
Nella mattinata del 5 agosto 2025, su indicazione della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Tuscania, una pattuglia della Stazione di Canino è intervenuta in una via del centro cittadino a seguito di una segnalazione riguardante una lite in corso.
Giunti sul luogo, i militari hanno accertato che il diverbio coinvolgeva un padre e il figlio, quest’ultimo già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali. La discussione era scaturita dal tentativo del giovane di allontanarsi a bordo di un’autovettura, circostanza alla quale il padre si opponeva fermamente.
Le verifiche condotte hanno permesso di appurare che il veicolo era stato rubato, come denunciato pochi giorni prima presso la Stazione Carabinieri di Marta. Inoltre, il giovane era soggetto a un’ordinanza di revoca della patente di guida emessa dalla Prefettura di Viterbo.
Durante la perquisizione personale, il giovane è stato trovato in possesso di una somma di € 141,00. Le indagini successive hanno rivelato che tale somma era il provento di un furto avvenuto il 4 agosto, mediante effrazione delle cassette delle offerte dei fedeli in diversi luoghi di culto del comune.
Alla luce dei fatti accertati, il giovane è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di ricettazione dell’autovettura rubata, furto continuato ai danni di luoghi di culto, e sanzionato per la guida con patente revocata. L’autovettura è stata restituita al legittimo proprietario, mentre il denaro rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva |
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia. |