
C’è chi la controlla appena apre gli occhi e chi invece aspetta l’ora del caffè. La posta elettronica, in Italia, è diventata più che uno strumento: è quasi un tic quotidiano. Sette italiani su dieci si affidano a caselle gratuite, quelle senza abbonamenti né fronzoli, che negli anni si sono trasformate in archivi, agende, scatole dei ricordi e qualche volta in cimiteri di newsletter mai lette.
Gmail: l’onnipresente compagno di viaggio
In ogni angolo digitale della penisola, Gmail regna sovrano. Non fa rumore, ma è ovunque. Dal curriculum spedito al recruiter alla prenotazione della visita medica, dalla ricevuta dell’e-commerce al reminder della bolletta, tutto passa da lì. Google ha infilato il suo servizio email dentro la vita degli italiani con una discrezione letale: quindici gigabyte di spazio, filtri intelligenti che sembrano leggere nel pensiero, e una sincronia perfetta con ogni altra cosa firmata Google. Più che una casella, è un ecosistema. Chi ci entra, spesso, ci resta.
Libero Mail: il secondo servizio di posta eletronica più utilizzato
Libero Mail ha un sapore tutto italiano, come una moka lasciata sul fuoco. È il secondo servizio più utilizzato, e non è un caso. Dietro quella grafica semplice, c’è un legame affettivo difficile da spezzare. Per molti è stata la prima casella, il primo codice di verifica, il primo “hai un messaggio nuovo”. Due gigabyte bastano per chi non ha bisogno di archiviare il mondo intero. C’è un senso di familiarità che va oltre le specifiche tecniche, e forse è proprio questo il suo punto di forza.
Outlook: quando la forma conta
Microsoft, con il suo Outlook, ha saputo reinventarsi senza perdere l’aplomb. Chi sceglie Outlook di solito lo fa per una questione di stile: sobrio, ordinato, professionale. Quindici gigabyte anche qui, ma con una marcia in più per chi vive di documenti e allegati. L’integrazione con OneDrive e Office Online trasforma ogni email in un punto di partenza operativo. Non è una casella, è una scrivania in miniatura.
Tiscali Mail: la quieta affidabilità
Dieci gigabyte di spazio e un’interfaccia che non pretende di stupire: è l’email per chi non vuole sorprese. C’è chi la usa da sempre, chi la tiene come backup, chi ci gestisce l’attività di famiglia. Pochi fronzoli, molta sostanza. E in un’epoca di effetti speciali, questa sobrietà ha un suo fascino.
Virgilio Mail: un servizio degli anni 90 ancora sulla cresta dell’onda
Virgilio è un nome che sa di internet anni ’90, ma resiste al tempo con una dignità sorprendente. Due gigabyte non sono tanti, ma abbastanza per chi non fa collezione di messaggi. La posta si organizza bene, le funzioni rispondono al minimo indispensabile. È come un vecchio zaino: non sarà elegante, ma sai sempre dove mettere le mani.
Yahoo Mail: un terabyte di spazio
Yahoo Mail offre un paradosso affascinante: un terabyte di spazio, ma pochi ne approfittano davvero. È il regno degli accumulatori digitali, di chi non cancella nulla per principio. C’è qualcosa di nostalgico nella sua estetica vagamente retrò, eppure continua a funzionare, a ricevere, a custodire. Nessun altro servizio gratuito offre tanto spazio. È un elefante che ricorda tutto e non dimentica mai.
ProtonMail e Tutanota: il codice è legge
Per chi vive con l’antivirus nell’anima, ProtonMail e Tutanota sono più di una scelta tecnica: sono una dichiarazione di intenti. Nessuna occhiata esterna, nessuna pubblicità, nessuna profilazione. Le email viaggiano criptate, protette da un guscio blindato. Svizzera e Germania, due paesi dove la privacy non è un’opinione. Chi sceglie questi servizi non cerca comodità: cerca un rifugio, un luogo dove le parole restano solo tra mittente e destinatario.
Una questione di abitudine, fiducia, e un pizzico di nostalgia
La casella email è come un vecchio bar di quartiere: ognuno ha la sua, e cambiarla non è mai una decisione semplice. C’è chi sceglie per affezione, chi per bisogno, chi perché “ci ho sempre scritto da lì”. Gmail domina perché è ovunque, ma i servizi italiani resistono come sentinelle di un tempo in cui si sceglieva anche con il cuore. Outlook seduce i razionali, Yahoo affascina i nostalgici, ProtonMail rassicura i diffidenti. Tutti, a modo loro, hanno trovato un posto nei dispositivi degli italiani.