
Un’opportunità concreta per gli studenti esclusi dal numero chiuso
Con una delibera approvata dal Senato Accademico lo scorso 14 luglio, l’Università della Tuscia compie un importante passo avanti nel riconoscimento del merito e nella valorizzazione del percorso formativo degli studenti che affrontano il cosiddetto “semestre filtro” in Medicina e Veterinaria. L’ateneo viterbese ha deciso di riconoscere la totalità dei crediti formativi universitari (CFU) acquisiti durante il semestre filtro in tutti i corsi di laurea affini dell’Ateneo, offrendo una reale alternativa formativa a chi, pur avendo superato gli esami, non riesce ad accedere ai corsi a numero programmato nazionale.
Il semestre filtro, introdotto da quest’anno come nuovo meccanismo di accesso a Medicina, consente agli studenti di iscriversi temporaneamente a corsi dedicati nei primi sei mesi, con l’obbligo di superare alcuni esami con almeno 18/30 per poter proseguire nel secondo semestre nei corsi di Medicina o Veterinaria. Ma cosa accade a chi, pur superando gli esami, non rientra in graduatoria? L’Università della Tuscia offre una risposta concreta: i CFU conseguiti verranno integralmente riconosciuti nei corsi triennali di ambito biologico, biotecnologico e più in generale in tutti i percorsi tecnico-scientifici, secondo una logica di affinità disciplinare.
In particolare, per i corsi di Scienze biologiche (Classe L-13, con sede a Viterbo) e Scienze biologiche e ambientali (Classe L-13, con sede a Civitavecchia), saranno convalidati gli insegnamenti del semestre filtro secondo un criterio preciso. Il corso di Biologia da 6 CFU verrà riconosciuto come “Citologia e Istologia” per Scienze Biologiche e come “Biologia della cellula” per Scienze Biologiche e Ambientali. Gli studenti iscritti a Scienze Biologiche dovranno eventualmente integrare con ulteriori 3 CFU. Analogamente, per l’insegnamento di Chimica e Propedeutica Biochimica, verranno riconosciuti 3 CFU come Chimica Generale e Inorganica (con un’integrazione da 4 CFU) e 3 CFU come Chimica Organica (anche qui con 4 CFU da integrare). L’insegnamento di Fisica sarà riconosciuto in maniera differenziata: 6 CFU con un’integrazione di 3 per il corso SBA, mentre per Scienze Biologiche sarà riconosciuto integralmente come esame da 7 CFU.
Anche il corso di Biotecnologie (Classe L-2, con sede a Viterbo, DIBAF) rientra pienamente nel meccanismo di riconoscimento. Qui, i 6 CFU di Chimica e Propedeutica Biochimica del semestre filtro saranno accreditati come esame di Chimica Generale e Inorganica da 8 CFU. Allo stesso modo, i 6 CFU di Fisica verranno riconosciuti come Fisica da 7 CFU e i 6 CFU di Biologia saranno validi come Biologia Animale da 8 CFU.
Rientra pienamente nel meccanismo di riconoscimento anche il corso di laurea in Sport, Benessere e Attività Motoria in Ambiente Naturale (Classe L-22, con sede a Viterbo – DEIM), che rappresenta una concreta opzione per gli studenti in uscita dal semestre filtro. In questo caso, i 6 CFU di Fisica saranno riconosciuti come “Fisica applicata alle scienze motorie e basi di biomeccanica” (6 CFU); i 6 CFU di Biologia e i 6 CFU di Chimica e Propedeutica Biochimica saranno riconosciuti congiuntamente come “Biologia e Biochimica dell’esercizio” (10 CFU).
La delibera prevede anche che, laddove presenti nell’offerta formativa dell’Ateneo, i CFU del semestre filtro possano essere riconosciuti anche negli altri corsi di laurea di area tecnico-scientifica, non solo come insegnamenti obbligatori ma anche come esami a scelta o, in ultima istanza, come attività formative ulteriori. Si tratta di una scelta che guarda con grande attenzione al percorso degli studenti, evitando che i loro sforzi si disperdano in caso di mancato accesso al corso di Medicina o Veterinaria.
Altro aspetto cruciale, e spesso trascurato: i corsi di laurea dell’Università della Tuscia non sono a numero chiuso. Questo significa che chi frequenta il semestre filtro in un’altra università può iscriversi contemporaneamente a un corso di laurea presso Unitus, tenendo così aperte più strade per il proprio futuro accademico. Al termine del semestre, in caso di mancato accesso a Medicina, lo studente potrà proseguire immediatamente e senza interruzioni il proprio percorso universitario, con crediti già riconosciuti e una carriera già avviata.
«Con questa decisione – ha dichiarato il Rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini – vogliamo dire chiaramente alle ragazze e ai ragazzi che si stanno mettendo in gioco con impegno e passione che non devono sentire su di sé il peso di un fallimento nel caso in cui non accedano a Medicina o Veterinaria. Il vero rischio è che quel risultato venga vissuto come una sconfitta personale. Non è così. A fronte di una porta che si chiude, si possono aprire altri mondi bellissimi, altre opportunità di studio, ricerca e crescita. Il nostro compito è garantire che il loro cammino non si interrompa, ma possa proseguire con dignità, valore e prospettiva».
Per ulteriori informazioni sui corsi di laurea e sulle modalità di riconoscimento dei CFU, è possibile consultare l’offerta formativa dell’Università della Tuscia sul sito ufficiale: www.unitus.it