
Una coreografia sulla liberazione delle donne dall’oppressione.
La giovane artista è in partenza per New York, e prima del suo volo ha voluto salutare la Tuscia con una splendida serie di immagini.
Il Museo delle Enciclopedie è una istituzione culturale privata, fondata dal Prof. Alfredo Mariani, molto attiva nel territorio della Tuscia. Ricordiamo negli ultimi anni la Pentalogia presso il Palazzo Sforza di Proceno, gli incontri e le mostre in memoria delle Twin Towers di New York (nella nostra provincia ad Ischia di Castro, Valentano, Proceno e poi a Castell’Azzara, appena al di là del confine regionale con la Toscana), le mostre di documenti sul Risorgimento Italiano e la Repubblica Romana e la celebrazione della Giornata della Memoria, con collegamenti diretti tra i nostri cittadini e gli studenti dei licei della Capitale. E’ in fase molto avanzata un progetto di studio e documentazione sulla tragedia del Vajont che verrà presentato ad ottobre, in occasione dell’anniversario dell’evento.
Ma perché un museo delle enciclopedie si occupa anche di danza? Perché la danza è una delle arti classiche e deve averne stessa dignità ed importanza: il Museo accoglie enciclopedie tematiche su tutte le arti e promuove incontri e attività culturali sulle stesse. E, nel caso della danza, questa volta si vuole impegnare nella ideazione e nella produzione di una coreografia con una importante finalità di comunicazione sociale.
Si tratta di un assolo di danza contemporanea che presenta un tema molto importante e delicato: la risposta di Una, nome simbolo di tutte le donne, all’oppressione e alle violenze che le donne subiscono in tutti i luoghi del mondo e in tutte le culture. L’interprete, all’inizio del brano, è schiacciata al suolo da questa oppressione. E’ inginocchiata, ha la testa bassa, ma vuole combattere e ribellarsi al suo destino. Il nemico è simbolizzato dalla forza di gravità, alla quale la danzatrice si oppone con tutte le sue forze. All’inizio sarà sconfitta, cadrà più volte, ma grazie al suo impegno riuscirà ad imporsi, a sollevarsi, a liberarsi e a dare sfogo a tutte le sue energie e la sua gioia. E questo è solo il primo livello di lettura dei significati del lavoro. Ve ne sono di più profondi che saranno svelati solo al momento della messa in scena dell’opera definitiva.
Alfredo Mariani ha scelto una danzatrice giovanissima per interpretare questa coreografia. Si tratta di Celeste Moroni, appena sedicenne ma con un curriculum di studi artistici già notevolissimo: frequenta prestigiose scuole di danza (in Italia i corsi della Accademia Balletto Roma, in Germania la Iwanson International School of Contemporary Dance di Monaco di Baviera, in Svizzera la Dance Area di Ginevra e negli Stati Uniti la prestigiosissima Alvin Ailey Dance Company di New York, dove Celeste è stata lo scorso anno e tornerà tra pochi giorni, per costituire una formazione internazionale di altissimo livello). Si è classificata più volte al primo posto nella rassegna Europe in Dance di Steve Lachance, con particolari riconoscimenti per un suo “assolo”, ma soprattutto ha lavorato e sta lavorando con un numero impressionante di insegnanti e maestri di danza, ognuno dei quali le sta trasmettendo le sue conoscenze e la sua arte.
Parla di lei Alfredo Mariani, il fondatore del Museo delle Enciclopedie: “Celeste Moroni è un talento della danza non solo per le innate qualità motorie, non solo per la qualità degli insegnanti e dei maestri che la seguono e la preparano, ma soprattutto per la sua intelligenza e la sua curiosità intellettuale, doti che l’hanno portata a intraprendere un percorso artistico che non è specialistico su una singola espressione dell’arte tersicorea ma che la sta portando allo studio di tanti generi, stili e scuole differenti: dalla danza classica alla contemporanea, dall’hip-hop all’acrobatica ed altri ancora, in tutte le loro infinite sfumature ed applicazioni. Inizialmente avevo pensato di affidare il ruolo di Una, protagonista dell’assolo, a una danzatrice più esperta. Ma poi l’entusiasmo di Celeste, le sue grandi capacità motorie e coordinative e la gioia che le traspare dagli occhi quando si parla di danza mi hanno contagiato”.
Una scelta perfetta, quindi. “Si, perfetta anche tecnicamente perché Celeste quando danza sembra davvero elevarsi dal suolo”, prosegue il Prof. Mariani. “Come appena detto, il suo assolo prevede una prima parte nella quale la forza di gravità ha la meglio sulla figura della donna, ma poi questa riesce a superarla liberando tutte le sue energie. E cosa c’è di meglio che vincere la gravità… volando? Ecco, in questo Celeste Moroni riesce perfettamente. Basti osservare le fotografie che la ritraggono in vari luoghi della Tuscia: vola sui tetti di Ischia di Castro, vola tra i suoi edifici medievali e vola sullo sfondo dell’oceano verde che circonda Ischia. Vola in prossimità delle acque del lago di Capodimonte e di Marta… Questa giovanissima artista non a caso ha un soprannome che la definisce perfettamente: la danzatrice volante!”
Diamo a lei la parola: “L’incontro con il Prof. Mariani è stato assolutamente inaspettato, ma sta portando a una bella collaborazione che spero potrà rappresentare un’altra esperienza per il mio curriculum e la mia formazione. Ma se oggi posso affrontare questa nuova avventura lo debbo a tutti i miei maestri ed insegnanti, sia degli anni passati che quelli presenti. A cominciare da Alessia Colasanti, con la quale ho mosso i primissimi passi di danza proprio da bambina. Poi voglio ricordare con amore la figura di Flaminia Buccellato, direttrice della Accademia Balletto di Roma, che ha sempre creduto in me. Nessuno dei suoi allievi potrà mai dimenticare questa donna, purtroppo scomparsa lo scorso anno. Voglio ringraziare con infinito affetto il M° Gianluca Lanzillotta: è con lui che ho preparato tutti i miei assolo e con lui ho una affinità artistica davvero speciale. E vorrei citare, come artefici della mia preparazione, i Maestri Fabrizio Bartoli e Elisa Fiano per la danza classica, insieme con la direttrice Susanna Monticelli. Alessia Losavio per la danza moderna, Arianna Conti, Rachel Mossom e Beatrice Alessi per la contemporanea e gli stili “urban”, Domenico Izzo per la tecnica Horton, Sara Inzillo e Stefano Capelli per l’Hip-Hop, Francesca Formisano per la tecnica Graham. Mi dispiace non poter parlare a lungo di loro, ma i miei insegnanti sanno di essere presenti in tutti i miei passi e le mie attività, e a loro dedico questa nuovissima esperienza”.
E’ vero che sei in partenza per New York? “Si, trascorrrerò un periodo di studio presso la celeberrima Alvin Ayley Dance School. La mia carriera è appena agli inizi, ho ancora tantissimo da studiare. Lo faccio con grande gioia e, grazie alla mia famiglia, ho la possibilità di farlo in una delle più prestigiose scuole del mondo. E al mio ritorno sarò ancora più preparata per dedicarmi alla coreografia del Museo delle Enciclopedie, che dovrebbe essere portata sul palcoscenico i primi mesi del prossimo anno”.
Celeste Moroni frequenta da tempo i luoghi più belli della nostra provincia, come testimoniano le fotografie che illustrano questo articolo e che sono state realizzate nei centri storici di Ischia di Castro, di Capodimonte e di Marta. E nella nostra provincia tornerà per l’anteprima assoluta della nuova opera. La “danzatrice che vola “sarà quindi presto di nuovo nella Tuscia, e potremo così ammirarla dal vivo sulle tavole di un palcoscenico. Nel frattempo, chissà che non ci arrivi qualche bella notizia da New York?




