione accresce nel periodo autunnale le classiche bacche dette “drupe” somiglianti a piccole e profumate olive dal colore nero-viola con proprietà antiossidanti ed antiinfiammatorie.
FOGLIE dal caratteristico profumo deciso, forma ellittica, colore verde scuro, glabre e lucide nella pagina superiore e opache nella pagina inferiore, coriacee, margine spesso ed ondulato, lunghe 10 cm., apice acuto.
MOLTIPLICAZIONE per talea semi-legnosa in autunno.
INNAFFIATURE regolari durante la bella stagione, ma senza ristagni.
POTATURA: non ha molti problemi; resiste bene alle potature che vanno eseguite quando non gela più. Le forme particolari come quelle tonde o a piramide, necessitano di potature di mantenimento da effettuare una volta al mese tranne che in inverno.
CONCIMAZIONI liquida azotata due volte al mese in primavera estate, sospendere in autunno-inverno.
RINVASO ogni due anni in primavera trasferendo la pianta in un vaso di due misure più grande.
TERRENO si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno purché leggero e senza ristagni d’acqua.
TRATTAMENTI la cocciniglia va debellata con olii minerali, la psilla con olio di Neem o sapone molle. In presenza di afidi o di fumaggine trattare con sapone molle.
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Il frutteto
Le giovani piante da frutto devono essere seguite e curate con attenzione. Se il sole e il vento asciugano in profondità il terreno e non gela, fornite una moderata quantità d’acqua cioè quella necessaria alla sopravvivenza senza eccedere in modo che una eventuale gelata non comprometta la vita della pianta.
Fornite anche un buon tutore che assicuri stabilità contro il forte vento e la neve.
Quando nevica intensamente non aspettate che faccia presa e scuotete la chioma degli alberi adulti per evitare rotture anche dei rami importanti.
Spargete alla base delle piante, del letame maturo che, per ora, va semplicemente rastrellato e poi verrà vangato, per mandare in profondità le sostanze nutritive, che anche grazie a gelo e pioggia raggiungeranno le radici.
La potatura naturalmente verrà eseguita non solo in questo mese ma anche in Gennaio e Febbraio.
Le fioriture delle nostre zone non riguardano la meraviglia dei Mandorli siciliani ma si limitano a quella modesta degli amenti del Nocciolo.
Trattamenti “al bruno” ossia su rami nudi di pomacee e drupacee e per quanto riguarda il controllo di parassiti e cocciniglie.
Togliete i frutti secchi dagli alberi.
Irrorate con poltiglia boldolese per controllare il cancro dei rami.
Le noci a Natale sono quasi d’obbligo, gustose e preziose, sono utili dal punto di vista nutrizionale perchè contengono melatonina, un potente antiossidante ritenuto utile per la salute celebrale, ma una noce aperta a metà , ricorda la forma del cuore ed infatti sono da sempre ritenute frutto amico del cuore.
Come il resto della frutta secca non ha colesterolo ed è ricca di: proteine e fibre, ma anche.acido folico, niacina e vitamina E e B6. Da non dimenticare l’importante contenuto di importanti minerali come potassio, fosforo, magnesio, rame, selenio e zinco.
Il rovo deve essere potato recidendo i rami che hanno fruttificato, così anche per il Lampone (varietà unifere).
Il ribes non ama le potature, procedete solo ogni 2-3 anni all’eliminazione dei rami più vecchi e limitatevi a mantenere una chioma ordinata con delle sfoltiture.
Se avete nel frutteto alberi polloniferi come ad esempio il castagno, procedete alla loro spollonatura.
Questa operazione, consiste nell’asportare la più o meno densa comparsa di getti che circonda il colletto egli alberi a mò di corona.
Si tratta di semplici germogli radicali che se non eliminati, sottraggono nutrimento alla pianta e crescendo velocemente formano una barriera intorno alla pianta stessa, creando difficoltà per le sue cure.
Si eliminano tagliandoli in modo deciso con arnesi affilati all’altezza del fusto.
Si raccolgono: agrumi a volontà : limoni, aranci, mandaranci, mandarini, clementine e kumquat e poi kaki, mele, pere.
La raccolta delle olive, rappresenta un grande impegno, sebbene ormai quasi totalmente meccanizzata, anche per quest’anno, volge al termine, con risultati non molto soddisfacenti almeno dal punto di vista quantitativo.
Se vivete in una zona dove le gelate sono presenti conservate: fichi, kiwi e kaki, pacciamando la base con paglia.
Marze= si tratta di porzioni di rami di 25-30 cm. prelevate in inverno con Luna calante, dalle piante che desideriamo riprodurre e che vengono mantenute in frigorifero (a 3-4° C in un sacchetto e messe a bagno per alcune ore con la base nell’acqua) fino alla fine dell’inverno quando si utilizzeranno con un innesto a spacco.
Laghetto e giardino roccioso
Provvedete nelle giornate di tempo buono alla pulizia delle roccaglie e se alcuni vegetali restano all’aperto, pacciamateli adeguatamente.
Immergete dei pezzi di polistirolo compatto nell’acqua del vostro laghetto, la pressione del ghiaccio sui margini, sarà meno pressante
Vigna e vino
Inizia il periodo della potatura nelle giornate in cui non gela ma il consiglio è di non avere fretta perchè la vigna adesso riposa e la potatura si potrà effettuare in Gennaio e Febbraio, mentre continua la manutenzione del vigneto.
VINO
Il vino si cambia in una giornata limpida di Luna calante.
Mentre il vino vecchio si imbottiglia.
Si rabboccano le botti in legno.
Il novello è pronto per la degustazione.
I proverbi
Se piove per Santa Bibiana (2 dicembre) dura quaranta dì e una settimana.
Per Santa Bibiana (2 dicembre), scarponi e calza di lana.
A Santa Barbara (4 dicembre) sta’ intorno al fuoco e guardalo.
Per San Nicolò di Bari (6 dicembre), festa o non festa, a scuola non si resta.
A San Nicola di Bari (6 dicembre), la rondine passa i mari.
Chi si rinnova per Maria (8 dicembre), scampa la malatia.
Se San Damaso (11 dicembre) venerate, sarete in pace con chi amate.
Da Santa Lucia (13 dicembre) il freddo si mette in via.
Sante Lùcie (13 dicembre), el fredo scrùscie (dicono a Udine).
Da Santa Lucia a Natale il dì s’allunga quanto un passo di cane.
A San Gaziano (18 dicembre) lo scaldino in mano.
A Natale (25 dicembre) freddo cordiale.
Natale (25 dicembre) in pantanella, Pasqua in polverella.
Natale (25 dicembre) al balcone, Pasqua al tizzone.
Da Natale (25 dicembre) in là il freddo se ne va.
A San Silvestro (31 dicembre) la neve alla finestra.