Le consigliere Agostini e Friggi (Insieme per Cambiare): “Tradito il senso della mozione approvata dal Consiglio”
“Il Sindaco ignora i cittadini. E crediamo sia giunto il momento di spiegare come è stato stravolto il Comitato Pro Ospedale”.
A prendere posizione sono le consigliere comunali di minoranza del gruppo Insieme per Cambiare, Domitilla Agostini e Federica Friggi.
“Da tempo – sottolineano – stiamo portando avanti un lavoro costante per difendere e valorizzare il nostro Ospedale di Acquapendente. Lo facciamo perché crediamo che il diritto alla salute sia fondamentale e che la nostra comunità meriti un servizio sanitario pubblico efficiente, sicuro e completo.
Durante il nostro mandato abbiamo promosso diverse iniziative, tra cui la raccolta firme ‘Salviamo l’Ospedale di Acquapendente’, nata per contrastare il rischio di declassamento del nosocomio previsto dal nuovo atto aziendale. Con la petizione abbiamo chiesto alla ASL di ritirare quell’atto e di rispettare impegni precisi:
a) completare i lavori di adeguamento e sicurezza;
b) potenziare i servizi come previsto dalla delibera ASL n. 898/2014;
c) riattivare l’ambulatorio di Endoscopia Digestiva;
d) garantire la presenza H24 dell’anestesista/rianimatore;
e) riaprire il servizio di fisioterapia anche per i pazienti cronici.
Il risultato è stato straordinario: 1.782 firme, un numero che parla da solo e dimostra quanto la nostra comunità tenga al proprio ospedale.
Dopo questa mobilitazione, abbiamo presentato una mozione per costituire un Comitato cittadino Pro Ospedale, approvata dal Consiglio comunale il 7 giugno 2025. In quella seduta era stato chiarito che il Comitato dovesse essere cittadino, cioè composto da cittadini e figure tecniche competenti, senza influenze politiche o istituzionali. Molti aquesiani avevano già dato la propria disponibilità a partecipare.”
“Silenzio dalla Giunta, percorso snaturato”
“Purtroppo – proseguono Agostini e Friggi – dopo l’approvazione della mozione, Sindaco e Giunta non hanno dato alcun seguito. L’11 agosto 2025 abbiamo inviato una PEC chiedendo un incontro entro il 10 settembre per avviare il percorso di costituzione del Comitato, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Un silenzio che abbiamo interpretato come una chiara mancanza di volontà di collaborazione.
Nel frattempo, alcuni cittadini interessati si sono organizzati autonomamente. Solo il 26 settembre 2025 il Sindaco ha convocato una riunione, estendendo l’invito anche ai sindaci dei comuni limitrofi e ad alcune associazioni, ma senza alcuna concertazione con noi.
Il referente del gruppo cittadino già costituito aveva incontrato la Sindaca per proporre un’unione dei gruppi, ma la proposta è stata ignorata: alla riunione del 16 ottobre quel gruppo non è stato neppure invitato.”
Le quattro criticità principali
“Durante quell’incontro – spiegano le consigliere – sono emerse quattro gravi criticità:
1️⃣ Non è stato rispettato lo spirito della mozione, che parlava chiaramente di un comitato cittadino di Acquapendente, eventualmente da allargare successivamente ai comuni vicini.
2️⃣ Sono stati inseriti i sindaci nel direttivo, in contrasto con la mozione. Nessuno voleva escludere i primi cittadini, ma la parte decisionale doveva restare ai cittadini stessi, perché i sindaci già hanno i loro canali istituzionali.
3️⃣ La discussione si è concentrata solo sulla costruzione di un nuovo ospedale, ignorando il vero problema: salvaguardare e potenziare i servizi esistenti. Un ospedale nuovo, ma senza personale e reparti funzionanti, sarebbe solo una scatola vuota.
4️⃣ Il gruppo di cittadini già operativo non è stato invitato, nonostante la richiesta esplicita di coinvolgerlo.
Successivamente, con l’invito del 24 ottobre 2025, è arrivata una bozza di statuto e atto costitutivo che conferma tutte le criticità: l’articolo 6 prevede ancora la presenza dei sindaci o loro delegati nel consiglio di gestione, ignorando completamente il percorso già avviato dai cittadini di Acquapendente.”
“Comitato snaturato, ma pronti al dialogo”
“Per questi motivi – concludono Agostini e Friggi – abbiamo ritenuto che non ci fossero le condizioni per partecipare all’incontro dell’8 novembre. Il percorso intrapreso dal Sindaco ha tradito lo spirito della mozione, escludendo i cittadini e snaturando il senso originario del Comitato.
Chiediamo ancora una volta un incontro diretto con il Sindaco per concordare insieme i nomi del direttivo e la linea di lavoro del Comitato, riconoscendo finalmente il ruolo del gruppo cittadino già costituito, che da mesi lavora con impegno e serietà.
Il nostro obiettivo non è creare divisioni, ma garantire che il Comitato Pro Ospedale nasca come era stato pensato: dai cittadini e per i cittadini. Solo così potremo davvero difendere il nostro ospedale, i suoi servizi e il diritto di tutti a una sanità pubblica di qualità.”
