Due grandi protagonisti della cultura e del giornalismo per un finale all’insegna del pensiero libero, della memoria e del coraggio delle idee – Si conclude così la quinta edizione del festival della parola e del pensiero
Si è conclusa con due serate di grande intensità la quinta edizione dei Pirati della Bellezza, festival della parola e del pensiero. Sul palco di Unindustria e Fondazione Carivit si sono alternati Giordano Bruno Guerri e Toni Capuozzo, che hanno regalato al pubblico riflessioni profonde, ironia e libertà di pensiero, chiudendo in modo memorabile un’edizione dedicata al dialogo e al confronto.


In dialogo con l’ideatore del festival Carlo Galeotti, Guerri ha guidato i presenti in un viaggio dentro le luci e le ombre di Benito Mussolini, restituendo l’immagine complessa di un uomo e di un’epoca. “Ho voluto mostrare l’uomo come lo vedevano gli italiani – ha spiegato –. Mussolini aveva una concezione della famiglia antica: in pubblico lodava le donne, ma in privato le voleva dedite alla casa e ai figli”.
Lo storico ha ripercorso le tappe della parabola politica del duce, dal fallimento elettorale del 1919 all’ascesa al potere, fino al rapporto con D’Annunzio e alla figura di Margherita Sarfatti, intellettuale che contribuì a plasmare la sua immagine pubblica. “Mussolini con il potere esagerò – ha concluso Guerri – ma per la prima volta il regime fece sentire gli italiani un popolo. L’errore più grande è giudicare il passato con gli occhi del presente”.
L’incontro, seguito anche dal prefetto Sergio Pomponio e dall’ex prefetto Antonio Cananà, si è chiuso con un lungo applauso e la consegna del Pinocchio d’artista realizzato da Chiara Narduzzi.
A concludere il festival è stato Toni Capuozzo, protagonista di un incontro intenso e sincero, incentrato sul suo libro Vite di confine. “Un giornalista deve andare sul campo e consumare le scarpe”, ha dichiarato l’inviato, ripercorrendo decenni di reportage dai fronti di guerra.
“Le guerre non migliorano il mondo – ha spiegato –. I confini possono essere una benedizione o una maledizione, dipende sempre dall’uomo”. Capuozzo ha affrontato anche i temi più attuali, dal conflitto Russia–Ucraina alla crisi della leadership mondiale, con il tono diretto e schietto che lo contraddistingue: “Non devo niente a nessuno, dico quello che penso”.
L’incontro si è concluso con la consegna del Pinocchio disegnato da Chiara Narduzzi, tra applausi e foto con il pubblico.
Due appuntamenti che hanno confermato lo spirito del festival – ideato e diretto da Carlo Galeotti – come spazio di libertà, confronto e ricerca del bello nel pensiero. Al prossimo anno.
I Pirati della bellezza
Festival della parola e del pensiero
