
“Io voglio solo vivere in pace, senza paura.” – così ha detto una bambina di Gaza. Non aveva dieci anni. Una frase che non dovrebbe esistere. Una frase che, invece, ci attraversa e ci obbliga a fermarci.
Noi cammineremo insieme, dalla Pineta fino al mare. Non sarà una parata sotto i riflettori, non ci saranno personalità mondiali o telecamere. Ci saremo noi: una comunità. Persone semplici, famiglie intere, bambini che stringono la mano ai genitori, nonni che camminano piano ma ci sono. Lontani dai palchi e dalle luci, con dignità e con compostezza, facciamo quello che ci sembra alla nostra portata. E lo facciamo insieme, perché è insieme che si trova forza.
Il senso è tutto qui: la comunità. Una parola che non è astratta. È la somma delle relazioni di ogni giorno, dei vicini di casa che si salutano, dei volontari che si rimboccano le maniche, delle famiglie che condividono un momento. È lo stare fianco a fianco, senza dividersi. È scegliere di guardare lo stesso orizzonte.
Perché Gaza ci abita dentro. Non possiamo ignorare certe immagini. Una bambina di cinque anni che sceglie la canzone per il proprio funerale. Bambini che aspettano dal cielo aiuti che non bastano. Bambini che si piegano a terra per raccogliere un chicco di riso. Scene che ci restano addosso come una responsabilità collettiva.
E i numeri parlano chiaro: 13.000 bambini uccisi, 25.000 feriti, migliaia senza più genitori. UNICEF lo ha detto: “A Gaza non esiste un posto sicuro per i bambini.” Medici Senza Frontiere lo ha ribadito: “I bambini muoiono in tutti i modi possibili.”
Montalto è sul mare. Gaza è sul mare. È lo stesso Mediterraneo, lo stesso orizzonte che ci lega. Non siamo leader, non siamo potenti. Siamo una comunità che sa mettere da parte divisioni e bandiere per gridare una sola parola: pace. Una comunità che non si gira dall’altra parte.
Venerdì 5 settembre, dalle ore 17:00 alle 18:00, in viale Garibaldi, con la collaborazione della libreria Il Bianconiglio, i bambini costruiranno barchette di carta. Invitiamo tutti i genitori ad aderire e portare i propri figli: sarà anche un momento per parlare loro della guerra in atto a Gaza e della condizione di quei bambini, utilizzando parole adatte a loro.
Sabato 6 settembre, alle 11.30, da Largo del Palombaro, ci muoveremo insieme verso il mare. Porteremo quelle barchette con noi e le affideremo alle onde. Tante piccole vele bianche che viaggeranno lontano, spinte dalla forza di una comunità unita. Piccoli gesti che, messi insieme, diventano un segnale grande: non ci siamo voltati dall’altra parte.
Lo stesso giorno partirà una raccolta fondi per i bambini di Gaza. Non cambierà il mondo, ma cambierà noi. Ci ricorderà che, come comunità, abbiamo fatto la nostra parte. Che non siamo rimasti fermi. Che abbiamo scelto di agire.
Perché questo è il senso della comunità: trasformare la fragilità individuale in una forza collettiva. Tenersi insieme. Condividere il peso. Mettere in comune il coraggio.
E allora sì: tanti piccoli gesti, tante barchette affidate al mare, possono diventare una gigantesca missione. Portare la pace ai bambini di Gaza. Restituire loro il futuro che meritano. E ricordarci, tutti, che la speranza non nasce da soli: nasce dalla comunità.
Da Montalto a Gaza, lo stesso mare. Lo stesso orizzonte. La stessa parola: pace.
E il passo di ognuno diventa, insieme agli altri, la strada di tutti.