
In questo 22 settembre, giornata di sciopero generale in sostegno al popolo palestinese, sento il dovere morale e politico di esprimere pubblicamente la mia piena adesione e il mio totale sostegno a questa mobilitazione necessaria e urgente.
Ci troviamo davanti a un crimine storico, a un genocidio che si sta consumando nella Striscia di Gaza nell’indifferenza delle grandi potenze e nel silenzio complice di troppi governi. Da mesi assistiamo a un massacro: migliaia di civili uccisi, ospedali bombardati, bambini mutilati, famiglie annientate, aiuti umanitari bloccati. Un’intera popolazione ridotta alla fame, alla sete, alla paura. E tutto questo mentre il mondo guarda altrove o si limita a parole vuote.
Come Consigliere Comunale di Tuscania, come militante politico, ma prima ancora come cittadino, non posso accettare questo silenzio. Non possiamo accettarlo. Di fronte all’orrore, tacere è già prendere posizione – ed è dalla parte sbagliata della Storia.
Il governo Meloni continua a ripetere che ‘non è ancora il momento’ di riconoscere lo Stato di Palestina. Ma quando lo sarà? Quando non ci sarà più un popolo da riconoscere? Quando Gaza sarà solo polvere e fantasmi?
È il momento di dirlo con chiarezza: l’Italia deve riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina, come stanno facendo altri Paesi, anche in queste ore, nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Continuare a rimandare questa scelta significa legittimare l’occupazione, l’apartheid, la violenza, la cancellazione di un popolo.
Oggi scioperiamo per chiedere la fine immediata dei bombardamenti su Gaza, lo stop alle operazioni militari in Cisgiordania, l’ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari e la liberazione degli ostaggi. Ma soprattutto scioperiamo per ribadire che il popolo palestinese ha diritto alla vita, alla libertà, alla dignità.
Non c’è più tempo per le mezze parole. È il momento della responsabilità, della verità, della solidarietà concreta. Il momento della lotta.
Alessandro Tizi
Partito della Rifondazione Comunista