 
                Il pronto intervento dei militari della Stazione di Bagnoregio è riuscito a sventare un tentativo di truffa in danno di un anziano del posto.
Nel tardo pomeriggio di qualche giorno fa, infatti, fingendosi Carabiniere alla ricerca di monili in oro sottratti da ignoti in occasione di una presunta rapina perpetrata in Roma, un uomo aveva contattato telefonicamente l’anziano con la richiesta di mostrare l’oro e i preziosi che aveva in casa per un confronto. Inoltre, per rendere più realistica la richiesta, l’interlocutore telefonico aveva comunicato alla vittima che la rapina era stata perpetrata con l’autovettura da lui posseduta, aggiungendo che sarebbe passato a casa sua una persona per effettuare le dovute verifiche.
L’anziano signore, anche se ripetutamente contattato al telefono, non perdendosi d’animo ha contattato i Carabinieri di Bagnoregio che, prontamente intervenuti, hanno identificato e denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Viterbo, un italiano 46enne che, effettivamente, si era poco prima presentato alla porta dell’uomo chiedendo di verificare l’oro da lui posseduto.
L’Arma dei Carabinieri è da sempre in prima linea a tutela della popolazione, anche attraverso mirate campagne di sensibilizzazione sui metodi con i quali vengono consumate le truffe e una specifica sezione del proprio sito web www.carabinieri.it contenente consigli utili per evitarle, consultabili al link www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/pillole-di-prevenzione/contro-le-truffe, raccomandando sempre di contattare, in caso di dubbio, l’utenza 112 o la Stazione Carabinieri più vicina per ricevere assistenza e supporto diretto.
Queste condotte delittuose sono, peraltro, particolarmente gravi quando commesse in danno delle fasce più vulnerabili e degli anziani, carpendone fraudolentemente la fiducia. Ecco perché è utile rammentare che bisogna diffidare delle apparenze, non aprendo mai la porta agli sconosciuti, non fidandosi della sola esibizione di un tesserino di riconoscimento che potrebbe essere contraffatto, non dando confidenza al telefono nel caso di asseriti rappresentanti di compagnie fornitrici di servizi, di presunti parenti in grave difficoltà economica o di appartenenti alle Forze dell’Ordine che chiedono denaro: nessun “vero” appartenente alle forze di polizia chiederà mai soldi per assistere i cittadini.
PRESUNZIONE D’INNOCENZA
L’indagato è persona nei cui confronti vengono svolte le indagini preliminari a seguito dell’iscrizione di una notitia criminis a suo carico; nel sistema penale italiano la presunzione d’innocenza, sancita dall’art. 27 della Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.







 
                     
                     
                    