
Nell’ambito dell’attività di specifica competenza personale della Polizia
di Stato ha proceduto, nell’ultimo periodo, a diverse verifiche presso i numerosi Compro
Oro ubicati nel capoluogo ed in provincia. Gli accertamenti, svolti dalla Divisione
Polizia Amministrativa della Questura di Viterbo diretta dal dott. Giuseppe Amoruso,
sono stati orientati alla verifica del rispetto della normativa specifica che, in conformità
al Decreto legislativo del 25 maggio 2017 nr. 92, impone la scrupolosa osservanza di
prescrizioni finalizzate a prevenire il rischio del riciclaggio e dell’irregolare commercio
di oggetti preziosi usati.
Nel corso delle verifiche sono state accertate, tra le altre, difformità riguardanti la
mancata descrizione sintetica delle caratteristiche dell’oggetto prezioso usato, della sua
natura e delle sue precise qualità, l’incompleta e intempestiva accessibilità ai dati da
raccogliere da parte del titolare dell’attività e le mancate quotazioni dell’oro e dei metalli
preziosi, che va rilevata da una fonte affidabile ed indipendente al momento
dell’operazione e deve, altresì, essere fatta conoscere al venditore. In alcuni casi è stata
rilevata anche la mancata informazione relativa alla destinazione data all’oggetto
prezioso usato che può riguardare la stessa rivendita, un altro operatore professionale o
le fonderie dedicate, nonché la non completa tracciabilità delle modalità di pagamento
effettuato (contanti e/o tramite bonifico).
Si rileva, al riguardo, che ad ogni operazione di vendita di oggetti preziosi usati il
titolare del Compro Oro deve ottemperare agli obblighi di cui sopra e ad altri previsti
dal summenzionato decreto legislativo quali, ad esempio, scattare due fotografie in
formato digitale dell’oggetto prezioso acquisite da prospettive diverse e rilasciare, al
termine dell’operazione, una ricevuta riepilogativa. Tutte le segnalazioni delle
violazioni riscontrate, che possono comportare anche sanzioni amministrative
pecuniarie da 1.000 a 10.000 euro, sono state trasmesse al competente Comando della
Guardia di Finanza per i successivi adempimenti.
I controlli alle citate attività proseguiranno anche nei prossimi mesi allo scopo di
mantenere un livello di prevenzione adeguato alla delicatezza del settore.