
Arte e bravura sempre protagoniste del Concorso lirico internazionale Fausto Ricci: ieri si è celebrata la finale, dominata dal talento siciliano Donatella De Luca, soprano, seguita dalla collega spagnola Ariadna Vilardaga e, al terzo posto, il coreano Eric Jongyoung Kim.
Dal prestigioso palco del teatro dell’Unione, presentati da Davide Colombo che come sempre accompagna con curiosità e particolarità ogni esibizione, hanno proposto arie anche complesse e talvolta meno scontate i dieci finalisti della categoria Voci Emergenti: Floriana Cicío, Donatella De Luca, Rui Yao Gao, Ghoho Lee, Eric Jongyoung Kim, Lorenzo Papasodero, Davide Piva, Elisabetta Ricci, Davide Sodini, Ariadna Vilardaga, Yifei Zoi, accompagnati al pianoforte dai maestri Leonardo Angelini e Marcos Madrigal.
Tutto sotto l’occhio attento della prestigiosa giuria, presieduta dal baritono Ambrogio Maestri insieme a specialisti di settore: Fabrizio Bastianini, anche direttore artistico del premio, Renato Bonajuto, Maria Chiara Camponeschi, Liviana Caporale, Giovanni Di Stefano, Marco Impallomeni, Sabino Lenoci, Francesca Pivetta.
Come ormai da tradizione, mentre la giuria si riuniva per scegliere i vincitori delle borse di studio, sul palco sono stati invitati ad esibirsi i vincitori dei ruoli d’opera, Il Barbiere di Siviglia, che sarà prodotta da Maria Chiara Camponeschi Music & Arts Productions nel 2026. Tra i talenti in concorso sono stati individuati tre parti, tutte maschili: Bartolo sarà Francesco Palmieri, basso (Italia), Don Basilio andrà a Davide Sodini, basso (Italia) mentre Figaro sarà interpretato da Lee Ghoho, baritono (Corea del Sud), pronti ad proporre al pubblico un’aria dell’opera rossiniana.
Terminati i lavori, giuria e protagonisti hanno conquistato il palco, lasciando spazio al presidente: “E’ stata una bellissima esperienza, una piacevole atmosfera in cui ci siamo divertiti molto, spero di tornare in questo teatro, stavolta per esibirmi – ha precisato Ambrogio Maestri, parlando poi della sua carriera -: per me questo lavoro è maturato piano piano, sin da piccolo servivo nella trattoria di famiglia, mentre prendevo lezioni con il maestro Grilli. Ricordo ancora quei sei lunghi anni di vocalizzi, cosa che allora non capivo mentre ora lo ringrazio. Poi vennero i primi concorsi vinti e il debutto, nel 2001 in Giappone, con il Falstaff scelto dal maestro Muti, per cui ho studiato un anno. Ricordo che mi diceva ‘Pensa che stai cantando in osteria’. Venticinque anni seguiti da centinaia di repliche e un ruolo che ormai mi contraddistingue”. Una lezione per i ragazzi presenti, fatta di studio ma anche di rispetto per i consigli avuti e soprattutto di pazienza, specie oggi, quando la società chiede, troppo spesso, tutto e subito.
Arriva così il momento della premiazione, con la consegna dei diplomi ai tre cantanti scritturati per il prossimo anno, consegnati da Maria Chiara Camponeschi e dal presidente Maestri. Prima dell’annuncio più atteso, il curioso premio targato Touring Club, assegnato dal console Ceniti al concorrente che “percorre più strada per giungere a Viterbo”, a vincerlo Rui Yao Gao.
Arrivano le borse di studio, alla presenza del vice sindaco Alfonso Antoniozzi, assegnate dai partner dell’associazione XXI Secolo: il Lions Club per il terzo, la Fondazione Carivit alla seconda e il premio Città di Viterbo alla prima.
Si chiude così la tredicesima edizione del Premio Ricci ma non si ferma la musica: inizia il viaggio che porterà al debutto de “La Bohème” (G. Puccini) prodotta da Maria Chiara Camponeschi Music & Arts Production con il cast selezionato nel concorso 2024, che sarà messa in scena a novembre 2025 al Teatro dell’Unione.
Il premio Fausto Ricci sé organizzato all’associazione XXI secolo e si svolge grazie al patrocinio del Comune di Viterbo, assessorato alla Cultura, e il contributo del Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit, Ance, Maria Chiara Camponeschi Music & Arts Production, Avam, Lions Viterbo, Touring Club, Bcc Roma, Atcl, Le ali di Beatrice e L’opera international magazine.














