
C’è un momento in cui la fatica si fa leggenda. È successo a Taipei, nel cuore dei World Master Games, quando Mario Pezzola, montaltese doc, ha chiuso il suo percorso mondiale con una medaglia d’argento che sa di poesia sportiva. Un secondo posto che vale un primo nella memoria di chi conosce il sacrificio di chi sceglie di non fermarsi mai.
Il sogno cominciato in palestra
Quel sogno comincia nei mesi passati sul tatami di casa, accanto a Maurizio Amato, maestro e amico da sempre. Insieme, hanno scelto di tornare ad allenarsi come se fosse la prima volta. Non c’erano più i vent’anni, ma c’era tutto il cuore che serve per affrontare una sfida così grande. I World Master Games non sono solo una gara: sono l’Olimpiade degli over 35, il luogo in cui le esperienze e la tenacia contano più dei muscoli.
Taipei è lontana, ma la determinazione ha il passo lungo. Così, giorno dopo giorno, tra kumite e kata, Pezzola ha costruito la sua scalata. Nessuna scorciatoia, solo lavoro. E rispetto per l’avversario, sempre.
Il podio come punto d’arrivo e ripartenza
Il giorno della gara, a Taipei, l’adrenalina scorre in silenzio. Il warm-up è un piccolo mondo, dove gli atleti si incrociano senza parlarsi, ma tutti con lo stesso obiettivo. Quando Mario viene chiamato, il silenzio si rompe. Il primo turno scivola via. Poi un altro. E un altro ancora. Fino alla finale, dove ad attenderlo c’è un altro italiano. Una sfida fraterna, una stretta di mano prima e dopo. L’oro sfuma, ma l’argento brilla come un trionfo.
«Difficile descrivere le emozioni – dirà Pezzola – C’è un prima e un dopo, come un salto nel buio. Ma quando tutto finisce, capisci che ne è valsa la pena. Il mio grazie va a tutti quelli che mi hanno sostenuto, alla Polisportiva Montalto, a Maurizio. Il podio non è solo mio, è di una comunità intera».
Maurizio Amato, bronzo e compagno di viaggio
La spedizione italiana targata Montalto porta a casa anche un’altra medaglia: quella di Maurizio Amato, bronzo nella sua categoria. Una doppietta simbolica che dice molto del valore di chi pratica sport nel silenzio quotidiano, lontano dai riflettori, ma con la stessa fame di chi sale sul podio olimpico.
Un traguardo per lo sport del territorio
Per la Polisportiva Montalto è un momento storico. Anni di lavoro, corsi, passione trasmessa ai più giovani. La medaglia di Mario è anche la medaglia di chi crede che lo sport possa essere scuola di vita. Da Montalto a Taipei, passando per ogni bambino che ha indossato un karategi per la prima volta.
Il karate, a queste latitudini, è molto più di uno sport. È un linguaggio, un codice morale, una comunità. E Mario Pezzola, con il suo argento, ne è oggi il testimone più luminoso.


